Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
"Quella casa è davvero meravigliosa." Mormora Dakota, avvolgendomi le braccia intorno ai fianchi mentre camminiamo per strada. Io faccio la stessa cosa, avvolgendole le spalle. L'attiro a me e le bacio la testa. Lei sorride in risposta. Siamo già tornati in Irlanda per vedere la casa nuova, in vista anche dell'inizio delle riprese della mia nuova serie tv.
"Vieni. Entriamo qui." Le dico, indicando il Ruddy Duck Fish House qui ad Holywood, uno dei miei posti preferiti sull'intero pianeta. Adoro portarla qui in Irlanda, dove sono cresciuto. Adoro pensare a quando ero un ragazzino che non aveva idea di cosa fare della sua vita e pensare a come sono adesso, a quanto sono felice con lei, alle mie figlie e a come non possa chiedere niente di più alla vita. Entriamo nel locale e saluto alcuni amici. Mi conoscono da una vita. "Vieni." Tendo la mano a Dakota e la presento ai miei amici, lei gli sorride e ricambia gentilmente il loro saluto. Come sempre, noto che le lanciano più di un'occhiata... già, è tutta mia.
"Cosa vuoi?" Le chiedo, per distogliere l'attenzione dei ragazzi da lei. E che cazzo, smettetela!
"Prendo un caffè freddo." Risponde, stringendomi la mano. Io annuisco e faccio un cenno al cameriere, che prende nota del suo ordine.
"Anche per me." Aggiungo. Poi mi giro verso i ragazzi, tenendole sempre la mano. "Ci vediamo, ragazzi." Dico loro. Ci salutano e sorridono, mentre noi ci accomodiamo ad uno dei tavoli. So benissimo che lei cerca solo di essere gentile e non pensa nemmeno minimamente a provarci con loro, infatti ciò che mi preoccupa sono i pensieri dei ragazzi. I miei amici d'infanzia che picchierei a morte molto volentieri se solo osassero metterle un dito addosso. Lei mi fa sentire così.. possessivo. Non sono mai stato così, ma grazie a lei sono diventato totalmente un'altra persona. E non so come giudicare questa parte di me che vorrebbe averla tutta per sé.
"Hey.." Mi stringe la mano sul tavolo. "Tutto okay?"
"Si.." Sospiro, scuotendo la testa. E rendendomi conto di quanto sono stupido. Queste gelosie sono per ragazzini: noi siamo adulti e stiamo vivendo una relazione seria, non dovrei preoccuparmi di queste cazzate. Ma non posso fare a meno di sentirmi così. "È solo che..." Giocherello con le sue dita, incrociate tra le mie. "A volte certi atteggiamenti verso di te mi fanno innervosire." Confesso. Lei sorride.
"Jamie, sono tuoi amici d'infanzia... non hanno fatto nulla di male. Non c'è bisogno di allarmarsi." Mi dice. Io annuisco, accennando un sorriso. "Però ti capisco, anche a me a volte viene voglia di staccare i capelli a tutte quelle che ti mangiano con gli occhi."
"Davvero?" Alzo un sopracciglio. Mi piace questa versione possessiva di lei. È bello sapere che anche lei prova queste cose nei miei confronti, che si sente esattamente come me. Lei annuisce, alzando gli occhi al cielo. "Mi piaci gelosa, Johnson." Avvicino il viso sul suo. Lei fa lo stesso e appoggia la fronte contro la mia, strofinando il naso contro il mio.
"Le bambine andranno matte per la nuova stanzetta." Dice improvvisamente, solo per distarmi.
"Non vedo l'ora di portarle qui.. Non vedono mio padre da tanto tempo." Replico, e in quel momento mi viene in mente una cosa che ho pensato oggi e che non ho avuto ancora modo di dirle. "A questo proposito.." Inizio, ma proprio in quel momento arrivano le nostre bevande. "Grazie, amico." Dico al cameriere. Dakota gli sorride e lo ringrazia.
"Di che si tratta?" Mi chiede, quando siamo soli.
"Pensavo di portare le bambine qui per tutto il tempo delle riprese della serie tv. Quindi per una buona parte dell'estate, che ne pensi?" Le chiedo.
"Pensi che Amelia sia d'accordo a non vedere le bambine per così tanto tempo?" Mi chiede lei.
"Beh... le avevo già parlato della nostra idea di portarle in vacanza da qualche parte per almeno due settimane, quindi... credo di sì." Scrollo le spalle. "Non gliene ne ho ancora parlato, volevo chiedere prima a te." Le dico. "Ti piacerebbe?" Chiedo.
"Certo che si." Mi sorride, allungandosi per accarezzarmi una mano. "Sarebbe bellissimo stare con loro giornate intere, venire con te sul set... aspettarti quando torni la sera. Perché no?"
"L'idea è molto allettante..." Ammetto, mordendomi i labbro e strofinando di nuovo il naso contro il suo.
"Non morderti il labbro, Mr. Dornan." Mormora lei.
"Ah, ah, ah!" La prendo in giro. "Ti ricordo che mi devi ancora una pomiciata, Johnson.. quindi continuerò deliberatamente a fare ciò che mi ordini di non fare." Le dico, facendola sorridere. Lei Scuote la testa ed in un attimo le sue labbra sono sulle mie.
"Vedremo, Dornan." Dice, facendomi l'occhiolino. "A che ora dobbiamo essere da tuo padre?" Mi chiede.
"Abbiamo tutto il tempo, non cambiare discorso." Le dico, alzando un sopracciglio. Lei alza gli occhi al cielo, esasperata. "Abbiamo tutto il tempo di finire questi, andare in bagno e pomiciare li.." Mormoro.
"Come sei romantico, Dornan." Fa una smorfia di disgusto. "Sei lo stesso uomo che ieri mi ha regalato delle rose rosse per l'uscita del trailer del mio nuovo film?" Chiede, lasciandosi scappare un sorriso. Ah, ieri.. ieri quando ho visto quel trailer stava per uscirmi il cuore dal petto. Sono così orgoglioso di lei.. di questo nuovo film e soprattutto di tutto ciò che significa per lei. So benissimo tutto quello che ha affrontato e quanto ha lavorato sodo, e merita tutto il successo del mondo. Così ieri sono corso a prenderle delle rose per congratularmi, e lei è stata felicissima di questo mio gesto. E si vede.
"Mmmmh.. ogni tanto mi piace cambiare." Replico, e lei scoppia a ridere. "È un si?" Piego la testa di lato.
"No!" Risponde immediatamente. "Non se ne parla."
"Dai, perché?" Metto il broncio.
"Per quanto tu possa sembrare adorabile: no." Mi tocca le labbra. "Non pomicerò con te in un bagno di un locale, amore mio." Dice. Io abbasso il viso, mostrandomi offeso. "Però forse te lo lascerò fare nella tua vecchia camera da ragazzo." Mormora, con tono malizioso.. cogliendomi alla sprovvista.
"Dakota Mayi Johnson!" La rimprovero, fingendomi scioccato. Lei continua a ridacchiare in quel modo adorabile. "Mi Chiedi davvero di fare queste cose in casa di mio padre?! Io sono sconvolto... cosa ne è stato della ragazza che ha detto di non voler pomiciare con me in un bagno?!" La schernisco.
"Zitto e non rompere." Mi dice. "Vorresti dire che l'idea non ti piace? Perché se è così, allora..." Esita.
"No! Non ci provare!" La fermo immediatamente, ridacchiando. "Andata." Mormoro, e lei annuisce sorseggiando il suo caffè. Adoro questo modo tutto nostro di giocare e flirtare. Siamo sempre stati così.. due idioti. "Cazzo, ho proprio ragione a volerti sposare." Mormoro, scuotendo la testa. La guardo e lei mi sorride, abbassa il viso e poi si avvicina al mio, rubandomi un altro bacio... e un altro, ed un altro.
"Ti amo." Mi accarezza il viso. "Sei matto, ma ti amo più di quanto si possa mai immaginare."
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Damie • The love affair III
Fanfic▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Terza parte di 'The lov...