Capitolo 23

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La luce entrava leggera dalla fessura, sentii un respiro sul mio collo, mi guardai intorno e quella non era la mia camera. Sopra il mio corpo c'era una bellissima ragazza, capelli rosso voluminosi e ricci, era la mia dolcezza. La sentii mugugnare qualcosa, per poi rannicchiarsi di più sul mio corpo. Guardai l'ora era tardissimo.

Io: "Amore sveglia... sono le 8 e 10... se ci sbrighiamo per la seconda ora entriamo a scuola!"

Marika: "Mmmm... Marci... dormii... dai per un giorno non muore nessuno.."

Io: "Lo sai com'è mia madre.. non voglio rischiare di non vederti più.."

Marika: "Pff.. cazzo... hai 19 anni ormai cresci... non potrai stare sempre attaccato al culo di tua madre!"

Io: "Scusa se io voglio darle delle soddisfazioni!"

Marika: "Cosa vuol dire... cazzo Marcel.. anche se perdi un giorno non muori.. tranquillo non stai indietro con gli studi!"

Io: " Bè fa quello che vuoi.. io vado..."

La ribaltai nel letto, mi alzai e vestii velocemente, presi tutte le mie cose e senza nemmeno salutare corsi a casa a prendere la cartelle e filare a scuola.

[Marika Pov's]

Ma guarda te, con un mammone mi tocca! Cazzo non riesco a capire perché deve ancora a 19 anni dare spiegazioni di quello che fa a sua madre. Quando mai si farà una vita se continua così. E io non ho intenzione di chiedere il permesso a sua madre se lui può venire via con me. Deve capire che non è più un fottuto bambino di 7 anni cazzo! Fanculo si arrangerà, non sono la sua mamma e nemmeno sua sorella. Sono la sua ragazza e mi deve trattare come tale. Sento sbattere la porta, bene se ne è pure andato senza salutare. Ottimo, io la chiuderei qua. Mi alzo dal letto e mi preparo, per la seconda ora sono dentro. Mi infilo un paio di leggings blu notte e una felpona rossa con i baffi neri, le mia blazer blu e metto lo zaino in spalla. Mi incammino verso scuola, prendo una sigaretta dal pacchetto e me la accendo, aspiro profondamente e poi espiro. Tutto lo stress se ne va in un attimo, le spalle e le ginocchia si rilassano. Arrivo a  scuola e sono le 8 e 40, ho ancora 25 minuti, allora decido di sedermi nella panca davanti al giardino, prendo il mio libro e comincio a leggere in santa pace. Sono arrivata al culmine del libro dove finalmente dovrebbe succedere qualcosa quando.

X: "Rossa!"

Io: "Harry!" sorrido e gli salto addosso.

Harry: "Ehi.. ma dove lo tieni il cellulare? Io ti scrivo e tu nemmeno mi rispondi!" disse un po' arrabbiato.

Io: "Scusa Hazza ma sono un po' incasinata... tra scuola.. tuo fratello... è tutto un bordello!"

Harry: "Mio fratello? Cosa ti ha fatto?"

Io: "Niente.. tranquillo.. sono io che pretendo troppo.."

Harry: "Piccola... non darti la colpa... su.. lui è particolare... impacciato e un po' all'antica!"

Io: "E questo mi piace da impazzire... però.. ha sempre paura che sua.. cioè vostra madre non lo lasci più frequentarmi.."

Harry: "Come mai dolcezza?"

Io: "Perché.. praticamente ieri sera ci siamo addormentati e ci siamo svegliati alle 8.10 questa mattina.. e io non avevo voglia di alzarmi.. quindi ho detto.. stiamo a letto tanto per un giorno.. lui subito a dire che non vuole far arrabbiare sua mamma.. cioè vostra mamma.. che lui vuole continuare a vedermi.. io ho risposto che sarebbe ora che la smettesse di pensare a lei.. cazzo a 19 anni per qualcosa.. e lui ha detto che si scusa se lui da delle soddisfazioni, mi ha ribaltata sul letto a preso le sue cose ed è uscito sbattendo la porta senza nemmeno salutare... e io.. ci sono restata malissimo.. ma sono testarda e non la passerà liscia.!" Dico con la voce spezzata ma cattiva.

Harry: "Capisco.. bè hai ragione.. ed è straziante vederlo che lei lo tratta come un bambino e lui l'asseconda.. c'è Marcel.. hai 19 ANNI... non 7, ma non vuole deluderla!"

Io: "Lo so... ma... ora ci sono anche io.. e insomma non credo che per uscire debba chiedere a Anne se può o no.."

Harry: "Bè... qui hai pienamente ragione" sorrise.

Io: "Harry..." lo chiamai con voce tenera.

Harry: "Dimmi piccola.."

Io: "Mi abbracci?" occhi dolci e labbruccio in fuori, lui sorride e aprì le braccia.

Harry: "Vieni qui orsacchiotto!"

Io: "Harry.. troppo sdolcinato ti prego! Le carie poi le devo curare io!"

Cominciamo a ridere come matti. Mi mancava il mio migliore amico. L'ho trascurato molto in questo periodo e anche lui ha il diritto di essere coccolato. Pensandoci potrei chiederli di uscire oggi.

Io: "Haz... ho una proposta!"

Harry: "Ssssiiiii.... Dimmi?" alzò il sopracciglio incuriosito.

Io: "Oggi.. che ne dici di andare a bere qualcosa io e te.."

Harry: "Certo... una bella cioccolata calda.. che ne dici? Da Starbucks?"

Io: "Oooooooh... come mi conosci bene!" sorrisi.

Suonò la campanella, diedi un tenero bacio volante sulla guancia a Harry e corsi a lezione. Lui rimase li ha guardare la mia corsa mattutina per non far tardi alla seconda lezione, mi girai e lo vidi sorridere e salutarmi con la mano, li mandai un bacio volante e sparii dietro il portone.



(Revisionato)

Marcel and MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora