Rientrato nella propria camera Evan sentì forte il desiderio di avere accanto Nathan: aveva bisogno di rimarcare l'importanza del loro legame, ricordare a se stesso perché lo stava facendo, per cosa lottava, per cosa era disposto a mettere tutto in gioco.
Chiamò l'amico che rispose al primo squillo "Ciao Nate."
"Com'è andata la partita?" Poteva anche non fargli quella domanda dal tono di voce aveva già capito la risposta.
Evan sbuffò "Abbiamo giocato male e abbiamo perso"
"Vuoi che venga a consolarti?"
Tutto il cattivo umore sparii, Nathan sapeva sempre cosa dire o fare "Non chiedo di meglio. Ti avrò nel mio letto?"
"Sì e potrai farmi ciò che vorrai"
Evan sentì un brivido attraversargli la schiena "Uhm ... non ho mai amato così tanto perdere"
"Arrivò aspettami"
Nathan era in camera sua cercando di studiare, ma la sua mente andava continuamente al suo amante e al desiderio incredibile che aveva di lui, più di una volta aveva dovuto reprimere la voglia di farsi una sega magari guardando il video che gli aveva estorto.
Aveva risposto alla telefonata già con il smania di correre da lui a fare sesso, così aveva colto la scusa che gli si presentava come una manna dal cielo. Non voleva fargli sapere quanto fosse dipendente dal farsi scopare da lui.
Senza considerare poi il desiderio sempre più forte di essere lui l'attivo, ma non aveva ancora avuto il coraggio di chiederglielo, perché sapeva che Evan non era pronto e probabilmente non lo sarebbe mai stato. Così si ritrovava spesso a fantasticarci sopra.
Raccolse i libri poi andò a farsi una doccia.
Evan aveva appena chiuso la telefonata quando sentì bussare.
Si stupì, possibile fosse già Nathan? Forse era già nei pressi del dormitorio e non glielo aveva detto per fargli una sorpresa.
Andò ad aprire tutto raggiante, ma chi si trovò davanti lo face subito rabbuiare.
"Ciao tesoro"
Bonny era in piedi davanti alla sua porta con un abbigliamento che dire succinto era un eufemismo.
Evan non riuscì a dissimulare il proprio disappunto "Che cosa ci fai tu qui?"
La ragazza sorrise "E' tanto che non ci vediamo. Sono passata per salutarti. Non mi fai entrare?"
"Mi dispiace, sto aspettando una persona"
"Potrei farti compagnia nel frattempo"
Evan sentì un fastidio crescente davanti alla sua insistenza, Nathan stava per arrivare, doveva mandarla via subito, non voleva assolutamente che lui si facesse un'idea sbagliata soprattutto vedendo il suo abbigliamento: tacchi a spillo, minigonna cortissima e tette praticamente di fuori.
"Sono impegnato"
Lei gli si avvicinò e aggrappandosi al suo collo gli disse piano "Solo una sveltina, non ci credo che tu non ne abbia voglia ... resterà un segreto ... non ho nemmeno le mutandine" Gli afferrò una mano e se la portò sotto la gonna facendogli accarezzare la sua intimità.
Evan sgranò gli occhi sentendo il suo sesso reagire a quel contatto umido e la cosa lo fece imbestialire, se la scrollò di dosso "Bonny smettila! Te l'ho detto non sono più disponibile. Io non voglio tradirlo"
Bonny lo guardò con odio, cacciando indietro le lacrime.
A lei per quanto lo avesse desiderato non aveva mia concesso di essere la sua ragazza. Quando stava con lei non era mai stato "impegnato" o "non disponibile"
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Un crudele filo rosso
Teen FictionNathan e Evan sono sempre stati inseparabili fin da quando ne hanno memoria, ma poi un evento traumatico, avvenuto all'inizio delle superiori, ha distrutto la loro amicizia dividendo le loro strade apparentemente per sempre. Quando, dopo 5 anni, il...