Parte 1

3K 111 53
                                    

«E' davvero un pessimo piano!» Esclamò Lydia guardandosi attorno.
«E' il tuo parere di Banshee oppure un tuo pessimistico parere personale?» Esclamò nervoso Stiles mentre si dirigeva verso l'edificio centrale di quella piazza, lì dove sarebbe dovuta avvenire la transazione su cui lavoravano da almeno un mese.
«Lo dico perché questo piano è il peggior piano della storia dei piani!»
«Beh ... abbiamo avuto piani migliori! Però anche di peggiori. E questo fa la differenza mia cara Lydia.»
Raggiunsero il portone dell'edificio, dove due enormi energumeni erano piazzati lì davanti per impedire l'accesso agli estranei.
Stiles tirò fuori la carta che Deaton gli aveva consegnato e gli aveva detto sarebbe stato il loro lasciapassare sicuro. Almeno così sperava.
Gli uomini li guardarono in cagnesco per qualche istante, ma poi si fecero da parte per lasciarli passare.
«Visto? Non essere così pessimista.» Disse Stiles passando davanti ai due e dando una pacca sulla spalla del più grosso che però lo guardò talmente male che il ragazzo si diede una mossa ad entrare dentro.
«Non lo so Stiles. Ho ancora una ...» Pochi istanti dopo, non appena la porta si fu chiusa alle loro spalle, Stiles e Lydia si trovarono delle pistole puntate alla tempia. «...brutta sensazione.» Continuò la frase Lydia guardando terrorizzata la canna della pistola puntata alla sua tempia.
«Già ... anche io!» Ribatté laconico Stiles.


«Bene! Bene! Una banshee e ...» Araya Calavera guardò attentamente Stiles. Il ragazzo sfoderò il suo miglior sorriso accattivante.
«Abominevole uomo delle nevi! La mia è una trasformazione per lo più stagionale, sa ...»
Pochi istanti dopo Stiles si ritrovò con la testa premuta contro il pesante tavolo di legno massiccio, l'energumeno che era alle sue spalle gli teneva saldamente la testa schiacciata contro.
«Severo!» La donna non aveva urlato, ma il suo tono era così perentorio che Stiles non giudicò l'omaccione che tirò immediatamente via la mano dalla sua testa, obbedendo istantaneamente all'ordine ricevuto,
«Sai, mi piaci Stiles. Sei un ragazzino in gamba. Ma la tua bocca larga potrebbe portarti molti guai. Dovresti stare attento.» Stiles fissò negli occhi la donna. Cercò di non lasciar trasparire il terrore che provava dentro di sé. Fortunatamente non c'erano lupi lì in giro che potevano smascherare il suo reale stato d'animo.
«Si! Grazie del consiglio! Ne farò tesoro!» Esclamò fingendosi più calmo e meno spaventato di quanto in realtà non fosse.
«Allora ... cosa ci fanno due giovanotti belli come voi qui?» Domandò la donna alternando lo sguardo da Stiles a Lydia.
«Stiamo cercando Derek Hale. Sappiamo che è qui!» Disse Lydia.
Stiles cercò di studiare attentamente le reazioni della donna dinanzi a lui, ma era una maschera, una maschera completa che non riusciva a oltrepassare.
Lydia aveva ragione: quel piano faceva schifo!
«Beh ... forse possiamo corrompervi.» Continuò Lydia e Stiles cacciò le banconote. Distribuì sul tavolo le mazzette di banconote che erano riusciti a sgraffignare a Peter, del resto era suo nipote quello che stavano cercando!
«Sono cinquantamila per Derek!» Esclamò Stiles guardando Araya dritto negli occhi, il suo solito sorrisetto strafottente.
«E come è possibile che un adolescente abbia tutti questi soldi?» In quel momento le guardie del corpo di Araya caricarono i loro fucili. Lydia ebbe un sobbalzo, guardandosi attorno spaventata, Stiles invece rimase impassibile. Dentro moriva, ma all'esterno cercava di apparire il più calmo possibile.
«Non è stato per niente saggio venire da soli!» Araya sembrava divertita per la piega che aveva preso quella trattazione.
In quel momento il walkie-talkie della cacciatrice segnò una comunicazione in arrivo.
Stiles sorrise e, mentre Araya lo afferrava per rispondere, parlò.
«Che cosa le fa pensare che siamo venuti da soli.»
Araya premette il pulsante per avviare la comunicazione e in quel momento la voce di Scott rimbombò nella stanza.
«Stiles, togli diecimila dollari dal tavolo!» Con un sorrisetto beffardo, Stiles fece ciò che Scott gli aveva detto, rimettendo una delle mazzette nella tasca interna della sua giacca. Quella parte gli piaceva. Gli sembrava di essere uno di quei boss mafiosi che vedeva sempre nei suoi film polizieschi preferiti.
«Forse dovrebbe accettare l'accordo.» Esclamò Lydia.
Sembrava fatta. I ragazzi stavano abbassando la guardia.
«Davvero credete che dei ragazzini come voi possano mettere sotto smacco una cacciatrice con quarant'anni d'esperienza come me? Credo proprio che voi abbiate sopravvalutato le vostre doti!»
Stiles non fece nemmeno in tempo a realizzare cosa fosse accaduto che si ritrovò di nuovo con la faccia sbattuta contro il tavolo e le mani legate dietro la schiena.
Araya li guardava divertita mentre prendeva di nuovo il walkie-talkie.
«Pablo?»
«Li abbiamo presi! Coyote, Kitsune e l'Alpha!»
«Te l'avevo detto Stiles! Pessimo piano!» Sbottò Lydia.
Stiles dovette darle ragione: quel piano faceva ufficialmente schifo!

Nel mio passato ho capito che sei il mio futuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora