Bad Boy Down [Exo&Bts]

✣Episodio 31✣

Prima che Jimin potesse costringermi a confessare prendendomi a pugni, Tao e Hoseok si aggrapparono a lui per allontanarlo dalla sedia in cui mi ritrovavo, paralizzato dalla sorpresa. Jimin sembrava stranamente nervoso e sconvolto, non avevo mai visto il suo bel viso angelico contratto in quella smorfia di terrore. Il fatto che tenesse così tanto a Rose avrebbe dovuto farmi stare meglio, mentre il mio unico desiderio era quello di accontentare la sua voglia di mettermi le mani addosso.
Jimin e i suoi due amici lasciarono il salottino in cui ci trovavamo. Kai li seguì con lo sguardo.
«Le cose si stanno facendo un bel po complicate. Se non parlerai Jimin non farà altro che innervosirsi di più...»
«Non cederò solo per non farlo andare in escandescenze.»
«Sehun, tu mi stai simpatico. Ma sei ottuso. Jimin è l'unico che può proteggere Rose.»

Rimasi perplesso da quelle parole. Kai sembrava un tipo schietto e sbrigativo, che ti diceva chiaramente dove stava il punto della situazione senza troppi giri di parole. Tao invece era quel tipo di ragazzo che parlava solo tramite battute enigmatiche che forse soltanto lui stesso capiva, mentre di Hoseok non sapevo dire molto, se non che era stato il più gentile con me fino a quel momento.
«Perché... perché non posso essere io quello che protegge Rose?»
«I tuoi problemi di cuore non c'entrano qui, sei una persona normale finito in mezzo ad un affare più grande di lui. E purtroppo Rose ne è coinvolta. Dalla nascita.»

«Non riesco a capire.... io e Rose siamo due persone normali... ma da quando...»
«No Rose ci è finita dalla nascita in questo problema. In ogni caso sei la persona a lei più vicina quindi ti invito a riflettere, prima che Jimin torni.»

Nel frattempo Jimin aveva accettato il bicchiere di acqua gelata che Hoseok gli aveva offerto, appoggiandoselo alla guancia per sbollire la rabbia.
«Questa ragazza ti sta davvero a cuore se ti stai preoccupando più per lei che per la minaccia di morte che ti è stata rivolta.» commentò il ragazzo toccando la spalla di Jimin.
«Jimin non ha di che preoccuparsi, con tutte le guardie del corpo che suo padre gli ha imposto, compreso il magnifico Tao, qui presente.»
Jimin sembrava assorto nei suoi pensieri.
«E se fosse davvero Sehun la spia dei draghi?»
«Come può essere quell'imbecille.» intervenne Tao.
«Per metà del tempo sta a guardarsi intorno con la bocca semiaperta, mentre per l'altra metà non fa altro che piagnucolare a causa di sua sorella.»
«Magari è solo una copertura...»
«Jimin, i draghi sono degli sbruffoni senza cervello, ma hanno una dignità. Non la infangherebbero mai assumendo quel rimbambito.»
«Ho capito. Allora chi può essere?»
Hoseok si portò una mano sul mento, riflettendo.
«Jimin... ci deve essere qualcuno a cui tu racconti tutto senza riserve no? Un amico fidato...»
Jimin alzò un sopracciglio.
«Si... beh... ma non può essere stato lui.»
«Lui ?» Tao non aveva colto il punto del discorso.

«Baekhyun... non direbbe mai ai draghi qualcosa che gli ho raccontato.»
«Forse ai draghi no... ma a Chanyeol... erano molto legati da piccoli.»

Jimin rimase a bocca aperta, poi però scosse la testa cercando di scacciare quel pensiero.
«Se comincio a dubitare dei miei amici più cari... finirò per impazzire.»
«É solo una supposizione. Ci penseremo dopo. Per il momento calmati e torna a parlare con Sehun.»

Quando tornai a casa trovai Rose sdraiata sul divano, intenta a leggere pigramente un libro dalla copertina rossa.
«Ce ne hai messo di tempo.»
Mi buttai sul divano accanto a lei, sfinito.
«È stata una giornata impegnativa.» spiegai socchiudendo gli occhi.
Mi sarei potuto addormentare in un pochi secondi, sfinito com'ero, ma Rose mi sfiorò la fronte per spostarmi una ciocca di capelli.
«Ti sono cresciuti tanto i capelli. Dovresti fartegli tagliare dalla tua ragazza »
Aprii un occhio da cui potei scorgere il profilo della ragazza più importante per me. Le sue guance morbide erano rosee e liscie, proprio come quelle di una bambina. Ma i suoi occhi, seminascosti dalle ciglia, erano quelli di un'adulta.
«Me li taglieresti tu?»
«Io?»
Annuii più deciso che mai.