Truth.

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Erano ormai dieci minuti che Ottaviano aspettava lì, in quel parco, con un peso nel petto che sembrava bloccargli il respiro. Aveva iniziato a camminare avanti e indietro per scaricare l'ansia, ma poi erano iniziati i dolori alla gamba, ed era stato costretto a sedersi su una panchina. Dopo circa due settimane, aveva finalmente tolto il gesso e tutte le bende, ma nonostante le terapie, i medici gli avevano detto che la sua gamba non avrebbe mai ripreso a funzionare come prima. Non poteva più correre o giocare a basket con gli amici, oltre il fatto che ogni tanto gli sembrava di non sentirla nemmeno.
Quando vide anche tutti e quattro i fratelli Castellan arrivare, gli ultimi che mancavano all'appello, iniziò ad agitarsi. Prese il cellulare, cercando di non farsi vedere mentre mandava un messaggio a Rachel.

Da:Ottaviano
A: Rachel
Noi qui ci siamo tutti, voi dove siete?

Da:Rachel
A: Ottaviano
Siamo quasi li, aspetta due minuti.

"Allora Ottaviano, cosa devi dirci?" chiese Luke, sperando che l'amico finalmente gli rivelasse qualcosa. Ottaviano guardò il cellulare, per poi rimetterlo in tasca-

"Ve lo dirò tra due minuti."

Rachel ci aveva messo ore a convincere tutti ad andare il quel parco. Non era un loro luogo solito, anzi, era uno dei posti dell'altro gruppo, in più non vedevano nessun motivo per spendere il loro sabato sera lì. Aveva dovuto insistere, dire che c'era qualcosa proprio in quel parco che dovevano vedere, e che era sicura che l'altro gruppo non ci fosse. Il dover dire così tante bugie la stava logorando. L'unica cosa che la mandava avanti era il pensiero che da lì a poco sarebbe finito tutto, nel bene o nel male.

Rachel guidava il gruppo verso la fontana al centro del parco. Credeva che avrebbe avuto paura, invece più si avvicinava e più le sue gambe andavano veloci. Quando lo vide da lontano, iniziò a correre.

"Eccomi!" esclamò, e Ottaviano si girò verso di lei. Appena la vide tutte le sue preoccupazioni si dissolsero, ed aprì le braccia pronto ad accoglierla. Avevano entrambi preparato un discorso, lo avevano ripetuto più volte, volevano andarci con calma, ma tutto ciò era sfumato non appena si erano visti. Così per la prima volta, si baciarono sotto gli occhi stupiti di tutti i loro amici, che guardavano la scena a bocca aperta senza riuscire a fiatare. E non gli importava di niente. In quel momento non stavano pensando alla reazione degli altri, a come avrebbero affrontato la facendo, niente di ciò. Erano solo loro due, che dopo mesi, erano finalmente liberi. Quando si staccarono, Ottaviano avvolse Rachel con le braccia, come a volerla tenere il più vicino possibile, guardando tutti con aria di sfida. Ed era effettivamente quello che voleva fare: avrebbe affrontato chiunque si fosse messo contro di lui... contro di loro.

Ovviamente, mentre nell'aria c'era ancora tensione e sconvolgimento, le prime a farsi avanti furono Silena e Drew. Entrambe sorrisero ai due, poi si lanciarono in un abbraccio stretto a Rachel. Si misero a fianco a lei, Silena che le accarezzava la schiena come a incoraggiarla, e Drew che con le braccia incrociate aveva lo stesso sguardo di Ottaviano.

"Cosa significa tutto ciò?" sbottò Zoe, con i pugni stretti. Si era stancata di quella patetica scena, voleva spiegazioni.

"Non è ovvio? Io e Rachel stiamo insieme." rispose Ottaviano freddo.

"Rachel... è davvero così?" chiese Percy, dall'altra parte. Rachel per un secondo abbassò lo sguardo, ma poi guardò l'altro dritto negli occhi.

"Si, è davvero così." 

Dopo qualche altro secondo di silenzio, si sentì solo una voce e un rumore di passi.

"Adesso si capiscono molte cose." stava dicendo Piper, avvicinandosi alle due sorelle. Le strinse, per poi poggiare una mano sulla spalla di Rachel e sorriderle. Era quella l'occasione giusta per riappacificarsi con Drew e Silena, lo sentiva. 

I hate you, don't leave me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora