Da piccolo mi dissero che per amore avrei fatto di tutto. Ora, dopo vent'anni, capisco il significato di questa frase. La osservo mentre dorme sorridendo e le passo una mano fra i setosi capelli neri, poggiandole subito dopo l'indice sulle carnose labbra socchiuse, e contemplo l'espressione serena stampata sul suo volto. L'amore della mia vita, ecco come potevo definirla, perché senza di lei non sarei ciò che sono ora. Muovo le dita sul suo viso pallido seguendone i lineamenti scavati mentre con l'altra mano accarezzo dolcemente la sua schiena magra e fredda. Non rischierò più che qualcuno me la porti via, non ancora. La bacio sulla fronte liscia, cercando di non notare il contrasto fra le nostre temperature, passando alle guance, agli occhi chiusi e al naso per poi scendere verso il collo, mentre il suo profumo di vaniglia mi riempie le narici portandomi a inspirare a pieni polmoni sempre più alla ricerca di quella dolce fragranza. Frammenti di ricordi mi ritornano in mente: il primo appuntamento, noi che stavamo seduti su una panchina dall'ombra di un albero, le giornate passate insieme, tutto l'amore che abbiamo fatto. Sorrido, vederla dormire mi fa sempre questo effetto. Improvvisamente frammenti di flashback si sovrappongono ai ricordi, imponendosi prepotenti della mia mente. Grida, sangue, pianti, litigi, urla imploranti dettate dalla paura, l'adrenalina che mi scorre nelle vene mentre stringo spasmodicamente fra le mani un contratto di amore eterno macchiato con il sangue. La testa mi scoppia e ciò mi porta a chiudere gli occhi e ad aprire le labbra boccheggiando in cerca di aria mentre mi allontano dalla figura stesa sul letto. Dovevo farlo, sono stato costretto ad arrivare a questo punto, no? Giusto? È colpa sua, aveva promesso di stare con me nella vita e nella morte, eppure voleva lasciarmi perché secondo lei stavo diventando troppo ossessivo. Mai io la amo, per questo ho dovuto usare quel "contratto", che ora stringo tra le mani tagliandomi. Guardo un punto non definito della stanza mentre i pensieri vagano verso una figura non distinta << Mi prendo le mie responsabilità, padre. Questo mio peccato, dettato da un sentimento più forte di te, io lo conserverò per sempre, sarà la mia pena, il mio tormento.>>. Mi alzo completamente guardando un'ultima volta la ragazza sdraiata accanto a me, macchiata del mio peccato e del mio amore, ed alzo l'arma portandola all'altezza del cuore. Staremo insieme per sempre, nella vita e nella morte, perché nulla può spezzare il sentimento che ci lega.
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Angolo Autrice~
Eh si, sono ancora viva. Mi ripresento su questo sito con questo misero testo di 400 parole circa( scritto alle due di notte del penultimo giorno di scuola) solo per farvi sapere che sono ancora fra di voi( anche se non credo che importi a qualcuno ma vabbi). Obsession continuerà...credo...beh, dipende tutto dalla mia bellizzima ispirazione che ha deciso di abbandonarmi da un anno a questa parte.