Cap 11

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L' ultimo nostro saluto fu straziante, a stento trattenni le lacrime, che sarebbero scese a fiumi girato l' angolo, lontano dal suo sguardo sicuro che fra di noi , era solo un arrivederci.

Ci scambiammo un ultimo abbraccio ed una bacio appassionato , ma composto dato il luogo.

Un ultimo sguardo e volammo via.

Per quasi tutto il tragitto , piansi , e lo stesso Anna, in silenzio , nel nostro dolore.

Anche altre ragazze avevano gli occhi lucidi e gli sguardi assenti.

I greci dovevano avere la fama dei rubacuori e noi ragazze la fama delle cretine facilotte per loro, pensai.

All' aeroporto ci aspettavano Alì e i miei genitori.

Mia madre mi abbracciò forte : sei diventata nera ! Vi siete cotte al sole?

Anche Anna aveva per la prima volta , preso un bel color bronzo , solo ora ci avevo fatto caso.

Abbracciai mio padre: " mi sei mancata ,amore , la casa senza di voi era come vuota, vi siete divertite?"

" Da morire"

" Si,si, da morire" continuò Anna .

Ci incamminammo verso casa , e parlavo in continuazione delle cose che avevamo fatto e visto , tralasciando i particolari con Dimitris. Dissi solo che avevamo conosciuto due ragatti e che forse , sarebbero venuti in Italia a trovarci presto. O almeno così speravamo.

Passavo le serate al telefono a chiacchierare con Dimitri , e ci raccontavamo ogni particolare della giornata trascorsa, lo stesso valeva per Anna. Ogni sera chiudevamo con la promessa di un amore eterno.

Il mese passò in fretta, e sarebbero venuti Dimitri e Paolo in Italia, come promesso. Il giorno prima del loro arrivo , mi telefonò Dimitris :" amore, scusa , ma non posso proprio venire". Uno dei fast food aveva preso fuoco , disse, non si sapeva bene come, forse l' incendio era doloso e il nostro incontro fu rimandato a tempo indeterminato.

Passarono quattro mesi , lunghissimi e si avvicinava il Natale .

Le nostre telefonate , nonostante non più giornaliere erano sempre piene di promesse.

Cominciava ad affievolirsi il ricordo dei suoi baci, nonostante pulsava in me quella fiamma , che sapevo sarebbe rimasta sempre accesa .

La logica mi portava a staccarmi da quel legame chilometrico con Dimitris, e discutendone con Anna , che si era ridotta pelle e ossa, decidemmo che era ora di guardarci un po' intorno.

Ogni anno , prima di Natale organizzavamo una grande cena , fra colleghi e amici dei miei , con le famiglie al completo.

Anna , era naturalmente una delle mie invitate.

Quella sera eravamo ,senza dubbio , le ragazze più sexy della serata , o almeno ci piaceva crederlo.

Notai subito un ragazzo che si teneva un po' in disparte , quasi annoiato , sorseggiando un bicchiere di vino bianco , scrutava la sala e mi lanciò un sorriso.

Ero la padrona di casa e mi avvicinai a lui per dargli il benvenuto.

<<Io ti conosco ! Ma non riesco a ricordare dove..>>

<<Sono Max , non mi dire che ti sei dimenticata delle nostre partite a tennis?>>

<<Max, non mi dire! Sei cambiato molto da allora>>

<<Avevo dieci anni allora , e tu otto

, sei diventata una bellissima donna>>

<<Grazie! ricordo che portavi gli occhiali e l' apparecchio per i denti>>

Non potevo dirgli che anche lui era diventato molto bello, mi vergognavo.

Era il figlio del Console Americano a Palermo , mia madre curava le questioni legali del consolato ed era molto amica di sua madre .Lei , però, non riuscì mai ad inserirsi in Italia ed andò via col figlio a New York quando aveva dieci anni , privandomi del mio unico amichetto e compagno di giochi, ricordo che piansi per una settimana di seguito. La madre dopo cinque anni tornò in Italia , stanca dei continui viaggi , ma Max rimase in America a casa dei nonni e intraprese gli studi in Medicina , doveva essere al terzo o quarto anno ora.

<<Sei iscritto in medicina , se non sbaglio>>

<<Si , sono al terzo anno >>

<<Sei qui per le vacanze di Natale? >>

<<No, sono qui per sempre in realta , continuerò l' università a Palermo. Tu?

<<Mi sono appena iscritta in Giurisprudenza >>

<<Anche tu avvocato , vedo che mandi avanti la tradizione di famiglia>>

<<Penale , come mio padre>>

La serata trascorse in un batter d' occhio .

Devo dire che più guardavo Max , più notavo che si era fatto proprio bello.

Alto, muscoloso, capelli castani ondulati lunghi , ma non troppo , legati alla nuca, occhi color miele, barba incolta che gli dava molto fascino, aveva una cicatrice sul sopracciglio che sembrava fosse stata fatta apposta, ma aveva uno strano sguardo , assente a volte.

Un' indimenticabile vacanza in Grecia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora