Capitolo Uno.

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"ROSSI!"
Un tonfo assordante proveniente dal mio banco riempi tutta l'aula facendomi sussultare! Non potevo crederci, mi sono ancora addormentata sul banco - Devo smetterla di guardare serie TV fino a tardi, sennò rincoglionisco del tutto -. Sollevai lo sguardo incrociando gli occhi furiosi del professore, sarà stata la terza volta che mi beccava dormire durante le sue lezioni. "Ha finito il suo pisolino giornaliero?!" Mi disse urlandomi nell'orecchio - Okay sono sorda, grazie -. "Mi scusi, è che non dormo molto ultimamente." Cercai di fingere delle scuse, ma era più forte di me, non so proprio fingere. "Non è una scusante" mi disse per poi continuare "Non si dorme durante le mie lezioni, chiaro?" Annui mandandolo mentalmente a quel paese.
La scuola stava per finire, il tempo di fare gli esami finali e non avrei più messo piede in questo posto, sì tutti dicono che quando il liceo finirà si sentirà la mancanza, ma a me no, non mancherà per niente. Le ore passarono e io come al mio solito mi ritrovai a guardare fuori dalla finestra mentre mi attorcigliavo una ciocca castana tra le dita - Oggi il tempo a Milano non è niente male, anzi c'è proprio un del sole - la vibrazione del mio iPhone acchiappo la mia attenzione, lo tirai leggermente furio dall'astuccio e notai un messaggio da parte di Clarissa, lo visualizzai < Ciao Amo! Che ne dici di vederci stasera a casa mia? Serata tra alcool e pettegolezzi. > risposi pensando che lei sapeva esattamente cosa mi serviva per abbassare la tensione < Ma quanto posso amarti? Alle 19 sono da te. > inviai e sbloccai nuovamente il telefono.
Tra un cambio dell'ora e l'altro eravamo arrivati all'ultima ora, Storia dell'Arte nonché la mia materia preferita, infatti inseguito mi sarei iscritta alla facoltà di Beni Artistici e dello Spettacolo per poi diventare restauratrice - Ma questa è un altra storia.-
La campanella suonò annunciando la fine della giornata, tolsi gli occhiali per guardare da vicino, sistemai il computer nella borsa per poi metterla sul spalla, mi avviai insieme alle mie compagne di classe verso l'uscita. Il corridoio sempre colmo di gente, tra studenti stressati e professori stremati - Da non so cosa, essendo che quelli che imparano qua, siamo noi - che non vedono l'ora di andare a casa da quel manicomio chiamato scuola. "Ciao belle cosa farete questo sabato?" chiese Alex mettendo un braccio intorno alla spalle di Sara "io niente voi ragazze?" chiese Sara con tranquillità, noi tutte risposimo in coro che eravamo libere, senza impegni "Perfetto allora vi aspetto tutte a casa mia per una gran festa di fine liceo in piscina" noi lo ringraziamo e salutammo, prima di allontanarsi definitivamente da noi "Non dimenticatevi il costume!" ci urla prima di uscire delle grandi porte in vetro che portano nel cortile nella scuola, così qualche minuto dopo uscimmo anche noi fuori dall'edificio ritrovandoci in cortile in una sorta di cerchio a parlare "Allora come vi vestirete domani sera?" disse Giulia mentre si accese una sigaretta "Io pensavo ad un vestitino bianco con i fiori" rispose Maria, "Io penso un pantaloncino e un top, molto easy" dissi sorridendo, "Io ancora non lo so" disse Sara tutta disperata giocherellando con i suoi capelli biondi  "Mi raccomando ti voglio bella sexy domani eh!" rispose Giulia buttando là sigaretta ormai finita per terra, a tutte ci venne da ridere di gran gusto perché sapevamo che avevo un flirt con Alex. Passammo 10 minuti a parlare della festa poi ognuno prese le proprie strade per tornare alle proprie case.
Dopo aver lasciato le mie amiche, mi incamminai verso casa e prima di partire misi le cuffiette nell'orecchie e pigiai sul tasto play e parti Don't Forget Where You Belong e mi vennero i brividi perché anche se mancava così poco, non riuscivo a crederci che sarei stata in quello stadio con loro e le due persone più importanti della mia vita, le mie più grandi forze, fui interrotta dei miei pensieri perché qualcuno aveva infilato la sua mano intorno al mio avambraccio quindi, mi prese un colpo, mi girai verso la persona accanto a me, ed era una bellissima ragazza dei lunghi capelli marroni e gli occhi verdi - Vi presento una della due persone più belle della mia esistenza - "Mi hai fatto prendere 10 anni di vita!" l'ammoni togliendo una cuffietta, era la mia amica Ginevra, più che amica era una sorella, abbiamo abitato l'una accanto all'altra per anni, poi i miei genitori hanno avuto l'idea di comprare una villetta un po' lontana del centro - Testuali parole di mio padre: Avevamo bisogno di meno frenesia - e quindi da quel momento le nostre vite si sono divise, ma non del tutto perché continuavamo a vederci e sentirci "Ahah scusami Bella non avevo visto che avevi le cuffuette" mi dice ridendo mentre prende la cuffietta che penzolava lungo il mio corpo "Ma ci pensi finalmente li vedremo?" mi disse guardandomi nel gli occhi, aveva quello strano luccichio che faceva capire tutta la sua emozione, io sorrisi e annui emozionata quanto lei - o forse un po' di più -. Nel frattempo tra una chiacchiera e all'altra arrivammo d'avanti casa di Ginny, quindi ci salutammo le lascia un bacio sulla guancia, ma qualche secondo prima di chiudere il grande portone in vetro del condominio mi disse "Ci sarai sta sera da Clari, vero?" La ringraziai mentalmente perché la mia testa perennemente sulle nuvole l'aveva già scordato "Sì certo, come posso mancare? Ci vediamo la!" Le dissi per poi tornare sui miei passi con la mia musica sempre con me, ora il mio unico obbiettivo era tornare a casa che c'era il pranzo che mi aspettava.

Quanto arrivai nel vialetto di casa presi le chiavi dalla tasca interna della borsa e le misi nella serratura, girai la chiava due volte e il portone in legno di quercia bianca si aprì "Sono tornata." dissi andando verso le scale, ho aperto la porta di camera mia, appoggia la borsa sulla sedia della scrivania e tolsi le scarpe.
"È pronto!" ecco mia madre, casalinga da praticamente sempre, essendo che mio padre viaggiava spesso per lavoro - Tipo adesso che è in Sud Africa per aprire un ospedale insieme alla mia zia Sole - quindi lui e la mamma avevano deciso che lei sarebbe stata a casa a crescere i figli quanto sarebbero nati - Sì i figli perché ho ben due fratelli, più grandi di me e gemelli - e quindi eccolta qua in cucina alla prese con i fornelli "Ciao Donna!" Le dissi dandole un bacio sulla guancia - Adoro chiamarlo Donna ahah - prima di sedermi al mio posto "Com'è andata la giornata a scuola Arabella?" presi dell'acqua e la fresai in entrambi i bicchieri "Tutto normale" la guardai posare i piatti con dentro i maccheroni al formaggio - Il mio piatto preferito, io amo questa donna americana -.

Dopo aver mangiato e sparecchiato mi misi un po' sul letto a leggere Cime Tempestose, ma mi addormentai con l'ebook accesso e con gli occhiali ancora sul viso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 07, 2017 ⏰

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