Chocolate

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-Germania, 1934

In una cittadina non molto lontana dal centro della Germania viveva una famiglia di origine tedesca. Non era una famiglia ricca, ma riusciva a cavarsela grazie al lavoro dell'uomo di casa. I Tomlinson erano una famiglia molto numerosa. Erano otto figli e i genitori. La prima era Georgia, una ragazza di 20 anni che ormai era conosciuta nel paesino come la filatrice di lana. Louis, che aveva 17 anni. Non essendo ancora maggiorenne non aveva un lavoro ma si stava specializzando nel fare le sigarette. Lottie, una ragazzina di 14 anni. Fizzy, che aveva 12 anni. Due gemelline di nome Daisy e Phoebe di 8 anni e i nuovi arrivati Ernest, un maschietto di 1 anno e la gemellina Doris. Erano una famiglia numerosa ma ovviamente non avevano una casa grande, visto che in anni del genere non tutti potevano permettersi tanti soldi. Quindi la casa era un buco. Avevano un seminterrato abbastanza grande, ma molto freddo. Era usato solo da Louis e dal suo migliore amico, quando volevano stare da soli. Per il resto i ragazzi avevano solo due camere per loro. Era un bel problema visto che Louis era l'unico maschio, togliendo il piccolino che dormiva con i genitori, e che quindi non poteva fare ciò che i ragazzi di 17 anni normalmente fanno. Aveva smesso di andare a scuola, anche perché non aveva mai amato studiare, anzi. Passava le sue giornate a cercare di rubare cibo dai negozietti che si trovavano sulla via principale e ogni tanto andava a lavoro con il padre. Lavorava in una libreria, quindi immaginate quanti soldi poteva ricevere. Ma il proprietario era abbastanza buono, un uomo umile che aveva spesso prestato soldi alla famiglia Tomlinson. Louis, con il suo migliore amico Zayn, ragazzo di origini asiatiche ma che comunque era tedesco, passavano la loro giornata in giro. Zayn aveva 16 anni, ma amava leggere e studiare. Infatti lui continuava ad andare a scuola, perché amava farlo. Louis lo prendeva sempre in giro su questo: 'Quando capirai che lo studio è una perdita di tempo sarà troppo tardi, caro Malik'. Ma Zayn non lo ascoltava e continuava a leggere come amava fare.
Quindi, quando Zayn era a scuola, Louis passava il tempo con Niall e Liam. Erano due ragazzini di 16 anni che come lui avevano abbandonato la scuola. Erano, come lui, non ricchi quindi spesso cercavano di rubare qualcosina. Passavano il tempo a osservare come rubare in casa Styles, la casa del sindaco del paese. Sapevano che era impossibile, ma avevano visto spesso il figlio uscire con barrette di cioccolato. Insomma, avevano 17 anni e non avevano mai mangiato il cioccolato, volevo pur provarlo! La casa Styles era enorme, l'unica bella casa nel paesino. Spesso Louis diceva 'Invece di continuare a spendere soldi per abbellire la loro casa, non potrebbero darci da mangiare?' E gli altri due ragazzi erano sempre d'accordo. Ma non avevano mai osato mettere piede in quella casa, avevano troppa paura. Se li avessero scoperti cosa sarebbe successo? Non osavano nemmeno immaginare i dolori. Quindi rimanevano sempre a debita distanza a cercare di immaginarsi il sapore del cioccolato sul palato, chissà che goduria. Ogni tanto il piccolo Styles usciva e, quando passava davanti a loro, sorrideva. Sapeva che erano lì perché erano poveri e sapeva che lui era ricco. Amava sentirsi superiore. E quando sorrideva, i tre ragazzi lo odiavano ancora di più perché dio, volevano tanto picchiarlo e toglierli quello stupido sorriso dalla bocca. Verso l'ora di pranzo tutti si ritiravano, chi per mangiare, chi per cercare di racimolare cibo per terra. Fortunatamente sua madre era molto brava a riconoscere i frutti commestibili, e quindi riuscivano sempre a racimolare qualcosa, la maggior parte delle volte mangiavano zuppe. Louis però odiava quelle zuppe, immaginava il piccolo Styles pieno di deliziosi piatti caldi. E la rabbia saliva, perché voleva avere lui tante cose da mangiare. Ogni tanto si lamentava della cucina di sua madre ma otteneva solo qualche schiaffo dal padre e un bel niente per pranzo. Quindi aveva imparato a starsi zitto e finire quella schifosa minestra. In pomeriggio era obbligato a portare fuori le gemelline di 8 anni, perché dovevano andare dalle amiche. Fortunatamente loro avevano amiche ricche e quindi potevano mangiare il cioccolato da loro. Ma Louis non aveva mai assaggiato questo cioccolato e moriva dalla voglia di farlo. Poi passava da Zayn, lo trovava sempre con i libri davanti e sempre lo prendeva in giro. Alla fine lo convinceva e lo portava con sé mentre cercava di barattare con i vicini il tabacco. Offriva sempre latte, visto che avevano una pecora. I vicini erano abbastanza ricchi e potevano permettersi il tabacco, Louis no. Alla fine però, forse perché Louis gli faceva pena, il vicino dava sempre loro una bustina di tabacco. E allora Louis, anche se era poco, si metteva su un gradino nella strada principale e cercava di vendere le sigarette, che le faceva arrotolando il tabacco in carta da forno rubata. Racimolava qualche spicciolo, ma ovviamente mai abbastanza per riuscire a prendersi una barretta di cioccolato. Tornava a casa la sera tardi e si beccava sempre qualche schiaffo dal padre per l'orario. Non mangiava mai niente, visto che con i soldi che otteneva si comprava un pezzo di pane. Tutto pur di evitare la zuppa fredda. La sera aveva il compito di far addormentare tutti i fratelli, visto che Georgia studiava fino a tardi. Che poi Louis non aveva mai capito cosa studiava, visto che filava semplicemente.
Passavano gli anni, e Louis continuava sempre a osservare il piccolo Styles con il cioccolato. Ora aveva 19 anni e non era ancora riuscito a mangiarne una berretta. La cosa si faceva deprimente. Zayn, ormai diciottenne continuava i suoi studi fuori, infatti si vedevano poco e niente. Ormai Louis passava tutti il suo tempo o solo o con Niall e Liam. Ogni giorno quel maledetto Styles usciva dalla casa con una barretta di cioccolato e ogni volta sorrideva, perché puntualmente trovava quel bel ragazzo dagli occhi celesti a fissarlo.
L'unica volta che non lo vide era nel 1937, un giovedì. Non trovò nemmeno i suoi due amici. Era sorpreso, da cinque anni a quella parte se li trovava sempre fuori, perché quel giorno no? Forse occhioni era malato, forse. E allora gli altri due? Fece un giro nel paese per cercarlo, ma niente. La barretta chiusa nel pugno della sua mano iniziava a sciogliersi. Doveva trovare occhioni. Ma lo trovò solo di sera, su un gradino. Stava piangendo occhioni. Non poteva farlo, i suoi occhi così si sarebbero rovinati. Decise di avvicinarsi e di sedersi accanto a lui. Occhioni non si mosse, ma si accorse della presenza di qualcuno.
"Perché piangi occhioni?"
Louis si girò e vide il piccolo Styles accanto a lui. Senza barretta. Perché piangeva? Beh era difficile da raccontare. A dire la verità bastavano solo 4 parole, ma erano troppo complicate per essere pronunciate. In realtà voleva dire al piccolo Styles perché piangeva, ma dire quelle parole ad alta voce era come accettare ciò che era successo e dare la conferma, dare la parola al dolore. E Louis non era pronto a questo. Aveva 20 e non era ancora pronto a sopportare un tale dolore. Alla fine, chi è pronto a superare la perdita della propria madre? Nessuno. Louis lo sapeva che doveva succedere, non si poteva curare un tumore, era praticamente impossibile. Ma quando era entrato in casa e aveva trovato tutti a piangere non ce l'aveva fatta ed era scappato. Scappato da che? Dai pianti, dal viso freddo di sua madre, dall'accettazione. Sua madre non poteva essere morta. Sua madre era la sua forza, la sua unica fottuta forza. Come poteva fare senza di lei? Non poteva, questa è l'unica vera risposta. Louis non poteva vivere senza sua madre.
"Mia madre è morta" ed ecco le famose quattro parole che pronunciate ad alta voce fanno più male. Perché ti fanno capire che non era tutta una finzione ma che è successo veramente. Queste quattro parole che ora sono nell'aria che annunciano la verità e la disperazione.
Harry guardò occhioni. Gli porse la barretta. "Prendila, oggi tu ne hai bisogno" e se ne andò. Louis non mangiò quel giorno la barretta, la conservò. Decise che l'avrebbe mangiata un giorno di massima felicità. Ma poi pensò: se una persona è morta come fa a mangiare?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 04, 2014 ⏰

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