L'automobile si fermò a qualche isolato dal porto, l'aria era più fresca di quella a cui Hanna era abituata, ma l'odore di Londra rimaneva lo stesso, fumo e pioggia si mischiavano in un aroma familiare.
Hanna scesa dall'auto dopo aver pagato l'autista, osservandosi intorno curiosa e attenta, non era più tra le strade dei Dawson, lì era sola, senza protezione, nessuno sapeva chi fosse, e quello era un bene e un male allo stesso tempo.
Si sistemò il vestito azzurro fresco di bucato, incamminandosi con passo svelto verso il molo, pregando di non incrociare nessun malintenzionato.
Quello era il suo giorno libero, aveva raccontato ad Abel di dover fare un salto in centro per fare acquisti, quando in realtà si trovava a pochi passi dal molo di Camden, l'ultimo posto in cui avrebbe dovuto essere.
Nonostante il suo passo veloce e silenzioso, non poté fare a meno di sentirsi addosso gli sguardi penetranti degli uomini intenti a scaricare le merci dalle navi, ma continuò lo stesso ad avanzare con decisione, sempre pronta a tirare fuori la sua rivoltella dalla sua borsetta.
Seguii uno stradone di ghiaia, perdersi era l'ultima cosa che voleva, e fortunatamente riuscii ad arrivare davanti a un grande portone di legno, davanti al quale vide un uomo massiccio intento a fumare dalla sua pipa in pace.
<< Che volete?>> le chiese con voce ruvida non appena la vide, squadrandola dall'alto al basso << sono qui per il posto da segretaria>> disse Hanna senza scomporsi, non estranea agli uomini privi di cortesia.
Il gigante continuò ad osservarla con titubanza, per poi farle un cenno con la testa, invitandola a seguirlo dentro la grande struttura di cemento e pietra.
All'interno l'ambiente era umido, la luce soffusa e l'odore che alleggiava ovunque era pungente, Hanna non ci mise molto a riconoscere l'aroma del rum.
I Gould si erano specializzati nella produzione del liquore, ne distillavano diversi tipologie, mescolando le diverse annate per ottenere un rum di ottima qualità, o almeno così veniva considerato dagli americani abbienti vittime del proibizionismo.
Hanna continuò a procedere alle spalle dell'uomo, quasi nascosta dalla sua immensa figura, fino a quando quello non si arrestò, facendole cenno di restare ferma dove si trovava.
Di certo non era di molte parole e neanche di grande compagnia, pensò Hanna, ma poco più lontano da loro, scorse Thomas Gould, impegnato a sovraintendere la spedizione, gli abiti sporchi da lavoro, lo sguardo serio fisso sui suoi uomini.
Hanna si strinse nelle piccole spalle, guardandosi intorno vigile, mentre gli uomini dei Gould la mangiavano con gli occhi, per loro era raro trovare una ragazza come lei in un posto come quello.
Riportò lo sguardo su Gould, il quale si era voltato a guardarla con stupore, così le si avvicinò con grandi falcate << signorina Dawson, la sua è una visita davvero inaspettata>> disse Thomas, sorridendo ad Hanna con fare gentile << sono qui per il ruolo da segretaria, sempre che voi non ne abbiate già assunta una>> disse Hanna, lasciando Thomas ancora più sconcertato.
L'uomo, anch'esso dalla stazza importante, si guardò intorno, fulminando con lo sguardo i suoi uomini, conoscendo quello che passava per le loro teste depravate << venite>> disse, invitando Hanna nel suo ufficio, lontano da sguardi indiscreti.
Hanna e Thomas si trovarono faccia a faccia, lui con una sigaretta tra le labbra piene, lei con lo sguardo determinato << vostro padre sa che siete qui?>> chiese lui, strofinando un fiammifero contro la carta vetrata del pacchetto, per poi avvicinarselo alla bocca << lo saprà>> disse Hanna.
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To Let Myself Go
Literatura FemininaLondra 1927 Il matrimonio, il giorno che ogni giovane donna sogna fin dalla tenera età. Ognuna di loro si immagina con un lungo abito finemente confezionato, i fiori preferiti disposti lungo la navata della chiesa del paese, la famiglia alle spalle...