Entra ti prego, entra.
Resta nel mio letto, quanto vuoi.
Giuro che non farò nulla, per ora, dormi solo con me.
E così fece. Dormì tutta la notte con me.
Era tutto fantastico.
Le accarezzavo delicatamente i capelli, ci giocavo quasi e poi arrivò la parte orribile di questo paradiso.
Mi svegliai.
La ragazza dai capelli rosa non c'era.
Sono impazzita.Mi alzai e corsi in bagno per rinfrescarmi il viso.
Lo scopo vero e proprio era quello di rinfrescarmi la mente quasi per eliminare quel sogno.
Quel desiderio.
Non le piacerò, ovviamente.
Ci conosciamo da poco e non facciamo altro che discutere, litigare.
La tratto come tratto tutti, però giuro lei è speciale, lo giuro.
È il mio modo di fare a rovinare tutto, il mio carattere orribile, come al solito.
Lei però non si arrende.
Toni perché non ti arrendi? Non ne vale la pena, né per te né per me, ma soprattutto per te.
Mi guardai allo specchio ed iniziai a pettinarmi.
Al solo pensiero di quella ragazza le mie guance diventavano dello stesso colore dei miei capelli.La tratto male, malissimo.
Non so perché ma per me è più semplice rispondere male che rispondere con un caloroso sorriso.
E credimi Toni, tu riesci a farmi spuntare un sorriso, un grande sorriso che mi è difficile nascondere.
Quasi sempre rispondo in modo sgarbato così da crearmi una corazza contro le mie debolezze, e tu sei la prima tra queste.Nana mi diede il buongiorno.
Era ancora addormentata sulla sua sedia a rotelle e mi avvertiva che mia madre mi attendeva per la colazione.
La villa Blossom ormai era gestita dalle donne della famiglia.
Io, Nana e mia madre.
Dopo la morte di Jason causata da mio padre che decise bene di impiccarsi la mia vita all'interno della mia stessa casa era sotto rischio.Mia madre, Penelope Blossom, donna dai facili costumi, no per lavoro ma per "passione" si scopava il signor Cooper, non che mio zio da qualche settimana.
La cosa mi faceva rabbrividire.
Di tanto in tanto pensavo "Povera la mia cara Betty".«Non c'è il tuo amichetto questa mattina con noi?» chiesi a mia madre sorridendo alludendo al Signor Cooper.
«No Cheryl» esclamò lei irritata «Mangia, che devi andare a scuola»
«Lo so mammina, non ti preoccupare, non sono ancora nella situazione di Nana» aggiunsi sorridendo.
Lei si limitò a lanciarmi un'occhiataccia e non rispose.
Ormai aveva timore di me, è questo era il mio scopo.
Ho lasciato bruciare la villa per due volte, la seconda lasciandola qui, all'interno.
Si è salvata per miracolo.
Purtroppo.
Almeno con questa dimostrazione di ribellione da parte mia ha capito chi comanda e che lei per me è solo una pedina.
La pedina di una scacchiera per scacchi però io sono nella posizione per fare scaccomatto e concludere la partita.|||
Quella mattina i corridoio erano affollati, come al solito e la campanella per la prima lezione doveva ancora suonare, fortunatamente.
Veronica era intenta a prende i libri dall'armadietto per la lezione di chimica, finché non arrivò Archie, Archie Andrews.
Nel primo periodo Veronica era molto più simpatica ed amichevole, ora sono arrivata a conclusione di preferire Betty.
Si Betty, Betty Cooper, la solita ragazza studiosa, sempre vestita con una tonalità pastello, dai capelli raccolti sempre e dico sempre in una coda.
Da quando la cara Veronica ed Archie stanno insieme la cosa è diventata quasi disgustosa.
Ragazzi respirate, prendete aria, lo dico per voi.«Buongiorno»
Mi voltai verso Jughead, il ragazzo della biondina con solita coda «Ciao caro» gli sorrisi.
Alle sue spalle c'era la ragazza dai capelli rosa.
Quella ragazza.
«Cheryl, stai meglio?» mi chiese Betty.
«Ieri sei letteralmente impazzita, o almeno, ciò è quello che ha detto Toni» aggiunse Jughead poggiando un braccio attorno alle spalle della biondona.
«Sto meglio. Grazie.» sorrisi.
«Cheryl sicura?» sospirò Betty «Dopo ciò che è successo tra te e tua madre..»
«Ho detto che sto meglio» feci un altro sorriso, palesemente finto, mi voltai e mi diressi verso il bagno.
Entrai e la prima cosa che feci fu specchiarmi.
Aprii la borsa e presi il mio rossetto andando a ritoccare il trucco.
«Hey Cheryl..»
Vidi nel riflesso dello specchio la ragazza dai capelli rosa e sobbalzai.
«Mh.. C'è qualcosa che non va?» le domandai sorridendo continuando a ritoccare il trucco.
«In realtà dovrei farti io questa domanda» fece una piccola pausa.
Eravamo di nuovo in quella situazione.
La stessa situazione di qualche periodo prima dove ci ritrovammo a discutere in quel bagno.
Non ci conoscevamo ancora bene e da lì già mi pentii amaramente di una cosa.
Le urlai contro dicendole di togliere quelle sue mani, quelle sue bellissime mani, via dal mio corpo; la invitai a non toccarmi.
Toni ti giuro non volevo.
Ora voglio letteralmente l'opposto di ciò che ti urlai.
Ti voglio Toni.
Nel mio letto, come in quel sogno.
«Sto meglio.»aggiunsi.
«.. Se vuoi parlarne»
«Sto bene. Benissimo. Mia madre ha capito chi comanda e questo è l'importante. Ora pensa agli affari di voi scioc-che vipere.»
Non volevo dirlo.
Te lo giuro Toni.
Davvero.
La ragazza dai capelli rosa alzò gli occhi al cielo sospirando «Ormai è fatta. Il liceo del sud è chiuso no? So che per te regina delle tenebre è un duro affronto, ma dovrai sopportarmi, come dovrai sopportare tutte le Vipere qui. Che ti piaccia o meno»
Sospirai rumorosamente «Dillo a Veronica Lodge ed al suo paparino.»
«È quello che stiamo facendo grazie alle manifestazioni!» sospirò a sua volta.
«Bene! Allora non dirlo a me!» sistemai i trucchi nella borsa e la campanella suonò.
Questa volta fu Toni ad andarsene via da quel bagno, lasciandomi lì.
È il karma, come direbbe Veronica.
Ma oltre al karma ero io.
Ero io il problema.
Toni ti giuro che ogni insulto che esce dalla mia bocca per te vorrei non averlo mai pensato.
Anche se il realtà non lo penso.
Vorrei urlare tante cose, e non insulti.
Vorrei farti sapere cosa penso di te.
Vorrei raccontarti del sogno di questa notte e riderci sopra.
Vorrei fare tante cose.
Vorrei te Toni.
Presi la borsa e lasciai quel dannato bagno che mi portava a riflettere su troppe cose importanti come la ragazza dai capelli rosa.
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Ꮍou're Տensational
RomanceL'odore della benzina certe volte è anche più soddisfacente delle rose. Per me era sempre stato così, ma per chi mi vede al primo impatto, l'idea è completamente opposta all'originale. Ovviamente. Quando ascolti sempre le stesse cose, ti è semplice...