Squadra

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Erano stremati. Non riuscivano a segnare. Per fortuna, neanche l'altra squadra ci riusciva. Però loro erano meno stanchi. Anzi, non lo sembravano per niente. Dark guardò Jude con un ghigno in volto. Il primo tempo era finito. L'Inazuma non sembrava poter vincere. Ray aveva creato una nuova squadra, la Perfect Academy, e voleva che Jude ne facesse parte. Voleva che quella squadra fosse perfetta, così da vincere sempre, da levare il divertimento del calcio. Il rasta, non appena l'aveva saputo, aveva chiesto aiuto ai suoi amici. E, ovviamente, lo aiutarono. Mark, Axel, Shawn, Nathan, Hurley, Jack, Scott, Xavier e David erano lì, in campo, con lui. Ma erano solo in 10 giocatori, quindi erano svantaggiati.
Sei la mia creatura, Jude
Basta... Il rasta non lo sopportava più. Dark stava facendo lo stesso trucchetto che usò quando lui e gli altri aiutarono Paolo a riprendere il posto di nazionale Italiana. E stavolta, non riusciva a non cedere. In partita si era spesso bloccato per questo motivo. Stava danneggiando la squadra. Doveva riuscire a lottare.
Tornerai da me, Jude Sharp. Tu sei tutto ciò che io ho fatto. Sei una parte di me, la migliore
«Jude, tutto bene??» gli chiese Mark avvicinandosi a lui.
«Eh? Si... Tutto bene» rispose.
«Tranquillo, il secondo tempo andrà meglio» disse il castano dandogli qualche pacca sulla spalla.
«Il secondo tempo sta per iniziar
L'Inazuma si guardò tra loro, prima di tornare in posizione.
«Iniziamo subito con l'entrata di Stonewall in campo, donando all'Inazuma la possibilità di giocare 11 contro 11»
Tutti rimasero paralizzati. Avevano forse sentito male?
Una figura incappucciata si avvicinò al campo. La mantellina nera cadde, mostrando un ciuffo castano spettinato, due occhi color ghiaccio e un ghigno strafottente. Che ci faceva lì Caleb Stonewall?? Tutta la squadra gli andò in contro.
«Che ci fai qui??» chiese David. Il castano lo fissò un attimo, indeciso sulla risposta.
«Bisogna sempre giocare al fianco della propria squadra, no?» chiese a sua volta, guardando altrove imbarazzato. Mark fece uno dei suoi sorrisoni e gli saltò addosso, abbracciandolo e facendolo cadere. Nessuno se l'aspettava, e si preoccuparono subito per l'incolumità del loro capitano, pensando che Caleb gli avrebbe dato una gomitata nello stomaco staccandolo brutalmente. Ma non fu così. Rimasero stupiti nel vederlo ricambiare quell'abbraccio, anche se per poco. Dopo neanche due secondi lo staccò da se, non troppo brutalmente.
«Come sapevi che eravamo qui?» chiese Nathan.
«Oh, in tv stanno dando la vostra partita. A quanto pare non è così segreta come pensavate»
Tutti lo guardarono, stupiti. Aveva visto che erano in difficoltà... Ed era venuto ad aiutarli...?
«Comunque sono qui dal primo tempo, e devo dire che state facendo letteralmente schifo» aggiunse poi.
«Sei molto di consolazione...» commentò Scott.
«Non l'avete notato, eh?» chiese retorico il punk.
«Cosa?» domandò confuso Axel.
«Non sono invincibili come credono. Non hanno difensori. I giocatori che stanno in difesa sono degli attaccanti, così come quelli a centrocampo. Stanno anche più avanti del normale, anche se di poco. Puntano a farvi rintanare in difesa, e voi come degli allocchi li accontentate. Hanno delle ottime carte per farci goal, però la difesa fa schifo al cazzo. Dobbiamo superare il centrocampo di cattiveria» spiegò con aria superiore.
«Attaccanti... In difesa...?» chiese sconcertato Hurley, e Caleb annuì serio.
«Grande Caleb! Adesso possiamo vincere di sicuro!» esclamò allegro Mark tornando in porta. Anche il resto della squadra tornò in posizione, ma non prima che Nathan parlasse a nome di tutti.
«Siamo felici che tu sia qui» disse infatti, lasciando stupito il punk.

Non riuscivano ad oltrepassare il centrocampo. Non perché non ne fossero in grado. Perché Jude non riusciva a concentrarsi e si bloccava. Dark continuava ad entrare nella sua mente, a ripetergli che era la sua creatura, la sua creazione. Si bloccò nuovamente sentendolo parlare, ma stavolta Caleb gli rubò palla e la tenne sotto il piede.
«Basta, coglione. Smettila di dar ascolto a Dark. Non sei la fottuta creatura di nessuno e non devi neanche pensarci» sbottò infuriato, fissandolo con i suoi occhi di ghiaccio. Era la seconda volta che lo aiutava in quella situazione. Certo, a modo suo.
«Sei Jude Sharp, un ragazzo in grado di pensare con la sua fottuta testa e che non è la creatura di nessuno, okay?! Devi ficcartelo in testa porca merda»
«Come fai ad esserne tanto sicuro tu, quando lui per primo non lo è?» chiese Dark fissando il castano. Era una domanda lecita. Infondo, se Jude per primo non era sicuro di non essere una sua creatura, come poteva esserne sicuro lui?
Caleb, alla domanda, ghignò divertito. Senza lasciare la palla che teneva sotto a un piede, si sporse in avanti levando a Jude gli occhialini e lo baciò. Lì, in campo. Davanti a tutti. In diretta tv. L'Inazuma e la Perfect Academy rimasero stupiti, nessuno se lo poteva anche solo immaginare.
«A quanto pare il giocatore numero 8 dell'Inazuma prova qualcosa per il suo compagno di squadra Sharp» disse il telecronista. Un commento che, a parer di tutti, poteva risparmiarsi.
«E ora facciamoli neri» disse Caleb appena si staccò, riabbassandogli gli occhialini e passandogli il pallone. Scattò in avanti superando la difesa e Jude, dopo qualche secondo, lo seguì. Il rasta fece anche cenno a David di raggiungerli e l'azzurro, dopo essersi ripreso dallo shock, avanzò con loro. Con un Pinguino Imperatore riuscirono a segnare e la partita finì con 1 a 0 per l'Inazuma.
Tutti i ragazzi, a fine partita, corsero ad abbracciare Caleb.
«Si può sapere che cazzo avete oggi che mi abbracciate in continuazione?!» sbottò il castano, ricambiando stranamente quell'abbraccio di gruppo.
«Sei venuto ad aiutarci quando eravamo in difficoltà» disse Shawn.
«L'ho detto prima. Bisogna sempre giocare al fianco della propria squadra, no?» chiese in uno sbuffo.
«Non avremmo vinto senza di te» ammise David.
«Tsk. Questo era ovvio»
Quando il punk si staccò da tutti, iniziò ad andarsene. Ma Mark lo bloccò.
«Dove vai??»
«A casa mia»
«Dobbiamo festeggiare!» disse Hurley.
«Festeggiate voi»
«L'hai detto tu, si gioca sempre al fianco della propria squadra! Quindi se si vince si festeggia anche con essa!» disse Shawn, facendolo sbuffare.
«E va bene. Se proprio ci tenete» acconsentì infine. Si avviarono verso il ristorante di Hillman. Durante il tragitto Caleb lanciò uno sguardo a Jude, che gli sorrise tranquillamente, facendogli capire che avrebbero potuto chiarire un'altra volta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 15, 2018 ⏰

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