There is no future for us

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22 Novembre, 2015
Joon

Ancora mi chiedo come siano riusciti a coinvolgermi. Eppure ero qui, nello spogliatoio, a infilarmi quelle che sono delle scarpette di calcio che non usavo da quando andavo alle scuole medie. Il calcio non mi era mai piaciuto, ancora di più se dovevo giocarci. Ma quel pomeriggio Saul mi aveva quasi pregato poiché gli mancava un giocatore. Avevo cercato in tutti i modi di desisterlo avvisandolo che ero una vera e propria schiappa, ma lui aveva controbattuto che non sarei potuto essere peggio di Martin. Quindi eccomi lì, con il sottofondo dei ragazzi che facevano battute a sfondo sessuale o su chi avrebbe vinto la partita. Non conosco nessuno di loro, ma erano gentili e si erano presentati tutti quando io e Saul eravamo entrati nello spogliatoio. Nella mia vecchia città, con i ragazzi, non giocavamo mai a calcio, a nessuno di noi andava mai seriamente di organizzare una partita anche solo per divertirci, il massimo che riuscivamo a fare era giocare a biliardino alla sala giochi di Xavier. Che strano, mi mancava tutto quello all'improvviso.

-Oh, ma ci sono anche quelle tue amiche Saul?- uno dei ragazzi, in piedi accanto ad una delle panche, si rivolge al mio amico con un mezzo sorriso sulle labbra che non prometteva nulla di buono.

-Sì, ma lasciale stare- Saul ricambia con lo stesso sorriso provocatorio -Non sono alla tua portata, Cris-

-Dici?- lo provoca quello. Saul si allaccia la scarpa e senza smettere di sorridere, annuisce -Dico- risponde con noncuranza.

-Eppure l'altra sera Ginevra non era del tuo stesso avviso- Cris scoppia a ridere ed io lo odio all'improvviso. Intanto Saul mi ha rivolto uno sguardo allarmato, ma quando ritorna a guardare il suo amico cerca di assumere un tono disinteressato -Beh, sono fatti suoi allora se ha dei gusti del cazzo- si è alzato ed ha tirato un pacca sulla spalla del suo amico, accennando una risata tutt'altro che vera, ma almeno quel Cris ha smesso di parlare. Ma solo fino a quando Saul non esce dallo spogliatoio e rimaniamo soltanto noi due.
Il tipo mi lancia uno sguardo serio, so che vuole dirmi qualcosa, forse in difesa di quello che ha appena detto Saul ed infatti poco dopo punta lo sguardo su di me -Non capisco perché Saul difende sempre quella ragazza- lo guardo di sbieco, non capisco perché mi sta dicendo quelle cose infatti non rispondo, mi limito ad alzarmi dalla panca e posare il mio borsone sotto di essa -Quella tipa non si fa problemi su nulla, lo sanno tutti tranne lui... tu la conosci?- non volevo sapere nulla, soprattutto perché non mi fidavo delle parole di quel ragazzo probabilmente perché aveva un aspetto che prometteva tutt'altro -Sì- gli rispondo un po' scocciato e credo se ne sia accorto perché adesso mi guarda con sospetto -Comunque non ti fidare di lei, sta da anni con uno, un certo Loris, ma non si fa problemi con altri ragazzi- questa l'ultima cosa che mi dice prima di uscire dallo spogliatoio.

Semmai era di lui che non mi sarei fidato, si sapeva che i ragazzi quando vengono rifiutati non ci mettono nulla a divulgare notizie non vere. Quando una ragazza rifiuta qualcuno diventa automaticamente una poco di buono e sono certa che con quel Cris fosse successa la stessa cosa.

Quando esco dallo spogliatoio ed entro in campo, mi accorgo che ci sono delle ragazze sedute sulla panchina. Quasi mi blocco quando vedo la capigliatura bionda di Ginevra. Quel pomeriggio poi aveva raccolto i capelli in una coda alta che metteva ancora di più in risalto i suoi occhi azzurri. Aveva un viso così angelico... come poteva essere una stronza una ragazza con quel suo stesso sorriso dolce? Non credevo minimamente alle parole di Cris.
Comunque credo che mi abbia notato perché mi appena fatto un cenno con la mano, ricambio con il mio solito modo di fare sostenuto, le faccio quindi un cenno con la testa e quando mi giro mi ritrovo lo sguardo contrariato di quel Cris addosso. Lo ignoro, palesemente.
Avevo passato una vita a combattere contro i pregiudizi, contro quelli che erano i pettegolezzi che avevano messo in giro su di me, non avrei fatto la stessa cosa a quella ragazza. In questo mi sentivo simile a lei. La capivo. Dovevo parlarle, non avevo altre scuse.

Come avevo immaginato, non avevo fatto altro che fare una figuraccia dietro l'altra. Ero sicuro che adesso i ragazzi mi avrebbero guardato in modo diverso: se nella mia vecchia città ero Joon il cattivo ragazzo qui a Roma sarei stato sicuramente Joon la schiappa.
Nessuno di loro, nello spogliatoio, accenna neanche una presa in giro. Anzi, qualcuno mi ha perfino chiesto se ci sarò la settimana prossima. Sono stupito, credevo di aver fatto una pessima partita.
Saul mi sorride, poi mi avvisa che sarebbero andati a mangiare qualcosa in un locale. Ma gli dico che non posso venire poiché quella sera sarebbe venuta a trovarci mia zia, di ritorno dalla Germania. Per questo alla fine sono l'ultimo a lasciare lo spogliatoio, e forse è stato decisamente meglio così poiché ad aspettarmi fuori c'è Ginevra.

-Ciao- mi saluta, sul viso il suo sorriso dolce di sempre.

-Ciao...- ricambio, cercando di non fare la figura dello stupido e farle capire che averla finalmente lì davanti è per me bellissimo.

-Hai giocato bene- secondo me sta prendendomi in giro, ma le sorrido comunque -Ti intendi di calcio?- le chiedo ironicamente -No, ma secondo me hai giocato bene- scoppiamo a ridere entrambi. Che bella sensazione.
Come avrei voluto ridere con lei per sempre.
-Stavi aspettando qualcuno?- le chiedo, dopo. Lei annuisce -Te- mi dice guardandomi intensamente.
Mi sento in imbarazzo, non so improvvisamente cosa dire. La guardo confuso ma felice nello stesso tempo.
Spero che ricominci a parlare, perché io non riesco neanche a ragionare.

-Saul mi ha detto che hai chiarito quella situazione con la tua ex-ragazza-

-Oh, sì- dovevo ricordarmi di ringraziare Saul per quello -Ci siamo lasciati, avrei voluto parlarti l'altra sera ma sei dovuta andare via- Ginevra abbassa la testa come se le avessi detto qualcosa che non le era piaciuto -Lo so- mi risponde con tono basso -Dovevo chiarire anche io una situazione- la ascolto attentamente. Sapevo che aveva una situazione particolare con un ragazzo, un certo Loris, ma finché non fosse stata lei a darmi una spiegazione non avrei creduto a nulla -Ah, una situazione simile alla mia?- alzo un sopracciglio e le sorrido provocatorio -Beh, non credo di essere stata del tutto sincera neanche io- sorride nervosamente, ma questo mi crea un po' di fastidio -Su cosa?- le domando a bruciapelo.
Lei sorride di nuovo, ma è un sorriso rassegnato -È una storia complicata, ma quello che sono venuta a dirti è che non credo ci sia futuro per noi due- all'improvviso non trovo più il senso di tutto quel discorso.
Okay che ci eravamo baciati, okay che ci eravamo piaciuti, okay che inizialmente per colpa della mia situazione poco chiara avevamo lasciato le cose in sospeso, ma ora che senso aveva quel suo discorso? Con quale sicurezza partiva così prevenuta nei miei confronti?

-E questo in base a cosa lo stai dicendo?- in un botto recupero tutta la sicurezza persa in quel momento di trance dovuta alla bellezza dei suoi occhi cerulei. Ginevera percepisce istantaneamente che la sua affermazione non mi è piaciuta affatto -Forse in base a nulla, ma non è possibile anche solo provare di uscire qualche volta insieme, lascia perdere Joon-

-Davvero Ginevra, non riesco a capire perché stai comportandoti così- ero davvero sconcertato. Non sapevo se prendermela per la sua arroganza o perché non mi stava dando nessuna possibilità.

-Non c'è nulla da capire Joon, basta solo che lasci perdere- non riesco a capire come faccia ad essere così fredda. Quasi sento un brivido per il modo algido in cui mi sta parlando.

Forse ero stato prevenuto nei confronti della persona sbagliata. Forse quel Cris non aveva detto una cosa sbagliata, forse davvero Ginevra era una stronza senza cuore.

-Va bene- quella discussione mi ha già infastidito abbastanza, ed ora sono certo che sia per la sua prepotenza nel decidere cosa fosse giusto per noi, da sola, senza neanche darmi nessuna occasione di provarci.
La saluto e la sorpasso, metto il borsone in spalla e non mi giro neanche quando la sento chiamarmi.

Sono decisamente deluso.

救い出すよ必ず// I'll Save uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora