Capitolo 32. Trasferimento.

578 55 96
                                    

Rientro a casa, dopo aver finito da scuola, e mi chiudo la porta alle spalle, andando a posare lo zaino sul divano.

Mia madre mi viene incontro e rimango interdetta nel vederla.
Di solito non dovrebbe essere a casa nell'ora del mio rientro da scuola, ma bensì la sera.

-Ciao, tesoro mio.- mi bacia sulla fronte non appena siamo vicine e ricambio il saluto.

-Come mai sei già a casa, mamma?- chiedo confusa, per poi vedere mio padre che ci raggiunge con delle valigie in mano.

Cosa diamine sta succedendo?

-Stiamo per partire Chantal!- spiega mio padre, mentre l'agitazione prende il pieno possesso di me.

Non possono portami via adesso da questa città, di punto in banco. Non possono. Ho trovato la persona giusta per me, e non voglio lasciarla. I miei amici, la scuola, il mio amore, le mie abitudini.
Non voglio andare a vivere in un'altra città, dopo essermi ambientata qui da non molto tempo.

-Perché stiamo andando via? Stiamo bene qui!- urlo, con le lacrime che cacciano di venire giù.

-Ma tu non verrai con noi...- cerco di tranquillizzare il mio stato d'animo, dopo le parole di mia madre.

-Mi lasciate vivere da sola, qui?- domando incredula.

-No, niente di tutto quello che stai pensando.- prende parola mio padre- Io e tua madre staremo via per un mese, andremo a Los Angeles, per completare un affare di lavoro molto importante.-

Tiro un sospiro di sollievo e porto una mano sopra il cuore, avevo pensato il peggio.

-E state per partire adesso?- i miei genitori annuiscono all'unisono e mia madre mi abbraccia.

-Mi raccomando, fai sempre attenzione. Stai attenta quando sei ai fornelli, quando vai a scuola e qualsiasi cosa farai, soprattutto attenta ai giovanotti e alle macchine che guidano impazzite. Non trascurare la scuola, ok? Mi mancherai.- sciolgo l'abbraccio con mia madre e annuisco alle sue raccomandazioni.

Accompagno i miei genitori fuori casa, aiutandoli con le valigie, e saluto mio padre.

-Mi mancherai, papà.- una lacrima scende giù e riga il mio viso, mentre ci abbracciamo.

-Chantal, non saltare la colazione!- mi raccomanda ancora mia madre, prima di salire in macchina.

Li saluto con un cenno della mano quando mio padre mette in moto la macchina e li osservo andare via, per poi vederli scomparire dalla strada in cui erano diretti.

Rientro in casa e mi chiudo dentro. Mi viene l'ansia nel sapere che, da adesso in poi, sono completamente nelle mie mani, soprattutto se penso che durante la notte dovrò dormire da sola in questa casa gigantesca.

Salto dalla paura quando sento il campanello suonare, e cerco di riprendermi. Sono troppo agitata.

Cammino verso la porta, per andare ad aprire, e la mia paura si placa nel vedere Federico.

-Ehi, ti vedo spaventata o sbaglio?- dice dopo che io sia entrata nel suo campo visivo, così da capire di avere un'espressione terrorizzata.

Lo abbraccio forte, rimanendo ancora nella soglia della porta, e le paure spariscono in un attimo.
Federico sembra essere il mio calmante.

Insieme raggiungiamo il soggiorno e prendiamo posto nel divano.

-Cos'hai, Chantal? Sei un po... Strana? Non hai detto nemmeno una parola da quando sono entrato.- mi chiede.

Già, neanche l'ho salutato. Come può riuscire a capire tutte le emozioni che provo, e anche le mie paure?

-Hai ragione, Fede. Quando hai suonato al campanello sono morta dalla paura.- affermo.

-Perché? Non devi avere paura di uno stupido citofono. C'è qualcosa che ti turba, non è così?- annuisco abbassando lo sguardo, ma lui mi obbliga a un contatto visivo, così da incontrare i suoi occhi azzurro cielo.

-I miei genitori sono appena partiti, è stato all'improvviso. Resteranno fuori per un mese.- si avvicina di più a me per regalarmi un abbraccio e poi si sposta per incontrare il mio sguardo.

All'istante noto i suoi occhi accendersi, come di chi ha appena avuto un idea, e mi concentro su di lui aspettando che possa dire qualcosa.

-Vieni ad abitare con me, per questo mese!- mi propone- Non potrei rimane tranquillo nel sapere che tu viva da sola.-

Lo guardo incredula e mi chiedo se sia serio o no. Non posso dargli questo peso.

-Ma no, Fede. Non voglio darti nessun fastidio, è meglio che io stia qui.- scuote la testa e replica.

-Non voglio, Chantal. Se ti accadesse qualcosa non me lo perdonerei, quindi non accetto un no, come risposta.- sbuffo sonoramente e valuto l'idea se accettare o no.

Pensandoci bene non ha tutti i torni e nemmeno io voglio restare da sola, durante la notte, qui.

-Quindi, non ti darei nessun fastidio?- chiedo, sperando che la risposta sia davvero un no.

-Sei la mia ragazza. A chi pensi di dar fastidio? A me? Anche io abito da solo, e non potresti farmi più felice se accettassi la mia proposta.- sorrido e mi alzo dal divano, mentre lui mi guarda perplesso non capendo.

-Allora preparo la mia roba!- dico avendo il sorriso sulle labbra, accettando di andare ad abitare con lui nel frattempo che i miei genitori sono fuori di casa.

*

Federico mi conduce fino ad arrivare nella camera da letto, di casa sua, ed entro nella stanza tenendo il borsone in mano.

Ho preso tutto il necessario come: lo spazzolino da denti, asciugamani, vestiti, scarpe, ecc... Se verrà a mancare qualcosa farò un salto a casa, senza alcun problemi.

-Sei d'accordo se dormiamo assieme, non è vero?- mi domanda con un sorriso di chi la sa lunga, mentre ero concentrata su come sistemare la mia roba.

-Secondo te dovrebbe dispiacermi? Ovvio che no.- si avvicina togliendomi il borsone tra le mani e lo poggia sul pavimento.

Mi accarezza il viso con una mano e l'altra la poggia dietro la mia testa, tutto questo fissando le mie labbra che mi porta a morderle.

-Sono contento che tu sia qui con me.- mi perdo nel vedere i suoi occhi azzurri e mi allungo leggermente mettendomi in punta di piedi, per dargli un bacio casto sulle labbra.

Quando la mia pelle entra in contatto con la sua, è tutto più magico, unico e allo stesso tempo magnifico.

Sono contenta di passare il mio tempo qui insieme a lui, mentre i miei genitori sono fuori.
Sono fortunata ad avere Federico vicino a me.

Spazio autrice:

Ciao ragazze 😊 questo è un capitolo più di passaggio per far evolvere i prossimi capitoli, ma tenetevi forte per il proseguimento di questa storia. La quiete sta per terminare e succederanno molte cose che non potrete mai immaginare.
Concludo così il discorso, per non farvi venire di più l'ansia. 😂
Al prossimo. 💞💞💞

Accanto A Te- Federico Rossi|| Benji E FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora