Your Tears

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15 Novembre, 2015
Jin

Key è passata a trovarmi.
Da quando ero tornato da Roma ci eravamo visti davvero poche volte, soprattutto perché lei non era quasi mai libera sia per via dell'università che del pub in cui lavorava. Poi ci si metteva lo studio, che le impediva anche di prendere un caffè. Così quella domenica era stata l'ideale per poter condividere qualche ora insieme, per parlare un po', per aggiornarsi sulle novità.
Farla venire a casa mia non era una buona idea, ma lei non sembrava neanche averci fatto troppo caso. Si era presentata all'orario stabilito davanti la porta di casa con il suo solito sorriso, questa volta leggermente malinconico.
Ora è seduta sul mio letto, le gambe incrociate, mentre mi racconta con occhi spenti che il lavoro al pub sta diventando sempre più pesante. Io la guardo appoggiato alla finestra, mentre fumo una sigaretta.

-Da quando fumi? A te non è mai piaciuto- era vero, io e Seo non eravamo mai stati quel genere di ragazzi. Non ci piaceva fumare o bere. Ci piaceva fare solo i fighetti del cazzo.

-Da un anno, per via degli esami, mi rilassa- Key mi guarda con aria sospetta, so già cosa sta per dirmi -Per gli esami o perché Seo ha smesso di parlarti?- colpito e affondato. Sorrido colpevole.

-Anche-

La verità era che Seo aveva sempre condizionato la mia vita. Le mie scelte, il mio modo di fare perfino. Avevo sempre avuto timore del suo giudizio, anche per questo non avevo preso subito le parti di Key quando si erano lasciati. Poi avevo scoperto che Seo la tradiva con Karma, e da lì cominciai a vederlo sotto una luce diversa. Forse per la prima volta lo avevo cominciato a vedere per quello che era davvero.

-Ti manca?- Key inclina la testa, come per carpire qualcosa in più dalla mia espressione.

-Non posso negarlo-  mi sorride e non dice nient'altro, soprattutto perché Jemy continua a fare un casino esasperante nella sua stanza.

-JEMY SMETTILA DI FARE CASINO- alzo gli occhi al cielo, perché sembra proprio che lo faccia apposta -VAI AL DIAVOLO- sentiamo rispondere dall'altra parte, e Key scoppia a ridere.

-Mi sembra di avere un fratello in piena fase ormonale- non sto scherzando quando faccio quell'affermazione ma Key sembra trovarla divertente -Non ridere, è davvero esasperante-

-Come sta?- mi domanda, alla fine.

-Non lo so, lo sai com'è fatto- faccio spallucce, io con Jemy non parlavo molto, passavamo giornate intere a litigare, erano davvero pochi i momenti in cui riuscivamo ad avere una conversazione normale -Per lo più rompe i coglioni- aggiungo, mentre butto la sigaretta e chiudo la finestra.

-Mi manca anche quello di lui- Key abbassa la testa, sembra triste, infondo Jemy era il suo migliore amico. Potevo capirla, perché nonostante i mille difetti, Seo mi mancava anche per le sue cazzate.

-Immagino, Jemy è un coglione- vorrei rassicurarla, facendole capire che se Jemy non le parla più è solo per colpa sua e non di lei, che per lui aveva sempre fatto di più di quello che realmente si meritava.

-Che cosa ne sai tu? Come ti permetti?-

La porta si apre all'improvviso, avevo dimenticato di chiuderla, e questo aveva fatto in modo che la mia conversazione con Key non fosse completamente privata. Jemy era entrato nella mia stanza, aprendo violentemente la porta.
Se ne stava dritto, con gli occhi che gli brillavano dalla rabbia, e le mani serrate a pugno. Mi guardava con occhi di fuoco. Key si era alzata dal letto, lo guardava sgomenta quanto me.

-Come ti permetti tu di entrare così nella mia stanza-

-Con che diritto mi chiami coglione?- ovviamente Jemy non si ferma, è così carico, lo vedo dal modo in cui serra la mascella -Tu non sai niente di niente-

-Cosa c'è da sapere, Jemy? I fatti parlano da sé- probabilmente tutti quegli anni di giurisprudenza avevano sviluppato il mio lato polemico, e questo lo potevo ammettere con tranquillità, ma davanti a fatti concreti mi usciva naturale parlare senza cognizione di causa.

-I fatti non dicono un bel nulla e tu non hai diritto di metterti in mezzo- non capisco perché continua a ripetere quelle cose. Continua a ripetere che nulla è come sembra.

-Allora cosa dicono i fatti, Jemy?- questa volta non sono io a parlare, è Key. Ha gli occhi lucidi, sta quasi per scoppiare a piangere, perché è arrabbiata quanto lui. A quel punto Jemy non dice nulla, la guarda soltanto.

-Non ha più importanza-

救い出すよ必ず// I'll Save uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora