Zucca

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"Tendi di più il filo" disse Lady ad alta voce, dalla cima del palo da funambolismo.

Dalla parte opposta, sull'altra pedana, Pitch la stava aiutando a preparare l'attrezzatura. Azionò ancora una volta il tirante, e la corda di metallo si tese cigolando sotto il piede dell'acrobata.

"Va bene così?" domandò lo Skeletron, e il pollice della trapezista di alzò verso l'alto.

La ballerina prese un ombrellino bianco dalla pedana dietro di lei, ne appoggiò l'asta sulla spalla sinistra e salì sul filo. Mettendo un piede di fronte all'altro, e usando l'accessorio come contrappeso, camminò su quei pochi millimetri di acciaio piroettando fino a metà percorso. Si fermò, e fingendo distrazione lasciò cadere l'ombrello sulla rete di sicurezza sottostante. Guardò Pitch, che la stava osservando con occhi d'ammirazione, gli fece l'occhiolino e alzò l'indice sinistro per richiamarne ancora di più l'attenzione. Allargò le braccia, per trovare la massima stabilità, appoggiò le mani sulla corda e una volta presa sicurezza fece una rondata e subito dopo una ruota. Le mani di Pitch si alzarono di scatto, e la bocca si lasciò sfuggire un bisbiglio di apprezzamento.

"Per così poco" pensò Lady, inchinandosi e nascondendo un sorriso.

Continuando a piroettare come un étoile, percorse gli ultimi metri che la separavano da Pitch; pur senza abbandonare del tutto la corda. Piegò un poco il busto in avanti, protendendo una mano guantata. Lo Skeletron, compreso che lo stava invitando a percorrere il filo e preso dalla paura del vuoto, cercò di rifiutare.

"I bravi circensi conoscono tutte le discipline. Prima impari, e meglio è" si impose Lady, prendendo la mano del ragazzo.

Pitch si alzò, le porse l'altro palmo, e col cuore in gola fece il primo passo. Si vergognò, nel sentire le proprie mani tremare in quelle di lei, e pensò alla strana coppia che formavano. Lui, che non faceva altro che guardarsi i piedi e tremare al pensiero di camminare nel vuoto; e lei, che invece indietreggiava come se ai suoi piedi ci fosse un viale e non una corda quasi invisibile.

"Come vanno le lezioni col Direttore?" gli domandò Lady, per costringerlo a tenere alto lo sguardo.

"N...non c'è male. – Balbettò lui. – Sto...imparando alcuni trucchetti". Un piede scivolò dal sottile sostegno, e il corpo si sbilanciò a destra. Si era già immaginato con la faccia spiaccicata sulla rete, ma Lady lo afferrò subito per un piede.

"Che figura" si maledì Pitch, sentendo le guance sbiancare di vergogna.

"Temo che tu sia negato per questa disciplina" lo canzonò Lady, pur senza cattive intenzioni.

"Felice di sentirtelo dire. – Confessò lo Skeletron, la cui attuale posizione cominciava ad essergli scomoda. – Potresti lasciarmi ora, per favore?"

La mano dell'acrobata lasciò la presa, e Pitch cadde pancia all'aria sulla rete. Lady lo seguì poco dopo, e nel salto che fece lui ebbe l'impressione di vedere una civetta. Atterrò dolcemente a pochi centimetri da lui, e rimase a fissarne gli occhi per un po'. Non disse nulla per vergogna, ma le piacevano molto. Anche a Pitch piacevano la sclera bordeaux e le iridi blu della ballerina.

"Lady" pensò. Il nome ideale, per una ragazza con la pelle così delicata, e le labbra appena più scure dei capelli.

"Pitch! – Gracchiò la voce stridula dello sgraziato Proteo, entrato zoppicante nell'arena. – Ti vuole Ringmaster".

Scocciato, lo Skeletron raggiunse l'uomo oltre la tenda e si lasciò prendere per un braccio.

"Muoviti, forza" ordinò l'incappucciato una volta fuori dall'arena, sebbene fosse lui ad avere l'andatura più lenta.

Ringmaster li raggiunse dopo pochi metri, sbucando da dietro una tenda. All'inizio a Pitch sembrò di aver visto di nuovo la presenza oscura, ma si convinse che i suoi occhi erano stati ingannati dalla luce.

"Buon pomeriggio" li salutò, togliendo il cappello e inchinandosi.

"Se mi avesse detto che sarebbe venuto, avrei evitato questa fatica. – Commentò Proteo, decidendo di punto in bianco di congedarsi. – Detto questo, vi saluto".

Lo Skeletron rimase sorpreso dalla prepotenza con cui l'uomo aveva parlato al suo signore. Se lo avesse fatto ad Halloween-Town, di certo suo padre lo avrebbe messo al rogo all'istante; invece il Direttore si limitò ad osservare Proteo che si allontanava col sopracciglio all'insù.

"Voleva vedermi?" domandò Pitch, tanto per cambiare discorso.

"Ah si! – Si ricordò Ringmaster, rimettendo il cappello in testa. – La tua casa è pronta" affermò con il suo solito ghigno.

Che la casa dei suoi sogni fosse già pronta, dopo solo tre giorni, gli sembrava un'impresa impossibile. Invece l'elegantissimo Direttore gli mostrò una riproduzione fedele, e migliore, dell'idea che aveva presentato.

Aveva disegnato la propria casa la notte che aveva seguito la prima lezione con Ringmaster. Un'intera giornata a studiare insieme le diverse discipline e gli strumenti dei circensi. Dopo essere tornato nella sua spoglia tenda, stanco e col mal di testa, aveva raccolto le ultime forze mentali per disegnare. Se l'era immaginata come una zucca arancione, con gli occhi che fungevano da finestre, e per entrata la riproduzione della collina nera a ricciolo di Halloween-Town. Per gli interni, invece, aveva previsto un arredamento in puro stile Pitch: bianco, nero, e tendaggi rossi.

"È...è" lo Skeletron rimase senza parole, tanto era bella la tenda. Le guance avevano preso calore.

"Un'opera d'arte, non c'è che dire. - Fece il Direttore, gesticolando con il bastone. Sembrava che anche lui fosse fiero del risultato ottenuto, dopo aver messo al lavoro i suoi migliori costruttori. – Benvenuto nella tua nuova casa".



The Nightmare before Christmas . Circus-TownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora