28 Novembre, 2015
SeoSabato.
Eppure io sono qui, chiuso in questa stanza a studiare. Mike è appena uscito, ha cercato in tutti i modi di convincermi, ma quello che stavo preparando era l'esame di anatomia e dovevo passarlo al primo tentativo. Tuttavia mi rendo conto che sono più di otto ore che sono su questo libro, e lo odio. Così come la luce di questa lampada che lo illumina. La verità è che sono pentito di non aver accettato la proposta di Mike. Uscire con lui era sempre divertente.
Eppure, alla fine, ero comunque voluto rimanere a casa. Ammetto di essere un idiota.
Non ho idea di che ore siano, ma inizio a sentire fame. Sul letto lo schermo del mio telefono si illumina, qualcuno mi sta chiamando. Non conosco il numero e sono tentato di non rispondere, ma alla fine premo il tasto verde.-Chi è?- mi butto sul letto, mentre con poco interesse aspetto che dall'altra parte mi rispondano.
Dall'altro capo del telefono mi risponde una voce scura, non aveva nulla di familiare -Ciao Seo, sono Fred l'avvocato di tuo padre- mi raddrizzo immediatamente sul letto.
-Sì, cosa succede?- sento una strana sensazione salire su per lo stomaco, credo sia ansia. Non ho mai provato ansia, almeno non quando si trattava di mio padre.
-Tuo padre ha fatto un incidente questa mattina- sento il cuore fare un tonfo, poi mi rendo conto che sono solo i suoi battiti, sempre più veloci.
-Un incidente?- scopro di avere la gola secca, all'improvviso.
-Sì, Seo, al momento si trova in ospedale privo di sensi-
-Che significa?- che diavolo di spiegazione pretendeva di darmi? Non ero un bambino e per giunta studiavo medicina da tre anni, che senso avevano tutte queste accortezze?
-È in coma, Seo- capisco subito che sia difficile per lui aver dovuto dirmi chiaramente cosa sia successo, ma anche se a quella consapevolezza mi tremano le gambe, preferisco stare male per una verità scomoda.
-Mia madre lo sa?- riesco ancora a chiedergli.
-Sì, mi sono permesso di avvisarti io poiché lei non voleva disturbarti-
-Come?- adesso avevo bisogno di aria, apro la finestra, scovolto per l'insensibilità di mia madre.
-Non entrerò in merito a queste dinamiche, poichè è ovvio che sia di parte, ma John è pur sempre tuo padre -
L'avvocato aveva ragione, sebbene i miei stessero divorziando, sebbene io odiassi mio padre per aver sempre scelto altri a me, sebbene tutto lo schifo che circolava nella mia famiglia, saperlo in un letto di ospedale mi pesava sul cuore.
-Tim? Lo sa?-
-Tim è all'ospedale con lui-
Uno a zero per lui.
Ancora una volta era sempre Tim quello che aveva la precedenza su di me. Per questo l'odiavo, fin dal primo giorno in cui era entrato in casa mia papà aveva smesso di riservare le sue attenzioni esclusivamente a me, adesso c'era un'altra persona a cui dover dare retta, e papà diceva sempre che Tim aveva bisogno che qualcuno lo facesse sentire amato. Ma io non ero mai riuscito a volergli bene. Il modo in cui papà parlava di Tim, lo guardava, era diverso. Sono sempre stato convinto che in Tim rivedesse se stesso. Invece io ero troppo simile a mia madre, tanto che alla fine ero diventato privo di qualunque senso di umanità proprio come lei.-Domani torno-
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救い出すよ必ず// I'll Save u
FanficBOY IN LUV SERIES // Second Act Sono passati tre anni dagli ultimi avvenimenti, Key ormai è all'università: viaggia tra la città in cui vive da sempre alla città in cui cerca di crearsi un futuro. La sua vita è molto diversa da quando frequentava i...