Eccomi di nuovo sola in casa. Con una lametta in mano. Mio padre è uscito ed io sono a casa senza compagnia. Senza amici. Un'amica ce l'ho, ma ora non mi vuole nemmeno sentire. Da quando ha scoperto il mio piccolo segreto mi prende per pazza. Dice che non sono normale. Dice che ho dei problemi. Nessuno mi vuole bene. Ormai non ha più senso la mia vita. A scuola molte persone mi prendono in giro, o per lo meno quelle poche persone che mi conoscono. Per altri sembro come invisibile. Un fantasma. Penso che tratterebbero meglio un insetto che me. La mia vita è uno schifo, senza senso. A volte mi chiedo perché le persone mi odino tanto, in fondo io che cosa gli ho fatto? Credo di essere educata e gentile con tutti, ma per loro forse non è abbastanza. Mi impegno in ogni cosa, ma mai nessuno che mi abbia premiata o per lo meno che si sia complimentata con me. A me piace molto ballare, ma purtroppo non posso praticare più questo sport. Avevo vinto anche una borsa di studio per un'accademia in Gran Bretagna, ma mio padre non mi ci vuole mandare. Prima ero una bellissima ragazza solare e felice, ma ora non più. Il mio essere buona con tutti mi ha portato a diventare quel che sono ora: un'autolesionista con troppi sogni nel cassetto. Per una ragazza di soli 17 anni forse sono cresciuta troppo in fretta. A volte mi chiedo se sarebbe stato meglio essere come quelle ragazze super popolari senza cuore che cambiano ragazzo come se fosse un calzino. Il merito della mia sofferenza va per prima ad un ragazzo. Ormai è da quasi 15 anni che lo conosco. Siamo praticamente cresciuti insieme. Ma poi .. quando abbiamo iniziato il liceo tutto è cambiato. Lui è diventato perfido. E come se non bastasse lui è anche un amico di mio fratello. Anche lui non è un angelo, anzi è come se fosse un diavolo. Mi tratta male, non si comporta per niente da bravo fratello maggiore. E per giunta mi deride sempre con i suoi amici.A quei brutti pensieri non aspettai un attimo e iniziai a intagliare segni sul braccio. Nuove cicatrici, sempre più profonde. Una, due, tre. Fino a quando non ebbi il braccio pieno di segni . il sangue scendeva veloce su mio braccio fino a decorare il pavimento gelido. Il respiro mi mancava. Forse era la volta buona che sarei morta. Mi sentivo sempre più debole. A casa non c'era nessuno. Ero sola. Mio fratello era con i suoi amici. Non mi avrebbe visto nessuno se fossi morta. D'un tratto i miei pensieri si interruppero e la vista si fece sempre più appannata. Le orecchie erano tappate da un pungente fischio stridulo.Vedevo tutto scuro, fino a quando non vidi più nemmeno l'ultimo spiraglio di luce. Buio totale.
***Emily. La ragazza si chiamava Emily, lei aveva 17 anni. Era sempre chiusa in sé. Agli occhi degli amici, ma anche dei famigliari , era lunatica. Secondo loro aveva problemi esistenziali. Beh era vero .. solo che a lei, dalla morte della madre mancava amore e affetto. Questa storia andava avanti da ormai 12 anni. Emi a quel tempo non capiva quello che stesse succedendo, credeva che prima o poi la madre sarebbe tornata indietro. Ma così non fu.
La ragazza non era morta. Era solo svenuta ed un po' sconvolta. Nessuno sarebbe tornato, ma grazie ad un imprevisto il fratello si ritrovò a casa. Appena aprì il portone d'ingresso ebbe una sensazione strana, come se si sentisse male. Lui non sapeva il perché. Salì al piano di sopra, visto che doveva andare in bagno, appena aprì la porta si trovò davanti una scena che gli fece strabuzzare gli occhi. Il corpo della sorella tanto odiata steso a terra con una chiazza di sangue che le circondava il corpo. Era una scena raccapricciante. Il fratello si sentì morire. Sapeva che la colpa di tutto, anche se in piccola parte era sua.
Dopo svariati minuti passati a osservarla si diede una mossa e la prese in braccio. La mise nella vasca e dopo averla spogliata dei suoi vestiti la lavò.In seguito prese un batufolo di ovatta imbevuta di disinfettante e glielo passò sulle ferite. Velocemente furono disinfettate. La distese sul suo grande letto matrimoniale e poggiò la testa della ragazza sulle sue gambe.
___
EMILY POV
Con mio grande stupore aprii i miei occhi e mi ritrovai in una stanza a me nota, ma non era la mia. Era quella di mio fratello. Era da tanto che non ci rientravo. Era tutta nera , in questo non era cambiata, una console dei video giochi al disotto della televisione a schermo piatto, un divano rosso su cui erano buttati disordinatamente alcuni suoi vestiti. Ed una scrivania su cui erano disposti libri di scuola, forse mai aperti.
Abbassai lo sguardo. Ero sotto le coperte. I miei polsi erano fasciati di garza. Mi aveva curata. Io non volevo essere curata. Non volevo la sua elemosina né tanto meno essere un peso per lui.Volevo morire. In quel preciso istante entrò lui con due tazze fumanti in mano. Cioccolata calda.
" Ben svegliata sorellina!" disse abbozzando un sorriso.
Ora faceva anche il dolce ?
Non gli risposi facendogli un gesto con la testa. Lui aveva un anno in più di me e, essendo stato bocciato, frequentava la mia classe.
" P-perché l'hai fatto ?" chiesi stranita schiarendomi la voce, sorseggiando il cioccolato caldo, esso mi bruciò in gola.
"Come perché? Insomma sei mia sorella .. mica ti potevo lasciar morire!" disse alzando un po' il tono della voce. Ecco questo mi dava fastidio di lui .. si arrabbiava per tutto.
"G-grazie " dissi debolmente. Non volevo che mi salvasse, anzi gli sarei stata più grata se si fosse fatto i fatti propri. Ma non volevo sentire lamentele.
Lui si limitò a sorridere, prima che prendesse la sua tazza ed iniziare a bere il cioccolato. Forse aveva avuto pietà di me.. forse no, ma una cosa era certa stava cambiando. In quell'ultimo periodo si sta comportando in modo ambiguo in particolare con me. E molto spesso è ansioso e pensieroso. Non capivo il perché. Forse si stava finalmente rendendo conto di quello che mi aveva fatto. Non saprei."L-Louis, che ore sono ?" chiesi debolmente
"Le undici in punto !" disse prendendo il suo telefono in mano
" Oddio .. di già. Cavolo domani c'è scuola!" esclamai scappando in camera mia.Come mi alzai troppo velocemente caddi. Non avevo ancora riacquistato completamente le forze. Ero ancora debole.
" Tranquilla, non fare la solita topa da biblioteca. Resta a casa per una volta nella tua vita " disse ridendo per poi aiutarmi ad alzare
" Non sono una secchiona. Mi preoccupo solo di non prendere la bocciatura alla fine dell'anno!" esclamai irritata per poi sedermi sul letto.
" Come vuoi! Comunque resta a dormire qui. Tanto io dormo da Styles" disse per poi infilarsi la giacca.
A quelle parole mi irrigidii e il mio respiro diventò irregolare. Avevo tanta paura di quel ragazzo riccio. Mi inquietava con quegli occhi verde smeraldo. Per molte persone sfiorava la perfezione, ma per me era solo terrificante, non perché fosse brutto. Quel ragazzo era la solita persona che ci provava con tutte. Non lo sopportavo. Insomma che gusto ci provi a far soffrire una ragazza?
To be continued ..
STAI LEGGENDO
Save me.
FanfictionEmily Tomlinson. Harry Styles. Erano gli opposti .. ma come si dice: gli opposti si attraggono. Harry per Emi era come una cura .. la cura per il suo dolore, ma al tempo stesso era anche un veleno. Per il loro bene si sarebbero dovuti dividere. M...