"Non era una delle mie priorità"

8.7K 289 6
                                    

IMPORTANTE:

La storia NON è la mia. Io la pubblico soltanto qui con il permesso dell'autrice :D (la storia la trovate anche su EFP pubblicata dall'autrice ufficiale)

 

"Perché! Spiegami solo il cazzo di motivo per cui è 'NO'!"

"Perché NO, Harry! Non c'è un motivo preciso!", dissi piegando le maglie del riccio sparse per casa.

"Non ha significato la tua risposta!", urlò lui, facendo gonfiare le vene sul collo.

"Devo mettere in ordine il tuo casino! Non mi rompere!"

Accesi la luce nel salone, illuminando la stanza sotto sopra.Ero stata via due giorni a causa di un'intervista e lui mi faceva trovare un porcile... Non una casa!

Lui mi seguì, sventolando per aria un paio di pantaloni puliti.

"Darcy... Quando fai così sei insopportabile!", sbraitò, infilando i jeans e rimanendo a torso nudo.

"Io?! Io sono insopportabile, Harry?! Per favore non ne parliamo!", dissi con arroganza, alzando una scatola di patatine dal pavimento. 

"No, invece! Parliamone!", disse esasperato, allacciandosi con furia la cintura.

"Senti, Harry... Non è giornata!"

"Per te non è mai giornata!"

Alzai le mani in segno di resa ed iniziai a gettare le carte nel cestino che tenevo fra le mani.

"Io lo voglio fare!", si lagnò lui ancora, abbottonando i bottoni della camicia bianca.

"E io no!", ribadì sventolandogli un paio di calzini sporchi davanti i suoi occhi verdi come il fondo di una bottiglia.

"Amore... Siamo sposati da un anno! Dovremmo venire in contro alle esigenze di entrambi! Non solo alle tue!", urlò sbattendo le mani sulle cosce.

"Appunto, Harry! Quindi la prossima volta evita di rendermi la casa una stalla!", dissi puntandogli un dito contro, per poi dirigermi nel bagno.

Sbarrai gli occhi.

"Cosa cazzo hai fatto qui dentro!", sbraitai vedendo macchie d'acqua sul pavimento, asciugamani buttati alla rinfusa nel cesto dei panni sporchi e mutande appese alla finestra.

"La doccia...", rispose con tranquillità, raggiungendomi e spruzzando il profumo sul collo.

"La doccia?! Tu questo campo di battaglia lo chiami 'Farsi una doccia'?!", dissi mimando le virgolette.

"Stai sviando il discorso!", riprese lui, ponendosi di fronte a me, oscurandomi con la sua altezza.

"Non lo sto sviando! Spostati!"

Lo spinsi di lato, afferrando la scopa per spazzare via tutto quel borotalco sul pavimento.

"Allora spiegami perché cazzo non vuoi fare un bambino, Darcy!", urlò afferrando il legno che tenevo stretto fra le mani.

"Perché?! Perché, Harry?! È me lo chiedi pure?", dissi dandogli uno schiaffo sul petto.

Camminai con passo svelto verso la stanza da letto. Spalancai con un colpo secco la porta di legno.

"No... Questo è troppo!", urlai.

Le coperte erano disfatte e piene di macchie di sugo. Ai piedi del letto, infatti, c'erano cartoni di pizza e piatti sporchi.

"Ecco perché non voglio un bambino, Harry! Non sai badare a te stesso... Figuriamoci ad un essere umano! Quando io non ci sarò perché dovrò fare un'intervista a qualcuno fuori città che farai tu?! Darai panino con il ketchup a nostro figlio di soli due mesi?", sbraitai nervosa, indicando lo schifo che aveva combinato nella stanza.

Desperate WifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora