"Meraviglia..." quella voce era piena di apprensione, perché Derek era così gentile con lei? Neppure la conosceva, perché era così buono? L'aveva presa nel suo bungalow per poi cederglielo senza farsi troppi problemi solo per permetterle di restare e non dover tornare da Sam e da tutti gli altri, perché lui sembrava essere l'unico che ancora non si rendeva conto di quanto lei era orribile? Perché non se ne andava come Aryan? Perché non si lasciava allontanare come gli altri, perché Ishika non era più quella di prima, qualcosa in lei era cambiato e non sarebbe mai tornata quella che era prima.
"Ishika va tutto bene? Devo preoccuparmi? Devo chiamare la" – lo interruppe – "No! Non è stato lui" – la sua voce si trasformò in una carezza dolcissima – "Allora perché le lacrime stanno rovinando quelle belle guance? Parlami voglio aiutarti" – "Gli ho detto che non sono più perfetta" – "Meglio così – lei tirò su lo sguardo per osservarlo mentre lui si sedeva difronte a lei – uno che non riesce a vedere quanto sei perfetta nel tuo essere imperfetta non ti merita davvero" – "Tu non capisci" – "Io capisco solo che uno che ti molla perché non sei come vorrebbe è solo un grandissimo ipocrita" – Derek le offrì un fazzoletto per asciugarsi le lacrime – "Lui ha ragione" – "E cosa ti renderebbe così imperfetta da non poter rimanere con te?!" – "Non sono più vergine" – lui rimase in silenzio per qualche secondo – "Se fossi stato al posto suo, se avessi avuto una come te per ragazza avrei cancellato quei ricordi a suon di baci – sospirò – Meraviglia credimi se ti dico che sei ancora bellissima, che non era la tua verginità a renderti perfetta ma altro, non posso credere che quello ti abbia mollato solo per questo; proprio ora che hai più bisogno del suo aiuto" – la sua voce si fece un sussurro – "E tu perché sei ancora qui? Perché non te ne vai proprio come Aryan? Perché non ti lasci allontanare?" – "Perché sei una Meraviglia e le meraviglie non si abbandonano mai, neppure se vogliono essere lasciate" – "Derek..." – "Sei una Meraviglia da mille e una notte e lo sarai per sempre, questo non scordartelo mai"Quel ragazzo era fermamente convinto di quello che diceva e anche se Ishika, faticava anche solo a pensare che lui avesse ragione voleva lasciarglielo credere, infondo la speranza era vitale per ognuno di loro, per ogni essere umano.
Derek le portò da mangiare per giorni interi, passavano ore a chiacchierare e per lei il tempo passato con lui era tempo passato lontano dai brutti pensieri, dai ricordi che non avrebbe mai voluto avere. Derek era la sua medicina contro la solitudine che lei da sola sentiva di non essere in grado di scacciare.
Ishika non parlava mai di quello che le era successo, di tanto in tanto se ne usciva con frasi come: "Non riesco a lavarmi via questa sensazione di sporco che ho addosso" oppure "E se ricapitasse? Se Lui mi trovasse ancora?!" e a quelle domande il ragazzo dagli occhi ammalianti non poteva fare altro che ripeterle che non ne avrebbe avuto l'occasione, perché lui non l'avrebbe mai lasciata sola, Derek si sarebbe preso cura di lei fino a che ne avesse avuto bisogno, fino a che non si sarebbe rimessa in piedi.
Lui le diceva che non era colpa sua, che non doveva sentirsi in quel modo e che non aveva fatto nulla di sbagliato per potersi meritare quello che era successo eppure, Ishika non riusciva a credergli, ogni centimetro del suo corpo, ogni frammento della sua anima la spingeva a fare l'opposto. Proprio non riusciva a credere che non fosse colpa sua e come poteva essere diversamente?! Se solo non fosse uscita dalla discoteca per andarsene in giro da sola nulla di tutto ciò le sarebbe capitato, se solo non avesse deciso di percorrere la stradina più lunga che costeggiava il mare, non le sarebbe capitato nulla di tragico per non parlare di come si era vestita quella notte. Un vestito troppo corto che avrebbe attirato l'attenzione di qualsiasi malvivente... No era stata colpa sua, lei lo sapeva ed era convinta che anche Derek ne fosse certo anche se, non glielo avrebbe mai detto, lui era troppo buono e gentile per sbatterle in faccia quello schifo di verità.
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Fragile come cristallo.
ChickLitDi colpo il viso del ragazzo si fece più serio, lasciando che la collera scorresse nei suoi occhi mentre la voce tentava di accarezzarle dolcemente la pelle: "Io non lo sapevo Meraviglia, non sapevo fosse quello il capannone in cui è successo. Mi di...