Capitolo 20

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CAPITOLO 20

Il giorno seguente appena Evan uscì dal dormitorio per recarsi in palestra incontrò Nolan.

Fecero la strada insieme parlando di hockey e di schemi di gioco finché, arrivati davanti l'ingresso dello spogliatoio, l'amico non lo sorprese con una domanda che lo lasciò di sasso. "Come sta Nathan?"

"Perché?"

"Ieri ho visto Bonny parlare con lui e conoscendola sono certo che avrà voluto rimarcare il suo territorio. Diventa una tigre se qualcuno tocca qualcosa che considera suo. E tu amico sei in cima alla lista"

Evan sentì la rabbia assalirlo prepotente al ricordo dei lividi del suo ragazzo.

Bene, adesso aveva una pista per scoprire il nome degli aggressori. Sicuramente quella stronza aveva organizzato tutto. Non l'avrebbe passata liscia.

"Grazie Nolan. Mi sei stato di grande aiuto"

Nolan entrò nello spogliatoio mentre Evan preferì aspettare: per non creare situazioni di imbarazzo e di tensione cercava di non esserci quando gli altri si spogliavano.

A lui non faceva nessun effetto vedere i suoi compagni nudi, gli altri ragazzi non lo interessavano, ma chissà cosa si immaginavano quei cretini.

Si stava cambiando credendo di essere solo quando sentì delle voci provenire dalle docce.

Una era sicuramente quella di Miles e sembrava furioso "Siete due invertebrati. Come avete potuto farvi pestare da una checca! Mi fate vomitare!"

"Ci dispiace, ma Bonny quando ci ha chiamato per dargli una lezione, non ci ha detto che quel succhiacazzi faceva arti marziali altrimenti saremmo andati lì preparati" Quello che gli aveva risposto doveva essere Jackson

"Sì, avrei portato la mazza" e quest'ultimo Steve.

Quindi erano stati loro ad aggredire Nathan.

Miles li interruppe "Mi vergogno di voi! Non è con lui che dovete prendervela, ma con Evan. E' lui che sta mettendo in ridicolo la nostra squadra. E' lui l'erbaccia da estirpare."

"Ma Evan è il nostro campione e senza di lui non possiamo vincere"

"Il mister ha detto ..."

"Basta mi avete rotto"

Miles uscì dalla zona docce e vedendo Evan sputò per terra e se ne andò.

A Evan non interessava minimamente cosa pensava di lui il capitano o tutte quelle stronzate per screditarlo, adesso aveva un'altra priorità.

Quando vide uscire Jackson e Steve gli si parò davanti, doveva ammettere che Nathan aveva fatto un bel lavoro, entrambi avevano la faccia tutta tumefatta.

I due ragazzi sobbalzarono vedendolo, perché dalla sua espressione terribilmente arrabbiata era chiaro che fosse a conoscenza della loro bravata.

Infatti li attaccò subito "Per questa volta lascerò perdere e non infierirò su di voi, perché vedo che ci ha già pensato Nathan e poi lui non ama essere difeso, però se vi azzardate anche solo ad avvicinarvi nuovamente a lui ve ne farò pentire amaramente, a costo di farmi odiare da lui e farmi buttare fuori dalla squadra."

Detto questo uscì dagli spogliatoi senza attendere le loro eventuali ed inutili scuse.

Rientrato a casa dopo gli allenamenti si sedette sul letto e prese il cellulare, doveva fare ancora una cosa per chiudere il cerchio.

Bonny rispose con voce titubante "Ciao Evan"

Evan partì in quarta "Mi sembrava di essere stato chiaro anche in passato: tu non sei mai stata la mia ragazza e io non sono mai stato tuo. Tra di noi non c'è mai stato niente, solo qualche scopata. E adesso anche quello è finito! Ho trovato finalmente una persona che amo e con cui voglio stare. E per essere chiari mi basta lui. Se questo lo puoi capire ed accettare bene, possiamo anche restare amici. Se invece non è così e cercherai nuovamente di interferire giuro che ti farò pentire anche solo di avermi conosciuto. Io non picchio le donne, ma non minaccio nemmeno a vuoto. Ci sono tanti altri modi"

Un crudele filo rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora