La decisione l'aveva presa ed era convinto che fosse la scelta giusta.
Jimin pagò il cassiere e salutandolo uscì dal minimarket stringendo il sacchetto verde tra le sue dita.
Una piccola spesa con l'occorrente per passare una serata tranquilla in compagnia di Harry Potter e la pietra filosofale, erano anni ormai che non rivedeva la saga e sentiva che quella era la serata e il metodo giusti per combattere la malinconia.Giunto nel suo appartamento il ragazzo si liberò dai vestiti scomodi mettendosi solo un paio di pantaloncini da basket chiari.
Fu allora che si ricordò della richiesta di Namjoon, prese quindi il cellulare chiamando il numero di Jin che gli rispose dopo il secondo squillo "Hei piccolo" suonò la voce melodiosa del piú grande dall'altro lato della linea, Jimin non riuscí a trattenere un sorriso " Jin hyung... spero di non essere di disturbo! dovevo solo riferirti una cosa..." rispose il biondo scompigliandosi nervosamente i capelli con l'altra mano " figurati Jimin, di che si tratta? spero nulla di grave...?" Jin acquisì un tono serio "no, ma va! ecco non so se in realtà a te interessa, ma oggi ho incontrato Namjoon che organizza una specie di ritrovo per una grigliata...e sí ha invitato anche te, mi sembrava corretto riferirtelo! " Jimin si affrettò a finire. " ah...capisco" furono le uniche parole di Jin dall'altra parte " beh piccolo grazie per esserti preoccupato ma immagino tu sappia già la mia risposta" ridacchiò il piú grande anche se a Jimin non sembrò per niente divertito " tu invece che fai? Pensi di andare?" Jin continuò curioso " Eh? Io? No...io non ci vado" rispose debolmente appoggiandosi alla parete sospirando " Quella gente...e quel posto sicuramente non fanno per me. Mi conosci Jin hyung...voglio evitare di incasinare la mia vita, non voglio problemi Jin" una lacrima scese sul viso del biondo che fece una smorfia " non...non voglio..." rompermi sussurrò quelle ultime parole sottovoce, mentre Jin lo ascoltava silenziosamente " Jimin, piccolo, so molto bene quanto la tua anima sia pulita e sincera, so quanto tu sia un ragazzo prezioso e credimi se potessi farei di tutto per evitarti qualsiasi dispiacere, ma a volte non importa quanto ci sforziamo a scappare, sono i problemi che bussano alla nostra porta e ci vengono incontro."Quella serata, dopo aver parlato con Jin, che gli promise di portarlo fuori prossimamente per svagarsi un po', Jimin cenò con del ramen e si stese poi sul divano con il pc sulle ginocchia intento a guardrsi il film. Non fece in tempo Harry ad arrivare a Hogwarts che Jimin si addormentò sopraffatto dalla stanchezza che si portava avanti da giorni ormai.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto a causa di un incubo che aveva come protagonisti il suo vicino, ovviamente, ubriaco su una moto che prima sfrecciava sulle strade di Seoul poi un flash: la moto ridotta a pezzi su una strada deserta appena illuminata, e Jimin che lentamente avanzava singhiozzando mentre seguiva le sue tracce di sangue. Il sogno fu interrotto proprio quando si guardò le mani appicicaticce e impregnate di sangue. Con il respiro accelerato e in un lago di sudore Jimin si guardò inotrno increspando la fronte quando notò il suo cellulare vibrare, confuso scese dal divano raccogliendolo da terra.
Erano le 3 del mattino passate e sul display compariva un numero sconosciuto al quale, senza riflettere a lungo, il ragazzo rispose.
"Jimin-ssi..." al sentire la sua voce il biondo spalanco gli occhi "Jimin-ssi..." ripeté Jungkook ridacchiando subito dopo. " Che succede...Jungkook? Sei ubriaco?" il moro smise subito di ridere restando in silenzio a lungo, tanto che Jimin controllò se fosse ancora in linea.
"Jung..." fece per chiedergli dove fosse ma fu subito interrotto dalla flebile voce dell'altro che lo paralizzò
"No limit in the sky that i won't fly for ya'...No amount of tears in my eyes that i won't cry for ya'..." dolcemente, Jungkook cominciò a intonare una canzone dall'altro capo della linea.
" With every breath that i take i want you to share that air with me...there's no promise that I won't keep, I'd climb a mountain there's none to steep."
A Jimin cominciarono a tremare le gambe mentre gli occhi si facevano umidi, si sedette per terra contro il divano, chiudendo gli occhi pronto a farsi cullare dalla voce toccante e dalle parole di Jungkook.When it comes to you
There's no crime
Let's take both of our souls and intertwineWhen it comes to you
Don't be blind
Watch me speak from my heart
When it comes to you
Comes to you
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Buongiorno/sera cari lettori, eccomi qui tornata su Wattpad dopo un lungo periodo di assenza, alquanto ingiusta nei vostri confronti. Per questo sono qui a chiedervi umilmente scusa per aver lasciato questa storia in sospeso così a lungo. E credetemi vi capisco benissimo, essendo una lettrice anche io, quanto sia riprovevole una storia mollata neanche a metà, per questo avete tutto il diritto di lanciarmi i pomodori addosso.
Grazie per esserci stati nonostante la mia assenza, devo dire che sono stata piacevolmente sorpresa dalla vostra volontà e curiosità di scoprire come continua la storia, grazie davvero.
Detto ciò farò del mio meglio per non sparire di nuovo, vi prego continuate a supportare e seguire Speed, i colpi di scena non mancheranno, promesso.
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Speed / Sospeso.
FanfictionPark Jimin, ragazzo di buon senso proveniente da una famiglia di alta estrazione sociale, si trasferisce nella capitale per frequentare una delle più prestigiose università di medicina. Jeon Jungkook, amante del rischio e dell'adrenalina, è un temi...