DA PICCOLA A SETTANTENNE _Selena_

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-Cena!- urla Zic dal salotto, dopo le prove sono tornata in stanza e sono giunta alla conclusione che, probabilmente, non provo nulla per Filippo ma è una semplice attrazione infondata a cui non darò peso anche perché al momento quel ragazzo è in cima alla mia lista nera!

Raggiungo la squadra in salotto.

Sono già tutti seduti e l'unico posto rimasto liberò è quello vicino a Valentina e difronte a Irama.

Questa non ci voleva.

Sbuffando mi siedo ed evito il suo sguardo.

Mangio, in silenzio, ascolto, in silenzio, annuisco, in silenzio.

-Selena oggi non sta bene- dice Luca -Perché?- chiedo -Non stai parlando, e tu parli sempre- mi dice con un sorriso amorevole.

Accenno un sorriso anche io -Hai ragione, non sono io quella che deve stare zitta, nel mondo ci sono ancora troppe persone che dovrebbero tacere- dico ammiccando.

È una frecciatina a Irama ma lui sembra non accorgersene e continua a mangiare.

Valentina passa lo sguardo da me a lui.

Oh-oh, made, made, pericolo.

-Come va la vostra storia d'amore?- chiede, Filippo alza lo sguardo verso di lei -Tu e Sel- dice indicandoci.

Il ragazzo è sul punto di dire qualcosa ma lo precedo -Oh, benissimo, ci vogliamo tanto bene vero? Soprattutto nessun peso- dico, mi alzo e me ne vado senza aspettare la sua reazione.

Mi stendo sul letto e faccio l'unica cosa che mi viene spontanea, nonstante siano le otto e mezza chiudo gli occhi e stringo la coperta.

***

-Ehi piccola, svegliati- qualcosa mi scuote, faccio un verso sommesso -Piccola, so che mi odi ma voglio parlarti- dice ancora la voce.

Mi sveglio e la prima cosa che noto sono gli occhi di Irama, azzurri e bellissimi.

Le luci sono accese e quasi mi accecano -Accompagnami a fumare- mi dice.

Senza fare storie mi alzo e lo seguo fuori -Perché non ho portato la giacca?- impreco a malapena dopo 5 minuti che siamo seduti fuori, lui si toglie la sua e me la mette sulle spalle.

-Cosa mi dovevi dire?- chiedo, si avvicina -Mi dispiace Sel, ma...io...credo di essere innamorato di te- dice, i nostri volti sono a pochi centimetri, i suoi occhi brillano alla luce della luna e sono incastonati ai miei.

Distoglie lo sguardo e punta alle mie labbra.

Le sue si incorporano alle mie in una danza lenta ma sinuosa.

I brividi mi invadono il corpo.

Mi accarezza la guancia e mi sussurra, tra un bacio e l'altro, -Buonanotte piccola-

***

Mi sveglio nel bel mezzo della notte.

È solo un sogno.

Sembrava così reale.

Io ho sentito veramente la sua voce che mi dava la buonanotte e sono anche sicura che qualcosa mi abbia toccato.

Ho una fervida immaginazione ma fino a questo punto no...

"Era solo un sogno Sel", mi ripeto.

Sono consapevole del fatto che il bacio è avvenuto sono nella mia testa ma la carezza l'ho sentita veramente e anche il sussurro.

O forse era tutto frutto della mia fantasia?

Mi alzo dal letto e vado verso l'uscita della camera, inciampo su qualcosa, forse una scarpa, e cado sul letto di Irama.

Mi aspetto di cadere sopra di lui ma poi mi accorgo che ci sono solo le coperte: il letto è vuoto.

Mi passo una mano sulla faccia, esausta, e torno in piedi.

Vado in salotto, sta volta vuoto, e mi preparo la solita tisana.

-Ora non posso più chiamarti piccola, se bevi quelle robe dimostri di essere una vecchia di 70 anni- la voce di Irama alle mie spalle mi fa sobbalzare e quasi mi strozzo con l'infuso.

Tossisco -Non dormi mai?- chiedo un po'fredda -Se ti riduci a bere quella roba non sono l'unico- dice e si siede difronte a me.

Ha i capelli spettinati e la maglietta bianca stropicciata.

-Voglio scusarmi con te, sono stato troppo cattivo l'altro giorno...È che quando devo cantare o lo faccio o lo faccio- mi spiega, annuisco e bevo un altro sorso -Capisco- gli dico.

Alza un sopracciglio -Tu dici?- dice sollevando un angolo della bocca in un mezzo sorriso, butto giù un altro sorso -Io dico- rispondo -Sai, succede anche a me con la danza, è il nostro modo di esprimerci- alzo le spalle.

-Allora si, hai capito- dice strofinandosi un occhio con la mano tatuata.

-Ti piacciono i tatuaggi?- chiedo incuriosita osservandogli le braccia.

-Perspicace la ragazza- dice sarcastico con un ghigno sul volto -Comunque sì, li trovo un fantastico modo per rendere tua una cosa, renderla parte di te. Ciò che ti tatui ti rimarrà addosso per tutta la vita...e poi mi rendono figo- aggiunge.
Sorrido -Molto concettuale- dico.

Lui scrolla le spalle -Tu perché sei sveglia?- chiede -Potrei farti la stessa domanda- alzo un sopracciglio e lui si morde il labbro, ci pensa un attimo e poi dice -Si, ma l'ho chiesto prima io- e mi fa l'occhiolino.

-E va bene- mi arrendo alzando le mani -La veritá è che ti stavo cercando per dirti che sei l'amore della mia vita- dico ironica -E di chi non sono l'amore della vita?- risponde lui sorridendo.

-Tocca a te- gli punto il dito addosso mentre lui mi guarda divertito -Stavo andando ad organizzare il nostro matrimonio- dice con un sorriso -Sono pronta- rispondo facendogli l'occhiolino.

-Piccola ora però e tardi...- inizia ma lo interrompo subito -Ma non avevi detto che ora ero una vecchia di 70 anni?- chiedo divertita, sorride
-Comunque sia, è tardi, fila a letto- mi dice indicando la porta -Scusa papá, non volevo farti arrabbiare- alzo le mani in segno di resa -Ma non ero tuo marito?- risponde lui divertito e così torno in camera.

NON VEDI QUANTO TI VORREI? _Irama.Plume_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora