26 Ottobre, 2015
JoonIl ragazzo che mi voleva vendere i libri di russo, non mi era piaciuto per nulla. Svogliato e arrogante, pretendeva di vedermi libri rovinati al prezzo originale. Lo avevo guardato costernato da quella sua assurda richiesta: mi chiedevo con che coraggio le persone facessero delle cose, come quella di volermi palesemente fregare. Ma di gente brava con le fregature, io, ne avevo conosciuta quando ancora non avevo iniziato le superiori. Ero così saturo di quell'ambiente menzognero, che per quell'episodio avevo mandato a quel paese il suddetto ragazzo. Avevo perso tempo inutilmente ed avevo anche fatto tardi alla lezione di glottologia, perdendomi i dieci minuti più importanti dell'intera lezione. Per fortuna i ragazzi avevano preso posto anche per me, ma per arrivare avevo dovuto far alzare una fila intera, attirando non solo l'attenzione dell'intera aula ma del professore stesso che non aveva potuto fare a meno di farmi un'osservazione sul rispetto dell'orario. Mi ero dovuto subire quello psuedo cazziatone, senza neanche poter controbattere che non era per la sveglia o perché avessi perso tempo al bar ad essere arrivato così tardi, ma per colpa di un coglione che voleva vendermi dei libri quasi illeggibili: ma questo non avrei potuto dirglielo. Così ero rimasto con lo sguardo assente in attesa che ricominciasse da dove si era fermato.
Ovviamente i ragazzi, Saul e Martin, non avevano fatto altro che prendermi in giro durante il pranzo, consigliandomi di comprare i libri direttamente in copisteria fotocopiati così da evitare ritardi per degli imbecilli fuoricorso.
Anche se titubante, avrei seguito il loro consiglio o semplicemente avrei continuato a cercare sul gruppo facebook di COMPRA-VENDITA della mia facoltà. Prima o poi qualcun'altro avrebbe risposto al mio post e mi avrebbe mandato un messaggio. Non so perché avessi questa necessità di dover comprare quei libri in formato originale, ma forse era perché li potessi usare come testimonianza di quel percorso che ero riuscito finalmente ad iniziare anche io.
L'unica cosa bella che ricordavo di quegli ultimi due anni, era Key. Quel lunedì non l'avevo ancora sentita, ultimamente i nostri messaggi stavano diminuendo così come probabilmente quello che provavamo l'uno per l'altra. Probabilmente era per questo che al telefono era sempre più schiva e fredda, ma non riuscivo a rimanerci male e questo l'allontanava drasticamente da me. Key sarebbe rimasta per sempre un pezzo importante della mia vita, ma quella distanza, quella nuova opportunità che mi era stata concessa, metteva a dura prova tutti e quattro gli anni passati insieme. Era da un po' che pensavo che forse era il caso di lasciarla libera, di chiudere questa storia.
Nonostante credessi che fosse la cosa giusta da fare, il libro di inglese che ho davanti non mi aiuta per nulla, mostrandomi a grandi lettere il sostantivo key come per punirmi di quel sentimento sempre meno forte nei suoi confronti, come a sottolinearmi che a lungo andare l'avrei solo presa in giro.Come vorrei che mi chiudessero dentro questa biblioteca.
STAI LEGGENDO
救い出すよ必ず// I'll Save u
Fiksi PenggemarBOY IN LUV SERIES // Second Act Sono passati tre anni dagli ultimi avvenimenti, Key ormai è all'università: viaggia tra la città in cui vive da sempre alla città in cui cerca di crearsi un futuro. La sua vita è molto diversa da quando frequentava i...