Capitolo 14. L'inizio di un incubo.

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Adoro questo giorno di sabato, dove non vi sono lezioni scolastiche.

Oggi tutti i professori sono stati chiamati per una riunione fuori città, e quindi a noi studenti è stato concesso un giorno di riposo.

Scendo nel piano inferiore e vado a prepararmi la colazione, essendomi svegliata da poco.

Preparo il mio tè verde, con fette biscottate, e mi siedo a tavola.

Inizio ad immergere una fetta biscottata dentro il liquido e ne do un morso.

Questa notte ho deciso di prendere una decisione, cioè quella di lasciare definitivamente Aldo.

In fin dei conti la notte porta consiglio, o sbaglio?

In questi ultimi giorni ho provato troppo dolore. Non immaginavo che avrei sofferto così tanto per amore, per una persona che non mi merita affatto.

Ho commesso lo sbaglio più brutto della mia vita, e sapete quale sia? Innamorarmi di una persona che, sicuramente, non è innamorata di me.

Io sono del parere che, se un uomo ama la propria donna non si azzarda a toccarla nemmeno con un dito, non osa sfiorarla, e soprattutto tradirla.

Non posso più continuare a stare con Aldo, dopo questo suo comportamento, e poi ho anche capito che i sentimenti sono solo da parte mia.

Ci sto malissimo per tutto questo, ma devo reagire, non posso permettere di farmi fare del male.

Sorseggio il mio tè, così nel finire, e metto la tazza dentro la lavastoviglie.

Mi reco in bagno ed entro nella doccia, abbandonandomi sotto il getto dell'acqua calda.

Non so ancora come affrontare questa situazione con Aldo, per lasciarlo. Ho paura su come possa reagire.

Dopo circa venti minuti esco dalla doccia e vado a vestirmi. Prendo il mio telefono, che sta sul comodino, e decido di mandargli un messaggio.

"Ciao, dobbiamo parlare. Non appena hai qualche minuto, vieni a casa mia."

Rileggo e invio.

Credo che sia giusto parlarne a casa, come due persone adulte, che affrontare un argomento così delicato dentro un bar o chissà quale altro posto.

Sento i battiti del mio cuore più accelerati da quando ho mandato quel messaggio, sono agitatissima.

*

Abbasso il volume dello stereo e sento suonare il campanello di casa.

Deglutisco rumorosamente e mi avvicino alla porta, faccio un lungo respiro e apro.

La figura slanciata di Aldo mi appare davanti e con un cenno del capo gli segno di entrare.

Sgrano gli occhi quando lo vedo avvicinarsi a me e baciarmi sulle labbra, per salutarmi, e poi chiedo la porta.

-Volevi parlarmi?- annuisco e lo conduco in soggiorno.

Prendo posto accanto al suo, sul divano, che si è messo a sedere con spensieratezza e con braccia aperte sullo schienale.

Cerco le parole da usare, per essere decisa e per non ferirlo, anche se sono convinta che lui non provi sentimenti per me.

-Lo sai che non possiamo continuare più così, vero?- cerco di andare dritta al punto, tagliando corto.

-Così come?- resto perplessa alla sua domanda.

Ma è davvero possibile che gli sembri tutto così "normale"?

Accanto A Te- Federico Rossi|| Benji E FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora