SERALE

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Arriva il sabato, è incredibile come il tempo in queste casette passi velocissimamente lento.

Non so come spiegarlo ma ci sono attimi in cui resti a pensare per ore e altri in cui non ne hai neanche il tempo.

Carmen ed Einar non sanno delle mie paranoie e non vorrei che si preoccupino per me perché sto bene, a volte.

La costante stretta allo stomaco che provo significa solo una cosa: problemi.

Preoccupazioni.

Casini.

Complicazioni.

Che ognuno li chiami come vuole, questo è e questo rimane.

Mi è sempre successo.

Qualche anno fa è venuto a mancare mio zio, il mio caro zio.

Ci ero così affezionata...

Con gli occhi velati di lacrime non posso far altro che ripensare a quei momenti, quei terribili momenti.

Sapevo che qualcosa non andava ma nessuno mi aveva avvisato della sua malattia.

Cancro.

Ecco cosa l'ha portato via.

Quella...bestia, lo ha trasformato il cenere dopo un po'di mesi, duranti i quali la stretta allo stomaco sembrava essere rimasta l'unica cosa che mi sarebbe sempre stata accanto.

I miei genitori continuavano ad andare all'ospedale per controllare le sue condizioni, mia zia era distrutta, piangeva sempre.

La mia famiglia, nel giro di un anno, si era sgretolata ed è toccato a me ricostruire tutto da capo.

Tirando le somme è andata bene.

Ma ora c'è qualcos'altro che non va.

Non so se siano solo mie strane idee ma...è tutto così strano...questa stretta...

-Si va in scena- annunciano.

Faccio un bel respiro e ricaccio indietro le lacrime.

Sento una mano stringermi la spalla, mi volto sorpresa e allo stesso tempo grata a quella persona per avermi allontanata dai brutti pensieri.

Trovo due occhi chiarissimi che mi fissano, quegli occhi, come potrei scordarli?

Quello sguardo ti entra dentro e ti perseguita, un pugno in pancia, un pugnale nel cuore -Mi manchi- dico, lo bacio.

Le sue labbra sono perfette sulle mie e i brividi mi fanno quasi cadere a terra se non fosse per le sue braccia attorno alla mia vita.

-Buonafortuna- sussurro quando ci stacchiamo -Ti amo- risponde lasciandomi un ultimo bacio -Ti amo anche io- sussurro e un attimo dopo siamo tutti e due sul palco, l'uno opposto alla altra, separati solo da Maria.

Mi manca Filippo.

Mi manca.

Diamine se mi manca.

Le notti passate sul divano a raccontarci anche i minimi dettagli della nostra vita, le nostre esperienze, i nostri sogni, le nostre paure...

Carmen e Emma vengono chiamate al centro del palco, i compagni della maltese le danno gli in bocca al lupo e ora tocca a noi -Spacca tutto!- le dico.

Un po'mi sento in colpa, e così deve sentirsi anche Lauren, ci siamo scambiate di squadra in poche parole e quindi nessuna delle due sa chi tifare...

Ricaccio tutti i miei pensieri da dove sono venuti e assisto, agitata, alla prova.

Alla fine delle esibizioni quattro voti per Emma e quattro per Carmen!

NON VEDI QUANTO TI VORREI? _Irama.Plume_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora