CAP.22

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Pov.Emma
1 SETTIMANA DOPO.
Non sto rinunciando a niente della mia vita per quanto ancora riesca a farlo, accompagno i ragazzi al mare... esco con le mie amiche... faccio lunghe passeggiate con Stefano.
Però quando forse vuoi dare e fare troppo e il corpo non riesce si ribella... proprio come sta succedendo stamattina.
I ragazzi devono andare ad un compleanno di una loro amica, è un po lontano da casa nostra e quindi ho promesso loro che l'avrei accompagnati io.
Mi sono svegliata, ho messo il mio vestitino floreale e stavo per mettere un leggero strato di trucco sul mio volto pallido quando il vomito ha iniziato a prendere il sopravvento.
Mi chino con la testa sul water e tiro fuori anche l'anima...
Sento i ragazzi che al piano di sotto mi chiamano ma io non riesco neanche a rispondere.
Il mio stomaco si rifiuta di fermarsi, sento le gambe cedere e a questo punto mi inginocchio, chiudo la porta a chiave con la mano sinistra, non vorrei mai che i miei figli mi vedessero in questo stato.
Quando ormai non ho più niente da tirar fuori mi alzo piano mantenendomi, mi lavo la faccia e i denti, odio il sapore amaro che si crea.
Alzo lo sguardo e vedo le occhiaie che predominano sul mio volto.
Non faccio in tempo ad aprire la porta che me ne accorgo.... sto perdendo i sensi, cado a terra, sono svenuta.
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Pov.Sofia
La mamma ci teneva davvero tanto ad accompagnarci a questa festa e infatti è su che si prepara, fa le stesse identiche cose che faceva prima di scoprire della malattia, per quanto noi vogliamo che si riposi.. lei non vuole... le avevamo chiesto se avesse voluto che ci accompagnasse papà alla festa ma ha detto che l'avrebbe fatto lei.
È in bagno a truccarsi ma ci sta mettendo un bel po, noi la chiamiamo ma non risponde.
Sto iniziando a preoccuparmi ma non voglio che i gemelli se ne accorgano.
"Ragazzi aspettatemi qui ho dimenticato di mettere il profumo"
"Ok Sofi"
Li lascio al piano di sotto ed io salgo le scale per avvicinarmi al bagno.
Prima la chiamo e poi abbasso la maniglia per aprire.
"Mamma... mamma perchè hai chiuso?, mamma ci sei"???
Continuo ad abbassare la maniglia ma è inutile, so che c'è una chiave che apre anche da fuori ma in questo momento non la trovo e allora chiamo papà che è in garage per riparare la moto.
"Pronto papà"
"Dimmi Sofi"
"La mamma è chiusa a chiave in bagno ma non mi risponde, ho paura che si sia sentita male... sali fai presto"
"Arrivo"
Dopo pochi secondi lo vedo affannato e sudato.
"Spostati cerco di sfondarla"
Faccio come mi dice e dopo 4-5 spallate tira giù la porta, troviamo la mamma stesa a terra.. svenuta.
Mi porto le mani sulla bocca e inizio a piangere.
"Oddio papà..."
"Chiama il 118 fai presto, dici le condizioni della mamma e che si sbrighino, io la porto sul divano"
"Si.."
Mentre lui scende giù di fretta compongo il numero, parlo con la guardia medica e mi dicono che arriveranno a momenti... nel frattempo scendo giù anche io.
Vedo i gemelli seduti sul divano che piangono anche loro e allora mi siedo di fianco e ci teniamo la mano...
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Pov.Stefano
Vederla stesa nel nostro bagno ha scatenato in me mille paure... devo mostrarmi forte, non posso permettermi di crollare ma ho una fottuta paura di perderla...
Siamo in salone, lei è stesa ma non da segni di ripresa.
Poco dopo la chiamata vediamo arrivare il 118, se la caricano sull'ambulanza ed io vado con loro.
"Papà ma vogliamo venire anche noi..."
"No Giulia... voi aspettate qui con Sofia va bene"?
"Uff.. ok"
Lascio un bacio a tutti e tre e velocemente partiamo verso l'ospedale, nel frattempo le misurano la pressione e le sentono i battiti.
Arriviamo in ospedale e c'è di turno anche il suo medico che tre volte a settimana è li.
"Dottore... dottore" urlo per farmi sentire.
"Stefano... cosa è sucesso"??
"Emma è svenuta... non si riprende"
Lo vedo che parla con i paramedici e dice loro di portarla nella camera 3.
"Cosa sta succedendo secondo lei"?
"Stefano tu lo sai che sono contrario al fatto che lei non si voglia curare con le chemio..."
"Anche io sono contrario... lei pensa che possa essere stato questo"?
"Il corpo è debole... non regge, specialmente i ritmi che sta tenendo Emma, sono sicuro stia facendo tutto come se non avesse niente"
"Esatto... lei la conosce, è una testa dura"
"Si ma stavolta anche a costo di metterci contro di lei dobbiamo farle capire che non è un gioco.."
"Ha perfettamente ragione"
"Io vado da lei tu aspettami qui"
"Si.. grazie"
Mi siedo su una delle sedie blu scuro poste fuori la camera e aspetto...
Nel frattempo mando un messaggio nel gruppo che abbiamo su whatapp con i miei amici così che lo sappiano tutti.
Mi rispondono e mi diono che arriveranno tra poco.
Aspetto e poco dopo vedo uscire il dottor Stasi.
"Allora"?
"È sveglia per fortuna, è molto debole e quindi gli è stata messa una flebo con vitamine"
"Posso entrare"?
"Si e cerca anche di convincerla"
"Ok"
Mi da una pacca sulla spalla e poi entro nella camera.
Ha gli occhi stanchi e le mani troppo magre, proprio come il suo viso.
Mi avvicino, mi siedo accanto a lei e le accarezzo una guancia.
"Ehi amore mio... che spavento ci hai fatto prendere"
"Mi dispiace di non aver potuto accompagnare i ragazzi alla festa... lo giuro"
Inzia a piangere e ad avere i sensi di colpa.
"Amore mio ma non ti devi scusare di nulla, tu adesso devi solo riposarti e non pensare a niente... ai ragazzi interessa la tua salute non quella festa, in merito a questo.. volevo ritornare a parlare con te per quanto riguarda le cure... me lo diceva anche il dottor Stasi prima... sarebbe neglio che tu iniziassi la chemio"
La vedo girare lo sguardo e sbuffare.
"Mi avevi promessi che mi avresti sostenuta... non provare a farmi cambiare idea... ti prego"
"Ma lo capisci che così ti distruggi??? Eh???? E poi non puoi continuare a fare la vita di sempre come se non avessi niente... devi riguardarti"
Mi accorgo di aver alzato un po troppo la voce e allora abbasso gli occhi.
"Me la distruggerei uguale e non rinfacciarmi che non posso più comportarmi come prima"
"Avresti la possibilità di salvarti e poi lo dico perchè ho paura che tu possa sentirti peggio"
"No.. non voglio la chemio"
Ormai spazientito, ci rinuncio... vedo che ha bisogno di riposare e allora esco fuori e trovo tutta la valanga di miei amici.
"Oh allora? Come sta"?
"Come sta"?
"Come si sente"?
Appena concludono le domande inizio a parlare.
"Si è ripresa... ma continua a non capire che non è come prima, che deve riguardarsi, ma come sempre mi ha detto che non vuole la chemio"
"Dio mio perchè è cosi testarda"? impreca Alessandra.
"Non lo so..."
Mi avvicino al dottor Stasi e gli dico che non sono riuscito a convincerla.
"Non possiamo costringerla... se non vuole dobbiamo rispettare la sua decisione"
"Si.."
"Senti Stefano io la terrei qualche giorno qui e poi la manderei a casa"
"Va benissimo.. la ringrazio, di tutto"
"Sta tranquillo"
Saluto il medico e ritorno dai miei amici, sento le lacrime uscire e inzio a singhiozzare, in quel momento mi fiondo tra le braccia di Marcello e do sfogo alle mie paure..  al mio terrore e alle mie insicurezze.. ho bisogno di qualcuno...

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