Capitolo 14.

1.3K 98 85
                                    

È uno scherzo.
È uno scherzo Thomas, stai tranquillo.
Newt sta benissimo.
Di sicuro.
Lo chiamo.

...
...
...

Tre squilli.

...
...
...

Cazzo non risponde.

...
...
...
Si è staccato.

Riprovo a richiamarlo più volte, ma niente.

Che faccio?E se è in pericolo?
Magari sta dormendo.
Magari mi stanno facendo uno scherzo e io ci sto cascando come un cretino.
Chi se ne fotte.

Inizio a correre al piano di sotto, mi scontro con qualcuno ma continuo a correre verso la porta.
Esco di casa e corro.
Corro il più veloce possibile.
Dove vado?
Inizio da casa sua.

Mentre correvo pensavo che probabilmente era veramente un fottuto scherzo, ma chi potrebbe fare una cosa del genere?
Nessuno.
Quindi io per sicurezza andai a casa sua.

Le luci erano accese, cosa che mi rese molto più calmo.
Suonai al campanello ripetutamente, ma nessuno aprì la porta.
Ho seriamente pensato il peggio, quindi decisi di fare una cosa che mi sarebbe costata una bella denuncia, ma per Newt morirei.

Poco tempo dopo ero davanti alla finestra della camera di Newt, stranamente aperta.
Entrai in camera e iniziai a cercare Newt, sapendo che in casa non c'era nessuno se non lui dato che sua madre era in ospedale.
Vero.
L'ospedale.
Magari Newt era in ospedale.

Restai un minuto a guardare la camera di Newt.
Era molto sfoglia, non direi mai che sia la camera di un diciassettenne.
Guardai il letto, con quel piumone blu e un cuscino bianco.
Immaginai Newt coricato ad ascoltare la musica, o intento a disegnate.
Mi piace immaginarlo nei momenti normali della giornata, mi rende particolarmente felice.
Setacciai la casa, ma di Newt niente.
Mi sentii un po' stalker, ma l'ho fatto per una buona causa.
L'ospedale è l'ultimo posto in cui posso andare.

Durante la strada, fatta a correre, pensai ad altri posti in cui si potesse trovare.
Iniziai a piangere, capendo che non era uno scherzo, che qualcuno aveva rapito Newt.

-Salve, la camera della signora Susanna, affetta da cancro.-

-105.-

-Grazie, arrivederci.- dico continuando a correre verso il corridoio.

103.
104.
105.
Arrivato davanti la porta bussai, sentendo una voce dall'altra parte rispondere 'entrate.'
Aprii lentamente la porta vedendo una donna sui 40 anni sorridermi leggermente.

-Hai bisogno di qualcosa?-

-Oh, ehm...Salve, lei è Susan?-

-Si, tu chi sei?- dice scrutandomi con attenzione, come se sapesse chi sono ma ha bisogno di conferma.

-Il mio nome è Thomas.-

-Oh, Thomas? Sei l'amico di Newt?- chiese con un grande sorriso.

-Si, sono io.- dico ricambiando il sorriso.

-Newt mi ha parlato tantissimo di te, sono felice di conoscerti.-

-E a me ha parlato molto di lei.- dico avvicinandomi un po' di più al lettino.

-Perchè sei in un posto così brutto?-

Decido di non dirle di Newt, sta già abbastanza male e sapere della scomparsa del figlio non la aiuterebbe.

-Cercavo Newt.
Sa, gli si è rotto il telefono e ho bisogno di parlargli.-

-Oh, Newt non viene da due giorni.
È davvero molto strano, viene praticamente ogni giorno.-

-Beh, Newt mi ha detto di avere molti test, sicuramente avrà studiato.-

-Lo capisco, ho sempre pensato che lui dovesse mettere lo studio davanti ad ogni cosa.- dice sorridendomi dolcemente.

-È vero, ha proprio ragione.- mi fermo per guardarla pochi secondi. -Beh, allora vado a cercarlo. La ringrazio.-

-Thomas.- disse prima che io mi girassi.

-Mi dica.-

-Stagli vicino, è solo.
Non voglio che stia solo.
Tu sei la compagnia perfetta per lui.-

-Lo farò.- dico sorridendo e uscendo dalla stanza.

Prendo il telefono velocemente mentre corro verso l'uscita.

-Minho.
Devi aiutarmi.-

10 minuti dopo davanti casa di Gally, nonostante la festa, io, Minho, Alby e Gally eravamo pronti per andare a cercare Newt.

-Thomas, sei sicuro che non fosse a casa sua?- dice Gally preoccupato.

-Sicurissimo.-

-e la porta era chiusa?-

-Assolutamente.-

-Dove sarà?-

-non ne ho idea.- dico mettendomi le mani in testa.

-Ragazzi, c'è un foglio sopra la macchina.-

-Cosa?- dico avvicinandomi alla macchina.

Nel vetro, c'era un foglio con una scritta rossa.

'PANCHINA.'

-Che vuol dire panchina?
SIAMO SERI?-

-Fermi tutti.
Quando siamo arrivati non c'era nessun foglio.-  dice Minho allargando le braccia.

-È vero, prima del vostro arrivo ho messo tutte le provviste dietro e non c'era nulla.- dice Gally.

-Allora, il rapitore è qui.- dico iniziando a girarmi intorno.

-Almeno che non sia più di un rapitore.- Alby parla poco, ma quando parla dice solo cose giuste.

-COSA VI VIENE IN MENTE QUANDO SENTITE 'PANCHINA'?- urlo agitando il foglio.

-Oddio ragazzi, Newt ogni mattina dopo essere andato in ospedale va sempre nella panchina davanti all'entrata della spiaggia, è un posto davvero molto importante per lui.- dice Minho prendendo le chiavi della macchina dalle tasche e iniziando a salire.

-Che aspettiamo?Saliamo.- dico aprendo lo sportello per poi far salire tutti.

15 minuti dopo eravamo quasi arrivati a destinazione.

-E se gli facessero qualcosa di male?- dico all'improvviso.

-Non gli accadrà nulla, tranquillo Thomas.- dice Minho.

-Thomas.- Gally mi guardava fisso negli occhi. -Tu lo ami?-

-Gally, io non so cosa voglia dire amare, almeno non dopo essere stato per così tanto tempo con una ragazza che non amavo.
Ma ti giuro, ti giuro che da quando conosco Newt tutta la mia vita è cambiata in meglio.
E io penso di essere follemente innamorato di lui.- ormai avevo gli occhi lucidi e le lacrime iniziarono a scendere.

-Si, lo ami.- dice Gally ridendo e continuando a guidare.

-siamo arrivati.- dice Minho.

Scendo velocemente dalla macchina e mi avvicino subito alla panchina.

Un foglio.

'176.
Divertiti.'

Cosa significa?

gente ciao.
Lo so dovevo aggiornare prima, avevo iniziato a scrivere ma il sonno ha avuto la meglio, poi c'è stato il mio compleanno di mezzo e lo studio, perdonatemi.

-Voi quando fate gli anni?

Weakness. [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora