Capitolo 4

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Come se non fosse stato abbastanza inopportuno assistere in tempo reale all'omicidio di una professoressa, la cena fu servita anche agli uomini, quella sera.
Nauseata dalla scena a cui era stata costretta ad assistere pochi momenti prima, Lucinda toccò poco cibo. Voleva tornarsene nella stanza che le era stata riservata ad Hogwarts e dormire il più a lungo possibile. Avrebbe voluto addormentarsi e risvegliarsi a guerra finita.
Quando vide che la cena stava volgendo al termine -il Signore Oscuro si era da poco congedato- sorrise cortesemente, si alzò da tavola e uscì di casa. Non aveva fatto in tempo a varcare i maestosi cancelli che suo fratello la richiamò.
«Non puoi andartene di già!» La rimproverò.
«Faccio quello che mi pare» sussurrò di rimando, adirata.
«Signori Malfoy. Tutto bene?» Piton era uscito a sua volta da Villa Malfoy e squadrava i due ragazzi con occhio indagatore.
«Sì, signore» risposero i due all'unisono.
«Signorina Malfoy, possiamo parlare in privato?»
«Avrei una certa fretta...» Lucinda sperò che Severus capisse il suo disagio e la lasciasse andare.
«Allora spero non ci sia problema se torniamo al castello per parlare insieme.»
«D'accordo, signore» concordò.
Si Materializzò sul perimetro della scuola, cominciando a varcare i cancelli in attesa che Piton arrivasse dopo di lei.
Non dovette attendere molto, infatti.
«Hai dato prova di grande forza, questa sera» fu la prima cosa che disse l'uomo.
«Mi sta facendo un complimento, signore?»
«Non farmi rimangiare le mie parole. Dicevo... molti degli uomini presenti in sala hanno avuto un comportamento ben diverso dal tuo, durante la loro prima seduta. Io stesso, quando la mia fede nei confronti dell'Oscuro Signore ha iniziato a vacillare, ho rischiato di mettere in pericolo le persone che avevo giurato di proteggere. Tu, invece, sei stata particolarmente abile nel non mostrare ciò che passava per la tua testa. Nemmeno i tuoi occhi hanno tradito emozioni.»
«Forse ci sono riuscita proprio perché so a chi è diretta la mia totale e incondizionata fedeltà» mormorò Lulù, guardando l'uomo di traverso.
«Potter» sputò Piton, con disprezzo.
«No, non solo Potter» ribadì Lucinda, iniziando ad incamminarsi verso la scuola: stava morendo di freddo. «Io ho degli amici nell'Ordine, e anche se lei non ha idea di che cosa significhi avere un amico, ho intenzione di portare a termine la mia missione al meglio.»
«E che cosa succederà quando la guerra comincerà e Lord Voldemort reclamerà la tua lealtà?»
«Il mio lavoro, per ora, riguarda l'Ordine. La mia lealtà è rivolta all'Ordine. Se lei non è riuscito a dire di no a Voldemort la prima volta, non so che cosa fare.»
«Il mondo magico non ha bisogno di martiri, signorina Malfoy. Pensaci bene.»
Non avendo la forza di proseguire il litigio, Lucinda voltò le spalle al suo ex insegnante, affrettandosi giù per le scale. Trovò la parete che nascondeva un passaggio segreto e batté tre volte con la bacchetta sul mattone alla sinistra della torcia. «Revelio» sussurrò. I mattoni si scostarono, rivelando un piccolo corridoio che conduceva ad una porta in legno.
Il muro si ricompose dopo che la ragazza fu passata.
«Lumos» disse questa, e la punta della sua bacchetta si accese. «Alohomora» ordinò e la porta si aprì. Varcò la soglia e chiuse alle sue spalle. «Colloportus» bisbigliò, e la serratura scattò, chiudendo Lucinda all'interno della stanza. «Nox» ordinò infine, spegnendo la luce della bacchetta.
Un fruscio fece voltare Lucinda: un gufo gonfiava le piume, con ansia.
«Salomon!» Esclamò, richiamando il gufo di sua cugina Ninfadora. Era stato un azzardo, inviare un gufo, ma lo spessore della busta legata alla sua zampa fece intuire a Lucinda che il messaggio non poteva essere affidato ad un Patronus.
"Cara Lulù,
Stiamo tutti bene... più o meno. Come saprai io e Remus ci siamo sposati. Ma non è tutto: sono incinta. Se conosci Remus saprai che è più in ansia di me, perché è spaventato che il bambino possa nascere lupo mannaro. Per favore, inviaci un messaggio in cui ci fai sapere che cosa ne pensi al riguardo perché il tuo cugino acquisito ci tiene ad avere la tua opinione. Mio marito è andato a trovare Harry, pochi giorni fa: ha provato a convincerlo a farsi dire che cosa gli ha affidato Silente, ma Harry non gliel'ha detto. Continuava a ripetergli che ha ora ha una famiglia e  non può mettere a repentaglio la sua vita in questo modo. Remus si è arrabbiato, ed è tornato a casa dicendo che Harry è un viziato e che non sa cos'è la guerra. Quello che non sa è che io sono d'accordo con il giovane Potter. Facci sapere tue nuove, ma non usare più Salomon: è troppo rischioso."
Senza perdere tempo, Lucinda estrasse la bacchetta: «Expecto Patronus» ordinò. Una volpe argentina prese forma dalla punta della sua bacchetta e si fermò di fronte alla ragazza. Lucinda le affidò il suo messaggio, poi la volpe svanì in uno sbuffo di vapore argenteo.

Lucinda Malfoy: la fenice e l'ordineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora