5. Disarmato

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Nemmeno l'odore delle piante del giardino o il profumo di sigaretta riuscivano a cancellare quel profumo di fragola che ormai gli era rimasto sul corpo. Quella ragazza... l'aveva capito fin dal primo momento che era diversa, ma diversa a tal punto? Aveva sempre immaginato le donne delle raffinatissime principessine, intente a bere il tè e riferirsi qualche pettegolezzo giornaliero.

Anch'io l'avrei fatto. Quelle parole l'avevano colpito più d'ogni altro insulto, più d'ogni altro freddo complimento.

Mentre attraversava il giardino gli sembrava di sentire lo sguardo di tutti puntato su di lui, uno sguardo accusatorio... il risolino di qualche ragazza raggiungeva le sue orecchio come un fastidioso ronzio di mosca che avrebbe voluto stritolare...

Strano... di solito non se ne sarebbe curato...

"Hey giovanotto! Vieni a fare un brindisi con noi!" la voce del marchese era strascicata, stanca.

Si girò di malavoglia verso il punto da cui proveniva e lo vide col bicchierino sollevato, tutto rosso in volto, gli occhi fermi in un punto vuoto, un sorriso da maniaco sulle labbra.

Ridicolo... semplicemente ridicolo.

Intorno a lui vi erano altri vecchi, ridotti al suo stesso stato.

L'odore di fragola.

Fra il gruppetto vi era un altro uomo, che lo fissava con occhi completamente sobri. C'era chi gli offriva bicchiere dopo bicchiere, chi cercava di attirare la sua attenzione, chi gli sventolava una sigaretta in faccia, ma lui... continuava a gurdare Lawrence. Kenton Fraise e la sua aria da onniscente... che sia maledetto.

"Salve, signor conte... vi state divertendo? Hanno fatto proprio un bel lavoro..." gli si rivolse ad un certo punto.

"Si certo... ma vi prego, sono solo il figlio di un conte, nulla di più.." cercò di matenere il controllo, ma lo sguardo del detective continuava ad appoggiarsi sulla sua tasca destra.

Come faceva a...

"Ma quando sarà il momento, anche voi sarete conte... e il momento... penso sia già arrivato..." gli sorrise.

Il momento è già arrivato... lui lo sa, lui sa...

Nonostante l'evidenza, fece finta di nulla. "Non so cosa vogliate dire, mio signore, ma la prego, sarei di fretta, vorrei andare a vedere quel bellissimo spettacolo che hanno allestito laggiù in giardino. Pare che la signora marchese stia cercando... come dire, di imparare a cavalcare..." Sentì il suo sorriso più falso che mai. Eppure, era bravo a mentire...

"Certo, fate pure, vi raggiungerò fra poco..." Un'altro dei suoi sorrisi freddi.

Si allontanò senza dire altro, a passi svelti.

Sarà lei a ucciderti, la tua stessa figlia... sarà divertente...

Scorse la fontana dietro ad un albero, la luna che gli si specchiava dentro come un disco perfetto. Luna piena... Si avvicinò alla fontava e gettò le mani nell'acqua, rompendo il disco. Si portò l'acqua fresca al viso e lo lasciò colare per un po'... Non era mai successa una cosa del genere, tutti quegli omicidii che aveva commesso... erano passati inosservati...

Si sedette su una panca esattamente davanti alla gabbia di cagnolini e li fissò mentre mordevano le sbarre per cercare di uscire. Non era difficile scassinare la serratura...

Tra qualche minuto uno di voi sarà libero... chi sarà il fortunato?

Sorrise per reprimere la forte risata che gli cresceva nel cuore. E' una situazione così ridicola...

Profumo di fragolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora