Sul bordo della vita

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Ed era lì. Sola. Come sempre d'altronde. L'aura le sfiorava i capelli e le accarezzava le rosee guance come nessuno aveva mai fatto, se non nei suoi sogni. L'aria. La dolce aria che respirava era fresca e odorava di libertà ed illusione. Il suo vestito stropicciato e macchiato dal fango schizzatogli sopra durante l'affrettata corsa per arrivare fino a lì, le donava quella sensazione di preoccupazione e soddisfazione. Vi era calma. Il cielo nuvoloso, di un grigio poco intenso, la osservava curioso dalle sommità irraggiungibili. Lei era stanca. Dall'ultimo lieve respiro del vento, si è innalzato un odore, per lei tanto amato profumo, di foglie e terreno bagnato. Ormai l'aria pullulava di mille fragranze che danzavano intrecciandosi fra loro. Lo sguardo basso. Le scarpe graffiate dalle innumerevoli avventure, si trovavano sul bordo di un precipizio umido e inospitale. Profondo, buio, tetro. Si trovava, sul bordo della vita Infelice e incompleta. Silenzio. I troppi pensieri le rendevano vuota la mente. Urlavano così forte da portare solo, il silenzio. Era stanca. Era sicura nella sua insicurezza. Libertà. Le mancava questo. Non doveva liberarsi da nessuna catena o sottomissione. Doveva liberarsi da se stessa. Respirare. Se non fosse stato involontario, si sarebbe dimenticata di farlo. Era ferma. Il tempo passava. A scandirlo, il ticchettio delle lancette di un orologio appeso intorno al collo, come ciondolo di una collana oramai arrugginita. Occhi bassi. Semichiusi. Non fissava nulla. Era immobile. Solo tutto d'un tratto, la situazione cambiò radicalmente, per un semplice passo. Era senza vita. Quell'anima si stava liberando dal suo inutile corpo inanimato. Precipitava velocemente e l'aria. La stess'aria che le stava dando quella sensazione di dolcezza, ora l'avvolgeva nel vuoto più totale. Niente lacrime. Solo la sicurezza di un passo, in un posto sbagliato. La sua veste danzava tra le mille tonalità delle pareti del crepaccio. I suoi capelli, non avevano più lo stesso colore. Lo stesso per la pelle, per le rosee guance, i suoi occhi: si era spenta. Un tonfo e il terreno umido hanno posto fine al lungo abbraccio tra il suo corpo e la sempre più fitta oscurità, che l'accompagnava durante il suo primo ed ultimo volo. Era libera, finalmente. Era viva tra le braccia della morte. Al sicuro, sotto il suo pesante mantello, ricoperto da una sottile polvere di delusione e malinconia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06, 2017 ⏰

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