Capitolo 35

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*Rye's p.o.v.*
Scendiamo a mangiare e sedermi a tavola senza lei al mio fianco è ogni giorno più difficile
"Rye? Mi hai sentito? Che hai figlio mio?" mia mamma mi risveglia dai miei pensieri
"Scusate" mi alzo e corro in camera, di nuovo.
E di nuovo quel profumo.
"SMETTILA!" urlo al nulla
"SMETTILA DI TORMENTARMI!" butto degli inutili oggetti sulla scrivania a terra.
Il suo profumo, questa volta più forte.
"BASTA!" metto le mani in testa, come a volermi strappare i capelli e mi accascio a terra.
E ancora, il suo profumo sempre più forte, ma non è un'allucinazione, non questa volta. È troppo reale.
Due braccia fragili mi avvolgono da dietro e, dio, quanto mi è mancata. Mi volto lentamente, so già chi ho dietro. Lei, l'artefice delle mie pene più grandi ma anche delle gioie immense: la mia piccola e dolce Carola.
Quando incrocio il suo sguardo i miei occhi diventano come i suoi, lucidi.
Subito l'abbraccio e premo leggermente la sua testa contro il mio petto. Inizia a piangere.
"P-perdonami" dice tra i singhiozzi
"Shh, sono qui con te piccola, non roviniamo questo momento" metto le mani a coppa attorno al suo viso, così ingenuo e puro, e non resisto. La bacio. Non m'importa delle conseguenze. Ora siamo solo io e lei. Di nuovo. Insieme.
Ricambia il bacio solo per qualche istante, poi si stacca e, ancora sulle mie labbra, sussurra
"Sono incinta" e forse per paura di una mia possibile reazione abbassa la testa e si allontana.
Ammetto che mi aspettavo le peggio sprangate in culo, non di certo sentirmi dire che sarei diventato padre a mesi.
Oh piccola mia, perché proprio ora? Hai ancora tanto da imparare e una vita intera da vivere. Perché ora?
"Dì qualcosa, ti prego" inizia a tremare, ha sicuramente paura di come potrei prenderla
"I-io...scusa. Non sarei mai dovuta venire. Volevo solo che lo sapessi." si alza e prende la sua borsa, accantonata in un angolo della camera, non ricevendo alcuna risposta da me.
Non parlo, non la guardo, rimango impassibile e stupito dall'affermazione.
Si incammina verso fuori ma proprio quando è sulla soglia della porta le mie labbra si liberano dal momento di paralisi in cui erano bloccate e fanno fuoriuscire un leggero "diventerò papà"
Al che si ferma, si volta verso di me e non posso fare a meno di alzarmi e gridare sempre più forte
"Diventerò padre!" mi avvicino, la prendo in braccio e la faccio girare
Ora lei, magari stupita quanto me della mia reazione, avvolge le braccia intorno al mio collo e si lascia uscire una risatina.
Rallento il giro e la faccio scendere, sempre tenendole i fianchi. Appoggio la fronte alla sua
"Diventerò padre" le sussurro, così che solo lei lo possa sentire
"Sarai un ottimo papà, ne sono certa" e guarda prima me e poi il suo grembo
Solo ora mi spunta un dubbio

*Carola's p.o.v.*
"Ma tu...non avevi il ciclo?" mi chiede accigliandosi
"Ehm...si...riguardo a quello...no. Non avevo il ciclo. Quel giorno al centro commerciale ho avuto un conato di vomito e quando siamo arrivati a casa ho fatto il test, perché in teoria mi sarebbe dovuto venire una settimana prima circa, quindi per evitare fraintendimenti ho voluto accertarmi della mia teoria. E si, sono incinta. Ho avuto paura a dirtelo, non sapevo come avresti potuto reagire. Ho cercato di dirlo a Mikey, mi fido del suo silenzio, ma non ci sono riuscita" sospiro
"E Natasha?" alza un sopracciglio
"Natasha è una stupida vocina che mi accompagna sempre, come Giacomo, solo che lei si manifesta in casi di sbalzi d'umore persistenti, non so se mi spiego" ridacchio per la sua espressione
"E ora Giacomo chi è??" si lagna
"Il mio subconscio" rispondo ovvia
"Figo, la mia è una femmina, Giovannah" dice fiero e non posso fare a meno di ridere
"Un'ultima cosa...come sei entrata?"
"Oh bhe, mentre tu ti disperavi io ho citofonato e mi ha risposto tua mamma. Le ho detto che ti cercavo e mi ha accompagnata fino a qui" faccio spallucce
"Dove sei stata tutto questo tempo piccola mia? Gli altri lo sanno che sei qui? Mia mamma sa nulla di noi? Insomma, le hai spiegato di noi e cose così? Hai mangiato? Sei stanca? E, cosa più importante, i miei sanno che aspetti un bambino?"
"Aspettiamo un bambino -lo correggo- e no, nessuno sa nulla. Ora possiamo andare a mangiare? Se non sbaglio mi dovevi presentare ai tuoi" lo prego con lo sguardo. Muoio di fame.
"Che aspettiamo?" e con un sorriso a 32 denti si allontana con me a ruota e le nostre dita intrecciate
"Mamma, papà, Rob, Sammie e Shaun, lei è Carola, la mia ragazza. Carola, questa è la mia famiglia." ci presenta tutto allegro entrando in cucina
"Fermo fermo fermo. Tu non eri quello che due minuti e mezzo fa si stava per tagliare le vene? Cos'è sto sorriso?" chiede quello che dovrebbe essere Rob, suo fratello maggiore.
"Papà, lei è quella lei" e gli fa l'occhiolino
"Che notizia stupenda" sua mamma si alza e allungo una mano per salutarla
"Cosa sono queste formalità? Io sono Elle" e mi abbraccia. Ricambio.
"Lui è mio marito Alexander" lo indica
"E loro sono la causa delle mie bestemmie, Sammie, Shaun e Rob" indica i tre figli seduti a tavola
"Chi dei due è Sammie? E chi è Shaun? Oddio sono uguali" spalanco gli occhi
"Anzi, ora che li guardo meglio uno è un piccolo Rye e l'altro è un mini-Rob" rettifico
Si alzano e vengono a stritolarmi in un abbraccio spacca-ossa
"Fate piano ragazzi. È inc-" Rye si blocca poiché lo guardo male. Non è esattamente questo il modo in cui me l'ero immaginata la 'rivelazione' ai suoi.
"Niente. Solo, fate piano" si corregge
"Vedi, il piccolo Rye è Sammie, il mini-Rob invece è Shaun" me li indica Rye
"Pussate via piccole pesti, lei è solo mia" gli fa una linguaccia e mi metto a ridere. Sono così carini
"Vieni cara, sarai affamata" Elle mi prepara un posto accanto a Rye
"In effetti" mi siedo
Il pranzo procede in maniera tranquilla, se non consideriamo le continue domande dei suoi fratellini. Dio, li adoro. Sono stupendi.
Rye mi prede una mano, intreccia le nostre dita baciandomi le nocche. D'istinto porto la mia mano libera ad accarezzare la pancia. La mia famiglia, la mia bellissima famiglia.
"Mamma, papà, Rob e piccole pesti, i-io e Carola...si...bhe...ecco..." deglutisce nervosamente
"Che succede tesoro?" chiede Elle
"N-noi stiamo...aspettiamo-" non riesce a proseguire, lo capisco, è stato difficile anche per me dirlo a lui.
"Sono incinta. Aspettiamo un bambino" guardo prima l'uomo accanto a me, il mio uomo, e poi la sua famiglia.
Sono tutti scioccati.
"Beh si, ecco. Quello che ha detto lei" e diventa scarlatto
"O-oddio. Cara...ma è una notizia stupenda!" Elle si alza e mi viene ad abbracciare con le lacrime agli occhi, lacrime di gioia.
"Woah, fratello, avrà si e no 20 anni...certo che sei proprio un coniglio tu" sbuffa Rob
"19, a dire il vero. E poi è stato un caso" faccio spallucce
"Ragazzi! Ci sono dei minorenni tra noi" Alexander ci rimprovera alludendo ai gemelli
"Scusa" mormora Rob
Continuiamo a mangiare fino a quando il telefono di Rye prende a squillare
"_pronto?
Andy, ciao, c'è qualche problema?
ma come?
si si, arrivo_"
"Che succede?" chiedo preoccupata
"No tranquilla, tu riposati, sarai stanca. Io vado a vedere che succede e torno" mi lascia un bacio tra i capelli
"In quanto a voi due -indica Sammie e Shaun- se solo vengo a sapere che l'avete disturbata mentre dormiva giuro vi quadruplico le ossa"
"Sta tranquillo, sono bravi tanto, non è così?" guardo i ragazzi tirati in questione
Annuiscono all'unisono.
abbastanza inquietante come cosa, non credi?
Già. Molto.
"Io tornerò il prima possibile" saluta anche i suoi ed esce.
Perfetto. Ora sono da sola, in una casa che non ho mai visto e con della gente che conosco da solo mezz'ora.
Tutto bene, no?

*Rye's p.o.v.*
Io lo ammazzo a quel coglione.
Giuro lo faccio fuori.

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