Era una fredda sera di novembre quando Mihael e Mail, seduti a gambe incrociate sui loro letti uniti, giocavano a mettersi in imbarazzo a vicenda con delle sfide.
Facevano quel gioco da quando erano piccoli, ogni volta che, dopo ore e ore passate davanti allo schermo, gli occhi di Mail cominciavano a bruciare, costringendolo a prendersi una pausa.
E anche allora, a quattordici anni compiuti, continuavano a divertirsi in quel modo in fondo così infantile.
Era il turno di Mail: aveva pensato a una sfida che avrebbe colpito nel segno, mettendo l'amico in imbarazzo non poco.
Conoscendolo, si sarebbe rifiutato per difendere il suo orgoglio, ma allo stesso tempo non avrebbe voluto tirarsi indietro, per non subire l'umiliazione, forse ancora maggiore di quella che la sfida gli avrebbe provocato, della sconfitta.
<<Ti sfido ad andare da Near, davanti a tutti, e dirgli che è migliore di te>> disse con un sorriso stampato sulle labbra, che contribuì a fargli assumere la miglior faccia da schiaffi che fosse capace di fare.
Gli occhi azzurri dell'altro si ridussero a due capocchie di spillo, e divenne paonazzo di rabbia, ma quasi subito si costrinse alla calma.
<<No! Piuttosto non mangio cioccolato per un mese!>> esclamò, alterato, ma relativamente calmo.
<<Non puoi rifiutarti, altrimenti perdi>> rispose l'altro, con la stessa espressione di prima.
<<Doppia scelta>> disse secco Mihael, sperando che l'altro non fosse di nuovo così crudele.
Con la "doppia scelta", infatti, avevano la possibilità di scegliere tra due sfide, e di solito sceglievano sempre la meno umiliante.
<<Ok, ok... allora ti sfido a baciarmi. Sulle labbra>> rispose Mail, scandendo le ultime parole, e facendo pietrificare l'amico.
<<Ti ricordo che l'alternativa è dire a Near che è migliore di te>> aggiunse con un mezzo sorriso.
L'altro non ci pensò due volte: si avvicinò rapidamente al viso dell'amico e fece scontrare le loro labbra, mentre bloccava la testa di Mail posandogli le mani sulle guance.
Si staccò dopo circa una ventina di secondi, rosso in viso e, con un espressione addolcita rispetto al solito, guardò l'amico, anche lui con le gote leggermente arrossate.
<<Wow>> sussurrò il più piccolo, rimasto senza parole.
<<Se volevi un bacio bastava dirlo subito>> mormorò l'altro, sistemandosi a cavalcioni sulle gambe leggermente divaricate dell'amico, appoggiando la fronte alla sua, per poi unire nuovamente le loro labbra.
<<Tu mi piaci, Mail>>
<<Anche tu mi piaci, Mihael>>.
Unirono le loro labbra una terza volta, ma quella volta le lingue di entrambi cominciarono a cercare timidamente le proprie compagne, trovandole quasi subito, per poi scontrarsi, toccarsi e accarezzarsi, mentre i loro proprietari si stringevano e si facevano correre a vicenda le mani tra i capelli e sulla schiena.
Si staccarono poco dopo, bisognosi d'aria, ma il più piccolo andò a baciare il collo del maggiore, strappandogli un gemito forse troppo acuto quando, non resistendo alla tentazione di marchiare quella pelle diafana, stimolò senza volerlo il suo punto più sensibile.
<<Matt, Mello, cosa sta succedendo lì dentro?>> chiese la voce di Roger, che subito dopo spalancò la porta.
Subito entrambi i ragazzi si pietrificarono, diventando rossi, mentre Roger li squadrava da capo a piedi, osservando attentamente ogni minimo particolare, dagli occhi sgranati alle labbra gonfie, dai loro petti stretti l'uno contro l'altro al piccolo rigonfiamento, appena visibile, presente sul cavallo dei pantaloni di entrambi.
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I dare you to... •Mallo•
FanfictionUn gioco, a prima vista innocente, riesce a trasformare l'amicizia tra due ragazzi