Ci pensi mai a come sarebbe se il nostro fosse l'unico mondo esistente? Essere il punto di riferimento dell'universo, portare sul petto la coccarda dell'unicità, sfilare con passo pesante su strisce infinite di stelle e poi inchinarsi agli applausi sordi di milioni di miliardi di pianeti freddi e vuoti, gelosi della vita sulla Terra, gelosi dell'eterna e continua compagnia febbricitante dei suoi abitanti animati, che si muovono in sciami sparsi, veloci ed imperturbabili, che nascono in un urlo e muoiono in un sospiro. Ti sentiresti fiero di rappresentare l'enormità dell'universo con la tua piccola vita insignificante? Con la tua maglietta stropicciata, i tuoi problemi esistenziali, la tua routine, i tuoi figli, le tue regole, le regole degli altri. Io me l'immagino il tuo capo che cammina sulla passerella, davanti ad un pubblico vasto e muto, che sorpassa un'infinita schiera di concorrenti inesistenti con quell'aria fiera e furba che ha stampata in faccia, me lo immagino mentre prende il microfono e ringrazia, questo è un grandissimo onore per me, rappresento gli unici abitanti dell'intero universo, siamo così felici di questa onorificenza, state certi, infiniti spazi, che riusciremo a rendevi giustizia, siamo proprio come voi, imparziali, giusti e sereni, grazie a tutti, grazie. Ecco, io proprio non potrei starci tra quel pubblico, perché al momento non ho neanche il diritto alla vita, ma se potessi. Se solo potessi arrivare a quel piedistallo, gli prenderei il viso tra le mani - a quel bastardo - lo terrei stretto tra le dita, lo guarderei in quegli occhi vitrei e assenti, gli occhi di chi non ha pietà per niente, di chi ha ucciso e fatto uccidere senza battere ciglio, lo guarderei e gli direi: bugiardo. Guardi tutto dall'alto, come se ogni cosa esistente fosse di tua proprietà, uno sporco Cesare che si diverte a vedere i propri cittadini lacerarsi, completamente immune a qualsiasi sentimento vagamente umano, sopraffatto dalla brama di potere, ogni cosa incenerisce al tuo tocco e te ne compiaci, godi della disperazione, spandi distruzione, posso chiamarti in ogni modo tranne che uomo. Privi gli uomini della loro identità, fai sì che si spezzino ai tuoi piedi per alimentare il tuo ego, come se questo potesse renderti più virile, come se vantarti dei tuoi successi catastrofici ti facesse apparire il migliore, il più grande, il più talentuoso. Di fatto, ci riesci. Chi può guardarti da lontano ti venera come un dio in terra, chi come me non può neanche respirare in tua presenza ti teme e ti subisce, ma nessuno sa che hai perso. Finché ci sarà anche solo un uomo come me che ti disprezza e ti vede per come sei realmente, finché i tuoi pugni laceranti incontreranno qualcuno che ha ancora voglia di vivere, vivere realmente, finché resterò in vita e ci sarà chi, dopo di me, porterà con fierezza la mia bandiera di lotta e sangue, hai perso. Ci hai incatenati dietro un vetro pesante per separarci dalla possibilità di reagire e combattere, ci hai resi pedine deboli e sottomesse, ma il tuo impero di morte e vigliaccheria finisce qui con me.
E tu, che stai leggendo, cosa faresti? Se il mondo che conosci venisse improvvisamente capovolto e la vita come la conosci non esistesse più, se le tue più infrangibili speranze venissero dilaniate e le tue più grandi paure si materializzassero, se come me avessi provato un terrore tale da immobilizzarti le articolazioni, sospenderti il sospiro, paralizzarti l'anima, se non avessi più niente da perdere e rimanessi completamente solo nella disperazione, cosa faresti? Non ti giudicherei se anche tu decidessi di porre fine alla tua esistenza, di lasciarti lentamente e inesorabilmente andare, di piegarti su te stesso come una busta di plastica che il vento non ha più la forza di muovere,in tanti hanno preso la stessa decisione e se ne sono andati in pace, tra insoddisfazioni e sofferenze. Ci ho pensato anch'io, tante di quelle volte, a farmi ammazzare come tutti gli altri. Ma l'odio era troppo violento, la voglia di spaccare quel vetro troppo forte, allora ho deciso di fare della mia morte la resurrezione di questa umanità. Combattere e vincere morendo. Io sono un vero uomo.
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Il settore B
Документальная прозаIl mondo così come lo conosciamo non esiste più. Nel buio di una società dittatoriale, tra i detriti e i ricordi della vecchia civiltà umana, è emerso un Capo sadico e narcisista, che ha sottomesso il mondo ai suoi piedi, trasformandolo nella Fabbri...