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Al centro del piccolo soggiorno Jungkook si guardava intorno mentre Chinju si soffermò nuovamente ad osservarlo.
Sembrava che non ne potesse fare a meno e pareva che non sapesse fare altro «Così abiti qui?!» le sembrava che nelle poche ore che non l’aveva visto fosse diventato più bello e quella sensazione l’aveva ogni volta che la notte lasciava il posto ad un nuovo giorno lavorativo in cui poteva stare in sua compagnia.
Era così bello ai suoi occhi che sentiva l’impulso di chiedergli scusa per farlo stare in mezzo a tutte le sue cianfrusaglie o non capiva se dovesse prendersela con gli dei perché le mettessero qualcuno come lui in un posto come il suo «Chinju…» la voce di Jungkook la richiamò da quel luogo lontano dove i suoi pensieri l’avevano assorta «Che fai qua?» il ragazzo si posò una mano sul collo per la tensione che gli si stava accumulando, infondo non era mai entrato in casa di una ragazza da solo e non sapeva come comportarsi a riguardo «Taehyung mi ha chiesto di venire a prendere una cosa da te» Chinju gli si avvicinò confusa «Una cosa? A casa mia?» l’altro annuì facendo attenzione agli spostamenti della padrona di casa «Così mi ha detto. L’ultima volta che è venuto l’ha dimenticata…» la ragazza si stava sforzando per ricordare cosa fosse ma più ci pensava e più ricordava solo che Taehyung non fosse mai andato a casa sua «E perché non è venuto lui a riprendersela?» solo dopo aver pronunciato quella domanda la ragazza si accorse che poteva risultare scortese infatti si morse subito il labbro inferiore come punizione per parlare sempre più del dovuto «Mi dispiace essere venuto al suo posto, la prossima volta farò in modo che sia lui a venire» Chinju sgranò gli occhi e si affrettò subito a smentire «No, non intendevo quello. Io sono felice se tu vieni a casa mia» il ragazzo si portò un pugno vicino alle labbra per tossicchiare nervoso e Chinju si maledisse di nuovo «Nel senso, non sono una ragazza che si rallegra se un uomo qualunque le entra in casa però se è Jungkook io sono felice» l’altro continuava a guardarla serio e la ragazza decise di chiudere definitivamente la bocca.

Jungkook indicò una vecchia giacca appesa all’appendiabiti in camera di lei «Quella non è la giacca dello hyung?» come se una molla fosse scattata così fece il viso di Chinju appena il ragazzo finì di pronunciare la domanda; in un momento si ricordò cosa ci facesse quell’indumento in casa sua.
Una delle tante riunioni era durata fino a sera inoltrata e quel giorno aveva fatto così caldo che Chinju si era vestita solo di una gonna e una canotta così che a tarda serata, con il vento freddo che tirava, non aveva niente che riparasse la sua pelle nuda ed in quel momento Taehyung le prestò la sua giacca per non farle prendere un raffreddore.
Era stato un gesto carino da parte del suo amico ma se non si sapeva la storia si poteva pensare ad una vicissitudine equivoca.

Allarmata riportò lo sguardo a Jungkook per capire cosa stesse passando per la mente del ragazzo ma la sua testa era troppo presa dal panico per analizzare l’espressione dell’altro, l’unica cosa che contava in quel momento era non far intendere a Jungkook che fra lei e Taehyung ci fosse qualcosa di più di un’amicizia «Non è come pensi!» «Quella giacca non è dello hyung?» «Sì che è sua ma non è mai venuto di giorno» Jungkook sembrava sempre più confuso e più accentuava quell’espressione più Chinju confondeva le parole «Neanche di notte ovviamente…volevo dire che Taehyung non è mai venuto a casa mia che fosse stato giorno o notte quindi non so perché la giacca è là…cioè lo so ma non vuol dire quello che pensi tu» «Perché? Cosa penso io?» «Tu pensi che…» il campanello di casa suonò in tempo per fermarla da farle dire qualcos’altra cosa di cui si sarebbe pentita e che non l’avrebbe fatta dormire la notte.
Chinju si apprestò per andare ad aprire la porta e il fattorino le porse una busta di cartone con dentro il cibo che aveva ordinato.
Mentre l’uomo le dava la fattura e lei gli allungava i soldi con della mancia continuava a pensare al perché non sapesse affrontare un discorso con Jungkook senza sembrare una pazza.

Chinju si inchinò meccanicamente davanti al fattorino prima di chiudergli la porta in faccia e voltarsi verso il ragazzo che la stava guardando sorridente «Qualunque sia la storia della giacca non mi devi nessuna spiegazione quindi….la prendo e vado via così che tu possa mangiare tranquilla» Jungkook fece un passo verso la stanza in cui stava l’indumento non accorgendosi che quella era la camera dove dormiva Chinju così la ragazza lasciò cadere la busta del fast-food e si frappose tra Jungkook e il ciglio della porta chiudendola subito alle sue spalle e poi posare quelle stesse mani sul petto di lui per marcare di più quel blocco.
Poco dopo realizzò che quella era la prima volta che stava toccando il ragazzo che le piaceva e quel pensiero la fece paralizzare sul posto, incapace di sollevare lo sguardo perché troppo imbarazzata.
Sotto la maglia sentì Jungkook irrigidirsi fu quello a darle la forza di arretrare «Scusami..» sussurrò tenendo gli occhi ben incollati al pavimento; tutta l’emozione per quell’accidentale contatto fisico sparì rimpiazzato dalla cocente vergogna di essere stata di nuovo rifiutata.
Il corpo di lui aveva reagito al suo tocco e se Jungkook avesse provato un minimo interesse per lei sicuramente l’avrebbe toccata a sua volta però l’unica cosa che la ragazza ottenne fu quell’impercettibile fastidio che il corpo di lui aveva ben espresso «No, scusami tu. È stato maleducato da parte mia muovermi così liberamente in casa tua» Chinju sollevò lo sguardo e gli sorrise «Non preoccuparti e solo che quella è camera mia e…non è esattamente ordinata. Aspetta qua che prendo la giacca e te la porto» aprì la porta e sgusciò dentro camera sua, chiuse la porta e si concesse di cadere sulle sue ginocchia e riprendere fiato.

Smiling Girl {Jeon Jungkook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora