Ho sempre preferito la sospensione di un attimo al raggiungimento dei miei scopi. Temo che, una volta esaurito il mio più infantile desiderio, non abbia altro che mi possa far sperare, che mi faccia credere in una esistenza miserabile. Tu provi a comprendere la mia fragilità e le mie paure, ma come si può capire un matto che vede il cielo come un grosso oceano di menzogne e sciagure? Ed ogni volta mi prendi le mani, senza dire una parola. Ma io so che tu vuoi parlare, che tu vuoi gridare, in qualche modo. Perché un mondo fatto di silenzio ha un suono vuoto, quasi irraggiungibile. Tu non mi hai mai capita, e mentre tutti mi davano della pazza, tu non negavi niente. Sei il primo che sorvola sulle mie fantasie, che mi spiega come gira l'universo, e in quel momento io provo un dolore incomprensibile. Tu non puoi spiegare a me come vedere le rondini volare, o quanto sia piacevole camminare a piedi nudi sulla sabbia. Io temo la contraddizione del mondo, le sue migliaia di sfaccettature tutte diverse. Io non modifico le tue scelte, eppure tu riesci a trascinarmi dalla tua parte. È una sensazione orribile. Io ho le mie virtù, non sono solo una ragazzina fragile, incapace di prendere una decisione da sola. Tu devi illuminare il mio cammino, non distruggermi il sentiero. Credimi quando ti dico che le lucciole conoscono i tuoi più infimi desideri, credimi ogni volta che ti dirò che un albero ascolta e parla una lingua incomprensibile. Perché nel mio mondo io sono l'unica che sa, e se tu provi a entrarci, capiresti di non aver capito niente. Anche se viviamo in due mondi separati, non significa che non possiamo tenerci la mano.
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Virtù e ignoranza
Short Story"La normalità è una maschera. Una posa. La follia è il vero volto dell'uomo." Alice from Wonderland