«Dannazione!» imprecò Marinette sottovoce, richiudendosi la porta alle spalle.
Si trovavano in una degli uffici della sicurezza, nel seminterrato dell'edificio, che era stato messo a soqquadro e saccheggiato più e più volte. Non vi erano finestre e la luce al neon pendeva sbilenca dal tetto, emanando una luce fredda e intermittente che rendeva quella devastazione ancora più spettrale.
Adrien si affrettò a spingere il pesante porta documenti davanti l'entrata, dopodiché poggiò le mani sulle ginocchia, annaspando alla ricerca di aria. La corsa era stata estenuante.
Oltre la porta si riuscivano ancora a sentire le voci e lo sbattere di quegli esseri infernali ma, almeno per il momento, non sembravano abbastanza per superare la barriera di fortuna.
Marinette poggiò le spalle alla parete, lasciandosi scivolare a terra con aria distrutta.
Com'era potuto succedere? Eppure soltanto una settimana prima tutto sembrava essere normale...Ricordava perfettamente quel giorno.
Si era alzata tardi, come sempre, e come sempre aveva fatto colazione di fretta per correre a scuola.
Alya aveva alzato la mano per salutarla, non appena l'aveva vista arrivare, e insieme si erano dirette in classe, parlando del film che avevano dato in televisione la sera prima e della sua cotta per Adrien, il migliore amico di Nino, il ragazzo di Alya. Cavoli, era incredibile come si ricordasse ogni minimo particolare e come, quelle chiacchierate, ora le sembrassero assurde e appartenenti a un'altra vita.
Le lezioni erano iniziate come al solito, poi uno strano colpo era esploso in lontananza, facendo tremare i vetri della classe. Lei, Alya e tutti gli altri si erano precipitati alle finestre e avevano subito notato l'enorme colonna di fumo che saliva in cielo, proveniente da un punto imprecisato della città.
«Ragazzi, state calmi, sono certa che...» aveva iniziato l'insegnante, ma subito era stata interrotta dallo stridio di gomme e lo schianto di un'auto a pochi isolati di distanza, seguito da alcune sirene e diversi colpi d'arma da fuoco.
A quel punto era scoppiato il caos. Tutti i ragazzi della scuola si erano lanciati verso le uscite, urlando e spintonando.
Marinette era stata trascinata a terra, e sarebbe potuta finire schiacciata se Adrien non l'avesse aiutata, prendendola al volo e allentandola dalla calca.«G-grazie» aveva esclamato la ragazza, un po' per paura e un po' per imbarazzo.
Alya e Nino si erano avvicinati a loro, all'angolo dell'aula, proprio mentre la folla andava scemando.
«Ma che sta succedendo?! Sembrano tutti impazziti!» si era lamentato Nino, guardandosi intorno confuso.
La sua ragazza intanto aveva già tirato fuori il cellulare, alla ricerca di qualche notizia che potesse fare luce sull'accaduto. Sullo schermo era apparsa l'immagine di madame Chamack, in diretta dal centro città dove, apparentemente, era scoppiato un vero e proprio caos.
«I cittadini sembrano essere affetti da una strana malattia altamente infettiva. Chi la contrae ha atteggiamenti aggressivi, pertanto le autorità consigliano di restare in casa fino a...»
Un urlo aveva interrotto la giornalista. La telecamera era caduta a terra, trasmettendo scene di panico poco prima di interrompere il collegamento.
I quattro ragazzi si erano guardati l'un l'altro con aria spaventata.
«Dobbiamo andare» aveva affermato Adrien.
«M-ma non sarà pericoloso?» aveva balbettato Marinette. Sentiva le gambe tremarle e il cuore a mille.
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Dead inside ~ Miraculous AU short story
Fanfiction{miraculous AU} "«Tutto questo è un incubo» aveva esclamato Marinette, stringendo la trapunta tra le dita. Adrien le aveva poggiato una mano sulla sua. «Lo so, ma non possiamo arrenderci... se restiamo uniti potremo sopravvivere!» I due ragazzi si e...