Let's try.

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<Ecco cosa farebbe al caso tuo!>, Alex poggiò con veemenza il suo cellulare sul bancone da cucina.
Guardai la schermata su cui comparvero gradualmente una serie infinita di volti.
Volti troppo perfetti per appartenere tutti agli iscritti di quel sito.

www.meetmygaze.el.

<Sul serio, Alex? Un sito di incontri? Sono scesa così in basso che per trovare una persona mi serve l'aiuto di un computer?>, sbuffai gonfiando le guance.

Ero un caso perso.

Sette ragazzi conosciuti nell'arco di tre settimane e quando uno di loro ha provato a bacirmi quasi me la davo a gambe.
Che razza di stupida: non era niente male esteticamente... aveva un bel lavoro, una laurea in economia e persino un bassotto di nome Fuffy.
Tante ragazze pagherebbero per conoscere un tipo così ed io, da povera imbecille quale sono, me lo son fatta scappare!

Assurdo.

<Perché no? Andiamo Kara! È pur sempre un metodo... se poi neanche il computer riesce ad aiutarti compriamo i primi sei o sette gattini. Li preferisci di una razza specifica?>, mia sorella amava prendersi gioco di me ma riuscì comunque a strapparmi un sorriso.

L'immagine di me circondata di teneri gattini non mi dispiaceva e probabilmente li avrei voluti anche se fossi riuscita a trovare un fidanzato.

<Che ne dici, allora? Ci proviamo?>, insistette Alex.
Le rivolsi uno sguardo fulmineo.
Ingurgitai l'ultimo cucchiaio di yogurt magro rimasto e gettai il cucchiaino nel lavandino.
Lasciai il vasetto sul bancone della colazione e lo indicai.

<Tu l'hai mangiato tutto. Tu lo butti. A dopo sorellona>. Le sorrisi e sgattaiolai in camera mia, decisa a finire un vecchio disegno.

<Sei impossibile! Testarda come poche!> sentii Alex urlare dalla cucina. Sorrisi, immaginandola su tutte le furie per i miei atteggiamenti di sfida.

La serata passò tranquilla e fui sorpresa nel constatare che Alex, nell'arco di 4 ore, non avesse varcato la soglia della mia stanza per insistere ulteriormente sulla questione"meet my gaze".

Ne fui sicuramente sollevata, ma tutto quel silezio mi preoccupò. Non era proprio da lei.

Decisi di andare a controllare.
La porta d'entrata era socchiusa, il vasetto dello yogurt ormai vuoto giaceva sul pavimento.
Ebbi una fitta al cuore.

Corsi, per istinto, nella sua stanza.
La porta era socchiusa e si udivano deboli mugolii che mi fecero accapponare la pelle.
Qualcuno era entrato e non osavo immaginare cosa le stesse accadendo.
Non esitai oltre, spinsi la porta con un calcio... pronta ad utilizzare i miei poteri visivi per annientare chiunque stesse molestando Alex.

Entrai lasciando uscire la luce blu prepotente dalle mie iridi... ma quando realizzai ciò che stava accadendo, rivolsi il mio sguardo alla lampada da comodino, che esplose in mille pezzi di diverse dimensioni.

<Ew!>, tentai di coprirmi gli occhi.
Che situazione imbarazzante!
<Dannazione, Alex! Credevo ti stessero torturando!>.
Alex fece il suo meglio per coprire il seno con le lenzuola. Lo stesso fece Maggie, che nascose il viso tra le mani.
<Mi stai torturando tu, Kara! Hai interrotto proprio quando->, portai entrambe le mani alle orecchie.
<Ho per caso la faccia di chi non vede l'ora di scendere nei particolari?>, urlai come se anche loro avessero le orecchie tappate.
<Se solo avessi quattro mani come i Turdokiani!>, pregai nel mio gergo.

<Un po' melodrammatica la sorellina, non è vero?>, domandò Maggie retoricamente.
<In effetti dovrei essere io quella sconvolta>, Alex indicò ciò che ormai erano i resti della sua lampada.
<Guarda che hai combinato!>, urlò ancora.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2018 ⏰

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