14 aprile 2013
Ore 12.42
Durante il pranzo della domenica, Stella e sua madre restarono in silenzio, fissando di sottecchi Lukas che giocherellava con il cibo nel piatto. Quando se ne accorse, il ragazzo posò la forchetta, alzò gli occhi dal tavolo e le guardò entrambe, prima una e poi l'altra. «È tutto a posto, d'accordo?»
Madre e sorella continuarono a scrutare l'espressione enigmatica. «Sì, certo, però... non ci hai detto nulla», replicò timidamente Margit.
«Te l'ho già spiegato: ho ripetuto quello che gli avevo già detto qualche giorno fa. Non ho niente da nascondere. Perché dovrei mentire?»
Il trio riprese a mangiare con la TV a basso volume che faceva da sottofondo. Passarono alcuni minuti, quando nella mente di Lukas si dipinse di nuovo l'immagine della via di casa, la strada che curvava verso destra e spariva oltre il verde scuro dei cespugli e il marrone dei tronchi degli alberi.
«Il tizio che aveva suonato qualche ora fa, si è ripresentato?» chiese.
Margit e Stella scossero il capo all'unisono e solo quando sua madre iniziò a tartassarlo di domande riguardo allo sconosciuto, Lukas capì di essere finito dalla padella alla brace. Ingollò qualche altro boccone di carne svuotando il piatto, si scolò il bicchiere mezzo pieno di vino rosso, quindi si alzò da tavola sistemando le stoviglie nel lavandino e scappò in soggiorno. Si sedette sul divano e accese la TV dopo aver chiuso la porta a soffietto.
Stella non ci mise molto a sgattaiolare fuori dalla cucina e ad andare a stendersi sul divano, finendo addosso al fratello.
«Che cosa fai?» chiese il ragazzo, studiando i movimenti confusi e sincopati della sorella.
«Mi sistemo», spiegò lei, ghignando. Si rotolò un paio di volte su se stessa finché si stese, allungando le gambe oltre il bracciolo del divano, dopo aver abbandonato la schiena contro il petto del fratello.
«Comoda?» fece Lukas, sarcastico. «Se vuoi mi trasformo in coperta.»
«No, ti preferisco come cuscino, testone.»
Lukas sbuffò, cercò di sistemarsi sotto il corpicino di sua sorella e sedette su una gamba, mettendosi di traverso.
«Cosa stai guardando?» chiese Stella.
Lukas fece spallucce. «Stavo facendo un giro dei canali.»
Stella lo lasciò fare per qualche minuto, dopodiché gli sfilò il telecomando dalle mani e iniziò a giocare facendo zapping come una pazza, cercando un canale che trasmettesse qualcosa di suo gradimento.
Dopo un paio di minuti in quella situazione, Lukas esclamò: «Se riesci a lasciare su un canale per più di tre secondi mi fai un piacere. Sto per vomitare il pranzo!»
«Uffa!» sbuffò. «Non c'è niente di bello.»
La ragazza continuò per altri cinque minuti, allungando le pause tra una stazione televisiva e l'altra e alla fine si arrese, lasciando che la TV proiettasse un telefilm per ragazzi. Afferrò il plaid che stava dall'altra parte del divano e s'infagottò dentro, come se la coperta fosse stata una sorta di bozzolo per un baco da seta troppo cresciuto.
Margit spalancò la porta a soffietto e gettò un'occhiata in salotto. «Chi mi dà una mano?» cinguettò, retorica. Lukas si voltò a fissare la madre e Stella si raggomitolò ulteriormente nel plaid, nascondendosi dietro il fratello.
«Va bene, lasciate pure che questa vecchia si ammazzi di fatica!» sospirò la donna, ridendo.
Lukas gettò uno sguardo obliquo alla sorella. «Potresti aiutare la mamma, ogni tanto.»
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E le tenebre scesero sopra Friburgo
Про оборотнейNella cittadina di Friburgo in Brisgovia, ai margini della Foresta Nera, improvvisamente un misterioso animale all'assalto inizia la sua carneficina, mese dopo mese. Nessuno crede più alla favola del lupo cattivo, eppure pare che questa volta, a fur...