Viaggio senza ritorno

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In questa parte della storia (precisamente la fine del primo dei tre atti) diamo la parola al protagonista:

Kazu: «Eravamo partiti
Non sapevamo nulla del territorio, tantomeno delle creature che ci avrebbero aspettato nei dintorni della nostra strada..
Io ero assolto dai dubbi: già una compagna era morta, oltre alla gente che fece parte a quella famosa battaglia contro lo Scorpione. Avevo paura per mia sorella. Avevo paura di perdere anche Yasu (anche se, fino a poco tempo fa, nemmeno esisteva per me). Inoltre, non sapevo chi fosse davvero l'altra ragazza che aveva evocato lo Scorpione. Tutto era avvolto da un inquietante mistero. Avevo salutato, forse per sempre, KG e già non sapevo che fare nel bel mezzo di quest'avventura senza fine, né come condurne il viaggio. Non c'era posto che avessi conosciuto prima di qualche minuto prima. Potevo trovare una mappa digitale su quella specie di cellulare, ma non mi conduceva al posto che dovevamo al più presto trovare. Il tempo stimato per raggiungere la meta sarebbe stato un mese esatto. Eravamo partiti da tre giorni e avevamo già incontrato una chimera e due golem di pietra. Su questo pianeta non mancava la ciliegina sulla torta: un'infinita guerra fra razze: mentre io e la mia squadra vagavamo nell'ignoto, stavano combattendo guerre religiose almeno un centinaio di popoli.
Ormai la gente comune non si contava più. Tutti brandivano almeno una spada. Dopo aver trascorso quei mesi di assenza in cui era stato stabilito il nostro allenamento, era successo di tutto, non potevamo nemmeno immaginarlo (dopo tutto siamo stati "assenti", durante quei mesi di "assenza" più totale).
Stando a quanto sapevo, per arrivare a destinazione dovevamo superare una voragine lunga chilometri, la Città Atlantica (sott'acqua), l'Inferno (lo chiamano così, ma non vorrei mai che fosse quello vero), il Nulla (o anche detto il Vuoto, una specie di dimensione in cui non si vede niente, a parte nero, grigio e bianco), il West, insieme al deserto senza fine, e altri quattro luoghi di cui non mi va di ricordare il nome. Dopodiché, arrivati al decimo luogo (o decimo "Piano"), potremo dire addio alle nostre teste e affrontare quello che dice di essere il Dio della guerra. Prima di partire, Ermione disse che, una volta varcata la soglia della porta principale, che ci hanno descritto come la porta di un fortino situato sotto terra, non potremo più tornare indietro. Devo dire che nei modi è stata molto tranquillizzante. Specialmente quando mi ha detto che per ogni Piano dobbiamo affrontare un Boss (davvero un classico). Non so come dovremmo fare ad affrontare nove Boss e un dio, tutti in una volta. Soprattutto quando mi ha detto che, una volta entrati, sarà avviato un Countdown secondo il quale in meno di dieci giorni dovremmo fare tutti fuori (compreso il Dio della guerra). A quanto pare il decimo piano comprende un enorme tempio situato su un'enorme isola fluttuante, sotto la quale ci sarebbe un "razzo al plasma" destinato a cadere in picchiata verso Ura (a 20 km dal livello del mare). Il razzo al plasma sarebbe munito di un enorme propulsore circolare, avente il diametro di cinquanta metri, sarebbe alto cento metri con una cupola di altri venti metri un po' più rotonda di un cono. La distanza dei 20 km servirebbe a dare ancora più potenza e velocità al razzo, per favorire uno schianto completo dritto alle coordinate X: (238); Y: (32) (il centro dell'unica porzione di territorio conferita alla razza che possiamo definire "umana" per le troppe somiglianze nella composizione organica e nel modo di pensare e gestire. È anche il punto quasi esatto in cui siamo precipitati all'inizio di tutto).
"Il tuo destino non sarà piacevole. È già tutto deciso. Devi solo percorrerlo...Qualsiasi scelta deciderai di fare, come qualsiasi strada sceglierai di percorrere, ti condurrà allo stesso finale. Il tuo cammino è segnato"
Non ricordo se fu Ermione o una fanatica di religione a recitare questa frase così poetica. Però mi ha fatto salire l'angoscia...Che diamine mi sarei dovuto aspettare dopo aver varcato la soglia di quel fortino? Il bello è che Ermione non mi ha manco voluto dire che cosa avrebbe avuto in serbo per me, questo "spiacevole destino". Ma dico io, uno dovrebbe sapere a che cosa andrà incontro. Almeno, prima di morire, potrà dire: "vabbè, bene o male, c'era d'aspettarselo" in tutta tranquillità.
Certe decisioni della gente...ci trattano come se fossimo comuni mortali che indossano una semplice armatura, brandiscono una spada, sono dotati di poteri soprannaturali e vengono chiamati "eroi" senza manco un motivo logico...»

Aiko: «Scusa, ma non siamo proprio noi?»

Kazu: «...»

Yasu: «Vabbè, potremmo dire di essere diventati delle leggende, una volta tornati sul nostro pianeta»

Kazu: «Sempre se sopravviveremo»

Yasu: «Che pessimista...»

Aiko: «Fa sempre così»

Yasu: «Eh già»

Kazu: «Ma vedete che vi sento»

Aiko e Yasu: «Lo sappiamo»

Kazu: «[Mano in fronte] Dovrei sopportarvi per quaranta giorni?»

Aiko: «A quanto pare..»

Yasu: «Beh, se non tu, noi due ci divertiremo»

Aiko: «A tormentarti»

Kazu: «Che bella coppia....»

Aiko e Yasu: «Hi hi...»

Kazu: «Ma due contro uno, dai»

Aiko: «Ma tu sei un maschio»

Kazu: «E quindi?»

Aiko: «Niente»

*Scambio di sguardi*

Kazu: «...Davvero fate?»

Aiko e Yasu: «Si!»

Kazu: «[Tipico urlo di fine capitolo] E che ca**ooooo!!!»
































Aiko: «.....La sua sanità mentale smetterà di esistere molto prima del previsto»

Looking for Power
Atto 2/3
Nati per morire

Looking for Power "Who Am I?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora