Premessa

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Prima di cominciare:
Questa raccolta era stata cancellata per sbaglio, quindi la sto ripubblicando così com'era prima, senza modifiche o revisioni di sorta.
Se avevate già letto in passato, nulla di nuovo sotto il sole per voi: ignoratemi pure.
Se non avete ancora letto, procedete pure alla premessa, se vorrete.

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Se c'è una cosa che con disappunto mi ferisce della poesia moderna, questa è la totale perdita di costruzione ed elaborazione a favore di una maggiore immediatezza. Non che ci sia nulla di male nello scrivere con parole semplici, ma privare la poesia di quella capacità comunicativa che risiedeva nelle sue immagini, nel suono dei vocaboli scelti con cura, nelle evocazioni, del significante a celare un significato, lo ritengo personalmente un crimine.
Se dopo essersi accinto alla nostra opera il lettore pensa "avrei potuto scriverlo anch'io", se pensa "lo dico sempre", se pensa "è vero" senza pensare "è sublime", senza che il suo cuore abbia sussultato, senza che la sua mente abbia spaziato e gli occhi si siano incantati davanti al testo, noi poeti allora abbiamo fallito.
Non può esistere poesia senza turbamento, senza emozioni, senza la sublimazione di un fatto personale in universale, che ognuno possa sentir suo nel profondo e non solo per compassione (intesa etimologicamente come condivisione di un'emozione che però è propria dell'altro), non nell'era moderna, a parer mio.
E qualcosa deve restare, oltre alla semplice storiella, al semplice pensiero.
E se fossi un genio come Wislawa Szymborska, potrei comunicare al mondo con parole banali verità profonde, ma non lo sono.
Allora ho scelto, in questa mia nuova fase, di sublimare il messaggio di fondo che c'è, ed è umano, ed è universale per quanto universale possa essere la mia propria visione del mondo, con il lessico astruso, complicato, dimenticato, con parole difficili che amplifichino quel messaggio che potrei scrivervi con linguaggio elementare, ma che non avrebbe la stessa forza, la stessa potenza.
E se avrò spinto anche uno di voi a cercare, se non su polverosi e dimessi dizionari quantomeno sul web, anche un solo vocabolo, incuriosendovi e allo stesso tempo arricchendovi, avrò compiuto il mio lavoro degnamente.
Questa è la mia idea di arte, quello che troverete tra queste pagine virtuali, e può piacere o non piacere, ma preferisco non piacere agli altri e piacere a me stessa, dovessi esser l'unica estimatrice di codesti miei deliri.
Buona lettura!

Nemesi (allo specchio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora