"Saltate su dai! Muovetevi!" la testa di Emma sbucò fuori dal finestrino mentre urlava alle due ragazze in pantaloncini e canotta sul marciapiede.
"La pazienza fa proprio parte di te, eh?" sbottò Lea. "Paziente non lo è stata nemmeno quando doveva nascere." La mamma di Emma rise mentre tiene lo sguardo fisso sul volante.
"Scusatemi tanto se da quando abbiamo smesso di andare in quella sottospecie di carcere che si ostinano a chiamare scuola ancora non sono andata al mare! Sapete benissimo che non vedo l'ora!" sbuffò scocciata Emma.
"Ti prego non ricominciare con quella storia! Il richiamo del mare, la nostalgia, il tocco delle onde, l'odore di sale e bla, bla, bla..." esclamò Cleo con una mano poggiata sulla fronte.
"Eccoci arrivate. Dai scendete tutte e chiamatemi appena vi siete sistemate. Passate una bella giornata ragazze e tornate a casa tutte intere!"
"Ciao Rosa." "Ciao mamma." Le ragazze corsero verso la scalinata che le avrebbe portate ad una spiaggetta libera. I loro piedi entrarono a contatto con i sottilissimi granelli di sabbia e i sassolini bagnati e non appena l'acqua del mare le solleticò le caviglie, un sorriso illuminò il volto di Emma. Come se non fosse stata mai stata così felice. Era un attimo, quel millisecondo in cui la sua pelle veniva bagnata dall'acqua salata per la prima volta dopo tempo, ma era tutto quello che aveva aspettato in quegli ultimi giorni seduta sui banchi di scuola. Si sentiva finalmente bene, libera.
Uno schizzo d'acqua fredda interruppe i suoi pensieri ed assunse un'espressione terribilmente infuriata ma, quando i suoi occhi si incastonarono con quelli color foresta di colui che aveva attuato lo scherzo, un sorriso le illuminò il volto.
"Giuro che stavolta ti affogo in mare e disperdo il tuo cadavere in una grotta sottomarina!" il tono di Emma era dolce nonostante le minacce che stava pronunciando.
"Mi vuoi troppo bene per farlo. Non riusciresti mai a sopravvivere senza di me!" Il riccio le fece la linguaccia.
"Leonardo Maria Pepe, non sopravvalutarti così tanto eh! Il tuo ego è già abbastanza grande." Replicò lei.
"Ma se sono il ragazzo più umile su questa Terra!" "Sì. Come no..."
"Risparmiatemi di sentire le vostre fastidiose voci e i vostri battibecchi almeno di prima mattina!" la voce di Cleo risuonò scocciata.
"Ma quali battibecchi? Io gli voglio così bene..." "Ma se io la adoro..." a sentire quelle frasi, Lea simulò un conato di vomito mentre Emma spettinava i capelli rossi di Leonardo.
"Ragazziiiiiii!!!" i due si voltarono e si ritrovarono davanti un gruppo di ragazzi in costume.
"Ma ci siete anche voi!" iniziò uno scoccare di baci e un insieme di 'Ciao!' 'Da quanto tempo!' e 'Mi sei mancato!' mischiati ad abbracci e pacche sulle spalle.
"Menomale che doveva essere solo una cosa tra noi tre" disse Lea ridendo "In effetti siamo un bel po', manca ancora qualcuno?" completò Cleo.
"In realtà mancherebbe ancora Tommaso, è sempre in ritardo come al solito... Oh, eccolo!" questa volta a parlare fu un biondino che subito si alzò per andare a salutare l'amico appena arrivato.
I due amici si salutarono dandosi il pugno e un moretto dal ciuffo gonfio e il piercing al sopracciglio sinistro posò il suo telo e il suo zainetto sulla sabbia e iniziò a salutare tutti i presenti.
Intanto Emma era rimasta immobile, le mani strette sulla roccia alla quale era appogiata, mentre sussurava alle amiche: "Non mi avevate detto che ci sarebbe stato anche lui..."
"Non lo sapevamo neanche noi..." "...Di solito in questo periodo è sempre in Francia con i nonni." "Forse quest'anno partirà più tardi..." le ragazze bisbigliavano piano e si lanciavano occhiate furtive fin quando Tommaso non si parò davanti a loro: "Buongiorno bellezze!" e così dicendo salutò Lea e Cleo mentre una volta trovatosi di fronte ad Emma si portò la mano a grattarsi la nuca: "Ehm... Ciao Emmeline..." "Lorenzo, lo sai che non mi piace essere chiamata così..." L'abbraccio fra i due fu molto imbarazzante quasi quanto il silenzio che venne dopo.
Il biondino ebbe il coraggio di rompere l'alone che si era creato con un "Dai ragazzi, chi vuole andare a fare il bagno?" "Hai ragione Edo, andiamo su!"
"Chiamo un minuto mia mamma e arrivo." Emma si sedettesul telo e prese il telefono.
[Angolo Autrice]
In questo capitolo ho presentato un po' di personaggi che formeranno la storia... Spero vi sia piaciuto, se sì, lasciate una stellina😉💫⭐️🌟✨
Al prossimo capitolo
Vostra -R❣️
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Un sogno quasi perfetto
Teen FictionEmma si sveglia quella mattina, un giorno come tanti altri... Ma si accorge di non riuscire a ricordare un particolare fondamentale della festa della sera prima. Va a ritroso con la mente, mancano sempre più pezzetti nel suo puzzle della memoria r...