Chanyeol lo vedeva ora davanti a sé. Il giovane Teahyung. Fratello più giovane di Namjoon di quattro anni. Ricordava il suo sorriso rettangolare e malizioso, il suo buon umore e l'energia di un ragazzino di 13 anni che ha davanti a sé tutto il mondo, tutta la vita. Lui e Namjoon giravano spesso di notte nella vecchia macchina grigia che il più grande guidava senza patente, le bravate e i piccoli furti erano all'ordine del giorno. Ma poi tutto crollò. Era arrivato il giorno del diciassettesimo compleanno di Namjoon, anzi un po ' in ritardo rispetto a Chanyeol, e tutto era finito. Teahyung non avrebbe più sorriso alla vita, mai più.
Morto, un colpo in fronte con una Mangnum calibro 44. Il suo compito, la prova stabilita dal Geco, richiedeva che il ragazzo strangolasse il fratello con le sue stesse mani, ma Namjoon non ce l'aveva fatta. Tutto sommato il padre di Chanyeol decise che anche una pallottola era una prova sufficiente della sua fedeltà e lo accettò sotto la sua benevola ala, benvenuto a bordo. Questa era la legge del Geco: o mangi o vieni mangiato. Fu l'ultimo incarico che Namjoon non eseguì alla perfezione. Avrebbe portato a termine qualsiasi compito con chirurgica fermezza per sempre, se non fosse stato per lo sfacelo verso il quale stava conducendo la sua vita e la sua salute. Forse la sua coscienza non gli permetteva più di dormire ed ogni notte era trascorsa con almeno due ragazze diverse, il suo fegato affogato nell'alcool e qualsiasi sostanza gli fosse capitata a tiro. Questo, Chanyeol lo sapeva, era il prezzo da pagare.
Vero Chanyeol? Di che colore sono le tue mani? Di chi è il sangue che le imbratta da quasi dieci anni? Una voce gli rimbombava dentro. Aveva perso ogni speranza di rimanere umano. Quando togli una vita è un po' come se morissi anche tu, quello che eri, chi speravi di diventare. Chi ami non ti riconoscerà più.
Ora davanti ai suoi occhi danzava un corpo minuto e ancora infantile, una testa dai capelli arancioni si girava per sorridergli con innocenza. Accanto a Chanyeol una ragazza si avvinghiava al suo braccio, il calore del suo corpo lo distraeva. Lei era bella, veramente bella con i suoi lineamenti delicati, la sua femminilità prorompente sotto un abito scollato. Ma per qualche motivo lui non si soffermava a guardarla. Chanyeol non capiva perché il suo sguardo tornava periodicamente ad essere attratto da quella figura maschile minuta e impacciata. Non si sapeva spiegare perché il viso del ragazzo, le sue belle mani, le sue spalle, più ampie e squadrate di quelle della donna al suo fianco, lo chiamassero sull'attenti, gli riempissero i polmoni di dolce adrenalina. Il suo stomaco si contorceva spronandolo a muoversi, qualsiasi cosa pur di avvicinarsi a Baekhyun. Ma nell'attimo in cui alzava la mano destra per sfiorarlo, l'orrore si dipingeva sul volto dell' amico. Le sue mani grondavano sangue, sporco, impuro e non suo. Baekhyun ora urlava, scappava da lui con il volto solcato dalle lacrime. Questo era il prezzo da pagare. Una figura scura, rantolante si contorceva davanti ai suoi occhi, ma non era più il suo amico d'infanzia, era...
Chanyeol si svegliò di soprassalto nella stanza buia. Un grido di terrore rimase soffocato nella gola, come ogni volta.«Bene ragazzi, direi che è il momento di parlare. Ci siamo tutti?» Jimin si guardò velocemente intorno volgendo la testa bionda a destra e sinistra. Eravamo un piccolo gruppo di cinque ragazzi, raccolto in una ampia stanza pulita e occupata da diversi soprammobili di lusso. Il divano rosso adiacente ad un muro era quello sul quale mi trovavo seduto. Accanto a me sedeva Hoseok, il ragazzo dal sorriso caldo e dai modi gentili. La sua chioma rosastra mi ricordava un po' il Jimin che avevo conosciuto tanto tempo fa. O forse non era passato poi così tanto, ma il tempo ormai sembrava sempre più sfuggirmi e gli avvenimenti intorno a me galoppare come in un incubo che precipita, come un treno all'impazzata. Alla mia sinistra stava Kai, appoggiato con la schiena contro la parete. Era snello e abbastanza alto, il fisico quasi di un ballerino. Il suo viso serio non tradiva però alcuna emozione se non circospezione e cautela. Era un volto estremamente delicato e armonioso, i capelli e i languidi occhi nocciola si intonavano ai raffinati pantaloni di corduroy che indossava. Dalla parte opposta, alla destra di Hoseok, Tao stava appollaiato su una poltrona nera, il fondoschiena appoggiato sul poggiatesta e le scarpe direttamente sulla seduta della poltrona. Non capivo se si trovasse più comodo in quella posizione, quando avrebbe potuto benissimo sedersi normalmente. Proprio di fronte a me stava Jimin. In piedi contro la scrivania in mogano dello studio. Dal momento in cui il ragazzo aveva messo piede lì dentro il silenzio era calato sul gruppo. Il leggero dolore procurato dal coltello di Tao sulla mia gola mi aveva presto convinto a non reagire in modo sconsiderato davanti a Jimin, come per esempio saltandogli al collo. Mi aveva subito invitato a sedermi insieme a tutti gli altri con distinta cortesia. E questo mi allarmava, non era una situazione normale, ma forse avrei già dovuto capirlo da molto tempo. Lo sguardo del ragazzo era infatti molto diverso da quello solare a cui ero stato abituato, e avrei potuto immaginare il perché. Ma la sua cortesia strideva con tutto ciò che era appena successo. Mi ero già posto un' altra volta questa domanda a proposito di qualcun'altro ma...chi era Park Jimin? Perché ero stato addotto così in quello che aveva tutta l'aria di essere il suo lussuoso quartier generale?
«A meno che tu non voglia aspettare Hyo...» rispose Tao sorridendo alla domanda di Jimin. «Direi che sarebbe un problema in quel caso» rise Hoseok, forse per alleggerire l'aria. Tra tutti, era l'unico elemento che ispirava in me una sensazione di timida simpatia, o fiducia. Qualche attimo prima si era offerto di portarmi qualcosa da bere ed era comparso velocemente con una fumante tazza di tè probabilmente già precedentemente preparato. Me l'aveva piazzata in mano con un sorriso che mi aveva rincuorato leggermente, non mi sentivo più così tanto con le spalle al muro. «Già, domattina saremmo ancora qui a guardarci nelle palle degli occhi.» concluse Tao. Dopo circa due secondi scoppiò da solo in una sghemba risata alle sue stesse parole. Jimin esalò un sospiro e mi fissò dritto in volto. «Per prima cosa mi scuso per il trattamento che ti è stato riservato oggi, direi che possiamo considerarci pari. Questo è uno degli appartamenti posseduti dalla mia famiglia, spero che tu non ti senta troppo a disagio.
Andando dritto al punto, Sehun, come avrai potuto capire Chanyeol ed io siamo entrambi immischiati in affari pericolosi.» Deglutii a fatica, d'istinto i miei pugni si contrassero. «Dopo aver riflettuto, siamo giunti alla conclusione che, per quanto possibile, sia più saggio riferirti il minor numero di informazioni possibili riguardo a questa faccenda. Lo dico per la tua incolumità. Tuttavia questo lo devi sapere: Rose è in grande pericolo. I Draghi della Peonia sono un potente gruppo di criminalità organizzata che alberga in questa città ormai da quasi un secolo. I suoi schieramenti prendono direttive unicamente dal loro boss, il Geco, sebbene si dica che nessuno conosca il suo volto. O quasi.» Jimin continuava a parlare con decisione e freddezza, mentre io stentavo sempre più a capire dove volesse arrivare con il suo discorso di presentazioni. Accanto a me notavo Tao che dondolava le gambe indolentemente, mentre Kai mi scrutava silenzioso. «Da quello che sappiamo, Rose si trova proprio nel mirino nel Geco.» Non avevo fatto in tempo a distrarmi, che una pallottola mi aveva colpito al cuore. «Che cosa?» Lo interuppi per la prima volta, superando la sua voce. «Il Geco la sta cercando, o almeno così crediamo. Per questo motivo abbiamo bisogno di sapere di lei. L'identità dei suoi genitori, la sua malattia...» «Cosa? Ma perché? È impossibile Jimin, Rose non c'entra niente con tutto questo e con il vostri traffici! Perché dovrebbero...» «Calmati Sehun, ascoltami.» Jimin portò avanti una mano per interrompere la mia frenesia. «So che è ingiusto nei tuoi confronti chiederti queste informazioni senza rivelarti nei dettagli il motivo, ma io tengo a Rose tanto quanto te e so che lei non ti vorrebbe coinvolto fin sopra i capelli in tutto questo. Per favore abbiamo bisogno di sapere per proteggerla.» Tutto quello che mi diceva non aveva senso. «Ho promesso a Rose che non avrei parlato della sua malattia con nessuno, e riguardo ai suoi genitori...perché non hai chiesto a lei?» Jimin si voltò di spalle passandosi una mano fra i capelli e insiprando profondamente. Lentamente, girò il collo verso di me e potei scorgere il suo profilo. «Forse non hai capito Sehun. Ti prego, aiutami ad aiutarvi. Lei...soffre di emofilia vero?» Il suo volto era pallido. Rimasi in stoicamente in silenzio ancora per un attimo prima che Jimin si muovesse. «Lo sapevo...» bisbigliò Kai, colsi uno sguardo di puro odio traffiggermi. Jimin sospirò. «Quindi è così, sei tu». Nell'arco di un secondo Tao mi era nuovamente alla gola mentre Hoseok mi teneva fermo sul divano con le sue braccia. Improvvisamente il viso di Jimin stava a qualche centimetro dal mio, gonfio di rabbia e tristezza al contempo. «O forse c'è un motivo per il quale non vuoi aiutarci Sehun. Ho sperato che non fosse così, non potevo crederci. Quando Hyorin mi ha avvertito di un informatore nemico tra i Datura ho interrogato ogni singolo componente della nostra gang. Ma so benissimo che nessuno dei nostri ci tradirebbe mai, per cui la logica mi ha condotto a una sola risposta. Sei l'unico oltre a loro ad essermi stato così vicino, sei l'unico che avrebbe potuto fornire a Chanyeol certi dati. Io non so a che gioco stai giocando, e non so come quel ragazzo ti abbia potuto convincere. Dimmi, ti ha comprato? Ti ha promesso di difendere Rose, o forse mi odi fino a tal punto?» Sentii le braccia bruciare di dolore mentre Hoseok me le torceva dietro la schiena, Tao sfoggiava un sorriso malato mentre affilava il coltello sul mio collo. «Tranquillo Jimin troviamo un modo per fargli vuotare il sacco» rise. Jimin mi afferrò i capelli.
«Parla cane!»
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Bad Boy Down [Exo&Bts]
Fiksi PenggemarL'amore non ha mai avuto così tanti intrighi. Una storia fatta di colpi di scena che lascerà senza fiato i suoi stessi protagonisti. Cosa succede quando butti nel mix Exo e Bts?