Due parole. Ce la puoi fare. Respira. Ora!
Chiusi gli occhi. Sospirai.
<< Sono gay. >> dissi davanti allo specchio della mia stanza. Questa frase, che tutti i gay del mondo ambiscono a dire almeno una volta nella vita, la provai dieci volte davanti a quel maledetto oggetto. Ogni volta che mi ci rispecchio dentro, vedo un ragazzo fragile, con gli occhi da cucciolo smarrito e uno sguardo che farebbe pena a chiunque. Come sono arrivato a tutto questo? Be…
Prima di presentarmi ( perché so che vi state aspettando tutti la mia autobiografia da sfigato di prima categoria) ci terrei a dire due cose:
1 Se siete etero chiudete immediatamente questa storia .
2 Ogni riferimento a fatti, serie tv e film presenti qui è puramente scelto e organizzato affinché possa violare il copyright.
Non credo fosse proprio così.
Ah giusto.
Mi chiamo Adam Williams, ho 16 anni e credo di essere il ragazzo più gay della storia. Frequento il liceo in una piccola cittadina in Ohio, chiamato con un nome strano che ora non ricordo.
Quando frequenti un liceo di cui non ti ricordi nemmeno il nome.
Capita.
Stavo dicendo…
Abito con mio fratello maggiore in periferia: Thomas, che potrei descrivere con due sole parole. Eterosessuale perverso.
Non mi sono mai lamentato di averlo come fratello, al massimo il contrario, ma proprio non riesco a sopportarlo quando si mette a fare uno dei suoi lunghi discorsi sul sedere di ogni ragazza che vede.
<< Oddio quella la sbatterei ogni giorno.>> ecco una delle frase che ricordo disse alla mia professoressa di matematica quando ero un ragazzino innocente e frequentavo le medie.
La prima persona a cui rivelai la mia sessualità fu proprio quella che me la fece scoprire: il mio migliore amico Ryan aka la mia cotta dalla terza media. Ci conosciamo dall' asilo, ma non ho mai pensato a lui come un fidanzato o qualcos' altro, fino a quando, quella sera del 10 Settembre…
Fai partire il flashback voce in corsivo…
<< Obbligo o Verità? >> chiese la mia irritante compagna di banco Anastasia a Ryan. Non so bene come si finii in quella situazione. Quando quella mattina a scuola, lei ci invitò a casa sua per un “ incontro amichevole “, pensai prima a due cose: 1 Anastasia aveva una più che evidente cotta per me 2 Anastasia era la figlia del preside, il che mi portava a una conclusione che mi costringeva ad accettare involontariamente. Ryan non fu felice all' idea, so che non le era mai piaciuta Anastasia, ma lo convinsi comunque perché non volevo rimanere da solo con quella specie di psicopatica.
<< Obbligo.>> rispose Ryan. Si sentì un mormorio generale… ma che dico… Eravamo solo in tre, era Anastasia che parlava ancora da sola.
<< Ti obbligo a baciare Adam. >> esclamò facendo un sorriso a trentatré denti.
Aspetta… Cosa?!
Allora capii che quella non era una cotta ma una semplice ossessione dall' omosessualità. Voleva farmi diventare gay?
A quei tempi non sapevo nemmeno della loro esistenza, cioè si, lo sapevo, ma non avrei mai pensato di incontrarne uno o addirittura di diventarlo.
Ryan mi guardó confuso quanto me. In un primo momento non accettó e neanche a me andava giù l' idea di dare il mio primo bacio a un ragazzo, ma poi ci ricordammo quel maledetto motivo per cui eravamo lì. Non poteva essere figlia, chessó, di un barbone?
<< Sú ragazzi, non siate timidi!>> urló lei. Ok, prima cosa: non ero affatto timido e credo neanche Ryan, semplicemente avevo un po’ paura che quel bacio potesse rovinare tutto. Ed effettivamente, lo fece, cambiò tutto il corso della mia vita.
Ryan sospirò. << Avvicinati, scemo. >> disse ironico. Lo vedevo molto stanco, aveva gli occhi appesantiti e un po’ rossi. Era troppo presto perché avesse sonno, una volta mi invitò a casa a dormire e mi costrinse a rimanere sveglio fino alle quattro di notte, in quel momento, invece, erano appena le sette di sera.
<< Ok, questa cosa è abbastanza strana.>> mormorai a pochi centimetri di distanza dal suo viso.
In quel preciso momento, ebbi una strana e intensa sensazione. Forse fu lì che lo capii, o magari nei secondi successivi, non lo so. Il fiato di Ryan sulla mia faccia mi faceva leggermente il solletico e quando mi mise una mano sulla mia guancia, sentii che era gelata.
Mi vennero i brividi.
<< Cosa sei, Frozen? >> chiesi sarcastico sottovoce. Eravamo in quella posizione da dieci secondi e Anastasia era già pronta a scattare una foto con il MIO telefono evidentemente rubato.
<< Sta zitto. >> disse alla fine lui, poi mi bació. Fu uno di quei baci lenti e quasi interminabili. Mi aspettavo per lo meno un bacio a stampo finto, e invece, con mia grande sorpresa, mi ritrovai a limonarmi il mio migliore amico.
Ryan mi cingeva con una mano il bacino e con l' altra mi stropicciava i capelli. Non mi dimenticherei mai le sensazioni che ho provato a baciarlo. Le sue labbra erano qualcosa di indescrivibile. Morbide e grandi, che ti succhiavano la faccia facendoti provare cose che nemmeno Dio sapeva esistessero.
La mia lingua chiese accesso alla bocca di Ryan, che , due secondi dopo, si staccò lentamente da me e mi guardò come se avesse davanti un fantasma. Ricambiai lo sguardo, poi guardai Anastasia, che si sarebbe messa a saltellare per tutta la casa da un momento all' altro.
<< Contenta, ora? >> chiese Ryan. Anastasia annuí felice. Troppo felice.
Ryan poi mi guardò di nuovo. Era uno sguardo che non mi aveva mai rivolto, nonostante lo conoscessi da tanto. Di solito tra migliori amici ci si capisce con uno sguardo, ma in quel momento non fu così.
Fece un mezzo sorriso e fu come se sul suo viso comparisse una punta di perversione nei miei confronti.
Lì scattò tutto.
Diventai gay e, onestamente, non me ne pento per niente.
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||Il Club LGBT||#Wattys2018
RandomAdam Williams è un ragazzo gay che da sempre ha una cotta per Ryan, il ragazzo che gli ha fatto scoprire la sua omosessualità e in passato suo migliore amico. Alle superiori Ryan si presenta come uno stronzo e Adam viene costretto ad essere solo, i...