Capitolo 69

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Haley POV

Sento un grande tonfo provenire dal salone, guardo il letto e quando non la vedo, penso subito al peggio.
Corro in salone e la trovo riversa sul pavimento, lancio un urlo.

"Oh mio dio... papà mamma, corrette" la giro a pancia in su e controllo il suo battito cardiaco.

"Haley perché urli... mio dio Kate chiama subito un'ambulanza" mio padre si precipita subito, vicino a me.

"Cosa le è successo? Da quanto è in questo stato?" chiede preoccupato.

"Non lo so l'ho appena trovata... non lo so"

"Il suo battito cardiaco non è molto forte" dice controllando il polso e cercado in tutti i modi di farle avere una reazione.
I soccorsi arrivano dopo cinque minuti, anche se sono stati i più lunghi della mia vita.
Vado in ambulanza con lei e le tengo stretta la mano.

"Signorina vedrà che si riprenderà, siamo quasi arrivati" sussurra uno dei paramedici.

Quando arriviamo, la allontanano subito da me... le infermiere la portato via e non mi permettono di seguirla.
Mi dicono solamente, che si riprenderà e mi lasciano da sola ad aspettare in sala d'attesa.
Mi guardo attorno e osservo persone che aspettano il proprio caro, con il viso lo sguardo perso nel vuoto.

"Haley come mai sei qui?" chiede la dottoressa Snow entrando nella sala d'aspetto.

"Oh buonasera dottoressa, beh Victoria si é sentita male.
Mi hanno detto che non è nulla di grave" sospiro.

"Povera cara mi dispiace molto, hai avvertito i parenti?" chiede premurosa.

"Si certo, verrano più tardi" dico.

"Stavo per andare a prendere un caffè, posso offrirtene uno?" sorride.

"Grazie ne ho bisogno" sorrido anch'io.

Andiamo nella caffetteria dell'ospedale e ordiniamo.

"Allora come va all'università?"

"Molto bene grazie e lei con il lavoro?" bevo un sorso di caffè.

"Alle volte stressante, ma non posso lamentarmi.
Adoro i miei pazienti, sono la mia famiglia" dice.

"Bene ne sono felice" sorrido.

"Haley non riesco a non pensarti..."dice all'improvviso.

"Come può ripetere?" per poco non sputo il caffè.

"Tu mi piaci molto, sei speciale e non riesco a smettere di pensarti..."

"Ok non so che idea ti si è fatta, ma non provo nulla per te.
Cioè lei è una bellissima donna, ma io sono felicemente impegnata e trovo di cattivo gusto, che lei me lo dica in questo momento." la sgrido.

"Oh Haley perdonami... è che mi sento molto sola e sembra che nessuno mi voglia." dice triste.

"Sono sempre uscita con uomini e solo di recente ho capito che mi piacciono le donne.
Ho passato un divorzio difficile e ora che sono tornata libera, non so come approcciarmi... semplicemente non so cosa fare" aggiunge.

"Ho capito... un giorno quando sarai libera, ti farò conoscere qualcuna.
Sono sicura che dopo ti fidanzerai ok?" sorrido.

Sorridi sorridi, ma che cazzo sorridi? Possibile che le matte le trovi tutte Io???

"Scusate se interrompo, ma la sua compagna si è svegliata, puoi andare da lei" interrompe l'infermiera.

Saluto la dottoressa e mi dirigo nella sua stanza, incrocio il suo sguardo.

"Buona non agitarti" sussurro dandole un bacio sulla bocca.

"Ascolta, prendi l mio telefono... c'è un contatto telefonico col nome Sam, mandagli un sms con scritto VOLPE e prepara le valigie per noi due e per il bimbo" dice tutto in un fiato.

"Ma cosa dici, non capisco...".

"Fa quello che ti dico, te lo spiegherò fuori da qua" si affatica.

"Va bene, ma calmati" mi stringe forte la mano e sospira.

La lascio riposare, e al mattino la dimettono.
Tutti lo stress accumulato le ha fatto avere un crollo, così il dottore le ha detto di stare al riposo.
Ma come il più delle cose, le parole le vanno dentro da un orecchio e le escono dall'altro.

"Victoria sei sicura? Il dottore ha detto di riposarti..." la rimprovero.

"Mi riposerò nella Repubblica Domenicana e non ho intenzione di prendere farmaci, che poi mi rincoglionisco e basta" ribatte.

"Dobbiamo proteggere il bimbo e dove andiamo può stare tranquillo, non lo voglio mettere in mezzo a tutto questo" aggiunge.

"E cosa vuoi fare? Lasciarlo lì?" chiedo infuriata.

"Non lo abbandoneremo, starà tranquillo li..." sussurra.

"Helena ti giuro che..." mi interrompe baciandomi.
Chiede l'accesso con la lingua, ma gliela mordo.

"Ma sei matta... cazzo che male" si mette una mano sulla bocca.

"Ti sta bene, così impari a farmi girare le ovaie" borbotto.

Arrivati all'aeroporto, troviamo un ragazzo in giacca e cravatta ad aspettarci.

"Salve signora Victoria da quanto tempo, il signore sarà felicissimo di vederla... prego venite il jet ci sta aspettando" sorride e ci precede.

Non dico una parola, saliamo sul jet lussuoso e Javier si mette subito a giocare con suoi giocattoli.
L'uomo ci lascia da sole, sparendo nella cabina di controllo.

"Vieni con me... dobbiamo parlare" ordino, trascinandola lontano da Javier.

"Jet privato? Cos'è questa storia? Sono criminali?
Ci ammazzeranno per il traffico di organi?" chiedo a raffica.

"Tesoro calmati... e poi non sono criminali, almeno non più" risponde.

"Come?" urlo ma mi tappa subito la bocca.

"Cazzo, ma vuoi spaventare Javier?" domanda, mi allontano da lei e non le rivolto la parola finché non atterriamo.
Saliamo su una Ranger Rover nera e non molto lontano arriviamo in un'enorme villa recintata.
Girano persone armate e con cani addestrati.
Javier continua a indicare i cani come se fossero piccoli e indifesi, ma scommetto che ti possono staccare una mano.
Non sono esprimere i miei pensieri ad alta voce, prenderebbe solo paura.
La macchina parcheggia, ci fanno scendere e davanti a noi, troviamo un uomo di circa 35-40 anni alto e muscoloso, con una lunga cicatrice che parte dalla guancia fino all'attaccatura dei capelli.
Cerco di sembrare la più coraggiosa del molto, ma dentro di me vorrei solo scappare a gambe levate.
Javier stringe forte la mia mano e si nasconde dietro di me.

"Victoria da quanto tempo" allarga le braccia, lei sorride e si catapulta tra di esse, stringendolo forte.

Ok uno ho capito che sarà una lunga giornata e due... che cazzo di rapporto hanno questi due???

Una Professoressa Per AmanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora