2 Dicembre, 2015
JemyJimmy aveva messo la sveglia alle sei quella mattina. Diamine, avrei voluto farlo fuori ma come uno stupido aveva dimenticato che quel giorno aveva una prova intercorso all'università. Quindi alla fine ero dovuto tornare a casa anche io, nonostante in testa mi girasse ancora l'alcol della sera prima. Non bevevo così tanto da quando ero andato via da Roma, inoltre fumare quelle canne non aveva fatto altro che peggiorare la situazione. Quando quella mattina mi ero guardato allo specchio mi era come preso un colpo per l'aspetto disastroso che avevo, inoltre con me non avevo portato lo spazzolino e avevo l'alito così pesante che sentivo come un sapore rugginoso sulla lingua. Che schifo.
Ho assolutamente bisogno di una doccia, oltre che di lavarmi i denti, e poi mi sarei sicuramente chiuso nella mia stanza e avrei dormito fino al giorno dopo se fosse stato necessario. Questo dopo aver mangiato qualcosa, Jimmy andava così di fretta che mi aveva proibito di fare colazione. Che palle, di nuovo.
Non appena entro in casa mi dirigo subito in cucina, decisamente stonato ma non così tanto da non riconoscere Seo. Cosa diavolo ci faceva nella cucina di mio zio?-Che ci fai qui?- forse avrei dovuto essere un po' più delicato nel fargli quella domanda, nonostante tutto suo padre era in coma in quel momento, ma in realtà sono sorpreso soprattutto perché sapevo che lui e Jin non erano più amici.
-Buongiorno a te, Jemy- Seo non sembra aver notato il mio tono concitato, anzi continua a bere il suo caffè come se niente fosse.
Alla fine entro e non aggiungo nient'altro, ma mi avvicino ai fornelli dove c'è la caffettiera con ancora del caffè dentro. Prendo una tazza e ce lo verso dentro, tutto questo con ancora una miriade di domande nella testa che insieme all'alcol facevano un girotondo letale. Seo continua a mangiare quelli che sono i biscotti di Jin, non dice nulla, ogni tanto gira il cucchiaino nella tazza. Mi siedo poco distante da lui.
-Come sta?- non mi piace quel silenzio, sento come un accenno di tensione e decisamente quella non era la mattina ideale per provare sentimenti di quel tipo. Seo alza le spalle -Disteso su un letto- mi risponde soltanto. Lo guardo un po' sbigottito, soprattutto perché intravedo un mezzo sorriso.
-Era una battuta?- probabilmente lo era ed infatti Seo comincia a ridere -E come al solito non lo capisci mai- mi prende in giro, ma sento come qualcosa di diverso in lui. C'è qualcosa di nuovo.
-Sono appena rientrato da una serata devastante- tuttavia mi giustifico. Forse in un altro momento avrei risposto male, avrei trovato ogni scusa possibile per litigare con lui ma era da un po' di tempo che non avevo più voglia di cadere in questi stupidi giochetti. Ero così preso da quello che mi stava accadendo, da come prendere e dare un senso alla mia vita che provocare Seo o Jin o chiunque altro, non aveva più senso. Non mi fruttava nulla di buono.
Probabilmente io e Jin non saremmo andati d'accordo per sempre e sicuramente io e Seo non saremmo mai diventati ottimi amici, ma la sola consapevolezza di poter chiudere quel capitolo adolescenziale mi dava speranza di credere che le cose potevano cambiare davvero.
-Beato te- mi risponde Seo, continuando a girare il cucchiaino nella tazza.
-Non lo so, a dire il vero- mi sento di controbattere.
-Come mai?- mi lancia un veloce sguardo e mi rendo conto che è la prima volta che io e Seo stiamo parlando come due persone normali.
-È un periodo un po' così- gli rispondo senza aggiungere nient'altro, poi ingoio l'ultimo sorso di caffè.
Seo non dice nulla, si limita a fare un segno di consenso ed io approfitto per alzarmi, posare la tazza nel lavandino e dirigermi nella mia stanza.
-Io vado, ci vediamo- alla fine lo saluto, desiderioso di una doccia calda che mi lavasse da quei postumi fastidiosi.
-Jemy- ma prima che esca dalla cucina, Seo richiama di nuovo la mia attenzione, mi volto quindi verso di lui -Tu e Key siete ancora amici?--Oddio, perché mi parlate tutti di Key?- non credo che in un altro momento avrei risposto così di getto, ma sembrava si fossero messi tutti d'accordo nel volermi far sentire in colpa. Seo alza un sopracciglio quando gli do quella risposta -Volevo solo sapere se stava ancora con quel Joon- mi informa poi -Credevo che fosse diventati migliori amici- beh, forse ai tempi del liceo, ora Key era quasi una sconosciuta -Non ci parliamo da quando mi sono trasferito a Roma- gli rispondo secco, sperando che non continui a fare domande scomode.
-Perché vuoi sapere se sta ancora con Joon?- ma poi mi rendo conto di quello che avrebbe voluto chiedermi e mi chiedo come gli sia venuto in mente un pensiero del genere, non è che voleva riprovarci con lei?
-Ieri è venuta in ospedale, mi ha detto una cosa e ho pensato che magari non stesse più con quel tipo, tutto qui- scrolla le spalle e butta giù quello che era rimasto della sua tazza di caffè latte.
-Non ne ho idea- mi limito a rispondere. Poi lo saluto di nuovo e mi chiudo finalmente nella mia stanza.Una cosa? Che cosa mai avrebbe potuto dirgli? Comunque non sono affari miei, non ha senso che io voglia saperlo.
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救い出すよ必ず// I'll Save u
FanfictionBOY IN LUV SERIES // Second Act Sono passati tre anni dagli ultimi avvenimenti, Key ormai è all'università: viaggia tra la città in cui vive da sempre alla città in cui cerca di crearsi un futuro. La sua vita è molto diversa da quando frequentava i...