Eravamo a fine settembre ormai, e la libertà estiva si allontanava sempre più. Tra non molto sarebbe arrivato l'autunno ed io sarei dovuta partire per Londra, destinazione Oxford. Si, adesso si iniziava a fare sul serio.
Tutto però, sembrava essersi regolato. Niall era guarito dalle precedenti ferite, non faceva più a botte con nessuno e né Austin né nessun altro ragazzo ci dava più fastidio. In quest'ultimo periodo mangiavamo spesso a casa mia, i miei erano felici di ospitarlo e parlare con lui, lo riempivano sempre di complimenti e ormai papà si fidava quanto poteva bastare.
Era una delle ultime domeniche sera di agosto, ed io e Niall ci trovavamo in un pub, in centro. Come al suo solito, mi trasportava sulle nuvole con dei movimenti sobri e dolci, in una danza lenta e rilassante. Era pacato, le sue mani sul mio viso e le sue labbra a pochi centimetri dalle mie. Percepivo il suo caldo e umido respiro, che sempre più si avvicinava. Le mie braccia erano avvinghiate al suo collo, le nostre fronti unite e gli occhi ardevano fuoco.
"Sai Delia, non mi sentivo così da tanto, tanto tempo."
"Io nemmeno."
"Non mi sono mai trovato così bene con una persona, con una ragazza a dire la verità."
"È strano."
"Perché?"
"Io mi son subito trovata bene con te, non capisco cos'è che non andava per le altre."
"Beh, non saprei. Ma alla fine è stato meglio così."
"Come mai?"
"Se mi fossi messo con una di loro non avrei mai trovato te. E sono sicuro al cento per cento che sarebbe stato tutto uno spreco. Nessuna è e sarà mai come te Delia."
"Credo che sia lo stesso per me. Insomma, io senza te non vado da nessuna parte."
"A chi lo dici piccola. Ti amo con tutto me stesso."
"Anch'io, da morire."
Le sue labbra si catapultarono immediatamente sulle mie, in un bacio dolce e passionale, che già da troppo stava aspettando. La sua lingua premeva sulla mia e tutti i sensi mi vennero a mancare quando mi strinse a se e percepii la sua erezione.
Le luci erano forti e il caldo attorno a noi asfissiante. Corpi sudati si imbattevano tra loro, fino a spingere anche noi. L'odore di alcol e fumo riempiva l'aria e le voci di ragazzi urlanti segnavano sintomi di sbornia e ubriachezza. Luci colorate illuminavano i nostri visi, luci a ghiaccio mi facevano girare la testa mentre vedevo Niall sorriderai a tratti.
"Vuoi andare?" Mi chiese.
"Più che altro vorrei prendere un po' d'aria."
"Usciamo?"
"Si."
Mi prese per mano, trascinandomi insieme a lui all'esterno dell'affollato locale. Appena usciti sentivo già l'aria pulita che ci circondava, non freschissima, ma meno afosa. Tirai un lungo sospiro, poi ripresi fiato, aprendo gli occhi.
"Allora...ti stai divertendo?" Si avvicinò Niall.
"Abbastanza. La serata sta procedendo bene."
"Vuoi tornare dentro dopo o...?"
"Se non ti dispiace preferirei andare a fare un giro in macchina, c'è meno gente, e meno chiasso."
"Come vuoi piccola. Sono le due, resti da me vero?"
"Si, lo avevo già detto a mamma."
"Perfetto."
Assaporavo ancora la fresca aria che stavo immettendo nei polmoni, quando delle calde braccia mi avvolsero in vita. Aprii gli occhi e, voltandomi verso destra, trovai l'oceano a fissarmi.