[prologo]

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[aprile, 7 anni]

Sono distesa a pancia in giù sull'erba umida nel grande giardino di casa, all'ombra di un albero secolare piantato tanti anni prima.

Coloro le figure del mio album di disegno che la nonna mi ha regalato qualche settimana prima, quando lo sento arrivare: il calpestio delle sue scarpe che corrono per raggiungermi.

Non aspettavo altro che vederlo.
Il cuore mi batte forte per l'agitazione.

«Ciao Bea!»

Mi urla contento e si siede di fronte a me, sull'erba del giardino di casa mia.

«Ciao Mattia!»

Gli sorrido felice, contenta di vederlo, di poter ammirare quel suo sorriso sincero e i suoi occhi scuri che mi osservano attentamente, mettendomi a disagio.

«Che stai facendo?»

Domanda, come se non mi stesse fissando da vari secondi.

«Sto colorando!»

Rispondo retorica e ritorno con lo sguardo al mio disegno, per non imbarazzarmi ancora di più.

Ho tutti i pastelli e pennarelli sparsi intorno a me e mi ritrovo le mani tutte sporche di colore, ma per fortuna la mia salopette di jeans si è salvata.

«Ma non ti annoi dopo un po'?»

Si avvicina per osservare meglio ciò che sto facendo.

«No, mi piace!»

Lo vedo che si mette diritto, si sistema il colletto della camicia che lo fa sembrare più grande, i suoi occhi neri che brillano e i suoi capelli scuri scompigliati e mossi da un leggero vento.

«Che c'è?»

Lo conosco troppo bene, quando fa così è perché deve dirmi qualcosa che ha scoperto.

«Devo dirti una cosa.»

Confessa, e mi sembra di vedere i suoi occhi brillare.

«Sono qua, dimmi.»

Dico incuriosita dal suo sguardo.

«Si ma ascoltami, smetti di colorare!»

Mi sgrida e mi toglie il pennarello che avevo in mano per lanciarlo insieme agli altri e lo guardo, aspettando che parli.

«L'altro giorno sono entrato in camera di mio fratello e ho visto una rivista, come quella che hai tu della barbie, ma c'erano delle foto di donne.»

Prende un respiro e mi guarda.

«E che tipo di foto?»

Alzo un sopracciglio incuriosita.

«Non ho fatto in tempo a vedere bene perché è arrivato mio fratello e mi ha cacciato.»

Abbassa gli occhi e sembra dispiaciuto di non aver scoperto nulla di concreto.

«Tuo fratello che ti ha detto?»

Fa spallucce, fingendo indifferenza.

«Mi ha detto di non toccare le sue cose che sono troppo piccolo.»

«Chissà cosa c'era.»

Alza le spalle, prende un pennarello e inizia a colorare.

Lo guardo e noto che sta sorridendo, e non ne capisco il motivo.

«Perché ridi?»

Lui alza gli occhi e li fissa nei miei celesti circondati da ciglia lunghe.

«Hai colorato la testa di blu.»

Lividi nel cuore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora