Rimasi una settimana in ospedale , mi avevano fatto di tutto, avevano scannato la mia testa più volte in cerca di no so cosa , causasse quei terribili mal di testa .
I miei genitori erano l' unica cosa che non avevo dimenticato e ogni giorno mi scioglievo in lacrime fra le braccia di mia madre, mentre mio padre a stento tratteneva le lacrime nel vedermi.
La memoria era ancora sfuocata, nomi senza volto o viceversa affioravano di tanto in tanto , ma Max spesso non rispondeva alle mie domande o meglio diceva che avrei ricordato tutto da sola.
Soprattutto un nome , riaffiorava spesso , Dimitris, era un nome greco e non riuscivo a capire che nesso potesse avere con me un greco.
Max mi portò finalmente a casa , molte cose mi erano familiari , chiesi di andate in ufficio dovevo assolutamente ricordare ,ma come primo giorno mi fu negato.
<<Ti ho lasciato sul tavolino dei Dvd, sono registrazioni di un programma televisivo, ti aiuteranno a capire chi sei>> disse Max usando un tono quasi paterno.
Trascorsi la mattinata guardando la tv , affiorava tutto lentamente.
Nel pomeriggio mi venne a trovare Anna che mi era stata vicina anche in ospedale parlandomi senza freni .
Diceva in continuazione: " ti ricordi questo... Ti ricordi quello" , alla fine ero così stanca di ascoltarla che anche se non riuscivo a ricordate tutto , sorridevo ed annuivo.
Il giorno dopo quasi minacciai Max che se non mi avesse accompagnata in ufficio sarei andata da sola.
Nonostante Max dicesse di essere mio marito, io non provavo nulla , e dovevo assolutamente discutere con lui di questa cosa.
Sorseggiavamo un caffè insieme , lo guardai e dissi: " Max , noi eravamo innamorati?".
Per poco non si affogò e sputacchiò qualche goccia di caffè.
<<Direi di no Dora, il giorno dell' incidente ne avevamo parlato e ci saremmo lasciati, mi aspettano in America da giorni >>
<<Capisco>>
In realtà non capivo una mazza, ma andava bene lo stesso.
Ci incamminammo in auto verso l' ufficio , il tragitto non mi era completamente sconosciuto e riconobbi il palazzo dove risiedeva il mio ufficio.
Entrai come un' estranea ma un applauso da parte di tutti i dipendenti alla mia vista mi fece sobbalzare.
Si avvicinò una ragazza : " sono Lora la sua segretaria , venga l'accompagno nel suo ufficio".
<<Sig. Lora, lei e' informata di tutto , no e vero?">>
<<certo!>>
<<chi si e' occupato dei miei casi in mia assenza? >>
<<Suo padre >>
Entrai in ufficio chiesi di rimanere sola.
Toccai ogni cosa sulla scrivania come una veggente fa con gli oggetti delle persone scomparse.
Poi entrò mio padre.
<<Tesoro non preoccuparti di nulla , e' tutto sotto controllo,per fortuna sei molto ordinata e tutte le cause sono andate bene, ne hai una a Bari fra 10 giorni , non sapevo prendessi lavori così lontano>>
<<neanche io! Ma prima o poi ricorderò non è così papa ?>>
Si avvicinò e mi bacio sulla fronte .
<<la mia testolina dura>> mi disse sorridendo e si allontanò.
Ricordai di essere stata a Bari ultimamente notai di avere una leggera tachicardia , un' angoscia inspiegabile, ma era tutto appannato.
Per oggi poteva bastare, ero riuscita a procurarmi quel mal di testa che mi torturava da giorni e decisi di fare una passeggiata per il quartiere per poi andare a casa nel mio nido.
La zona era piena di uffici e centri commerciali e girai a zonzo guardando le vetrine, due commesse mi sorrisero e mi salutarono , forse le conoscevo pure quelle due prima della botta alla testa , risposi con un saluto di cortesia e andai avanti per la mia strada , tutto era sfuocato e ovattato nella mia mente , tutto mi dava l' impressione di nuovo .
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Un' indimenticabile vacanza in Grecia.
Lãng mạnDorotea pensava che quell' estate in Grecia, venti anni fa , con la sua migliore amica sarebbe rimasta solo un fantastico ricordo. A volte il passato fa' capolino nel presente e ti stravolge la vita. Sara' in grado Dorotea a gestire gli eventi ch...